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Crediti deteriorati: cosa sono?

Ho ricevuto spesso questa domanda.

Hai mai sentito parlare di questo tema?

Forse pensi che riguardi soltanto il settore bancario.. ma non è così.

La distinzione fornita dalla Banca d’Italia può essere applicata a tutte le categorie di crediti e può servire per definire qualsiasi posizioni debitoria.

In questo video ti spiego cosa sono i crediti deteriorati e perché questa definizione può essere utile a tutti i professionisti e le imprese.

Lo sapevi che individuare il grado di deterioramento del tuo credito può…


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Teresa Rossi ➜ avvocato e Founder di RecuperoLegale.it

Recupero crediti • Immobiliare • Credit Management • Due Diligence

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Come recuperare crediti insoluti

Scopri come recuperare crediti insoluti studiando il comportamento delle banche

Ci sono molte tecniche che ti suggeriscono come recuperare crediti insoluti.

Ogni strumento (consentito dalla legge) che ti consente di ottenere il pagamento da parte del debitore può essere adattato alle tue esigenze e alla tua realtà aziendale.

Il modo migliore per raggiungere un risultato è quello di studiare chi è più esperto di noi in un determinato settore.

Lo studio degli esperti ci permette spesso di evitare di commettere errori individuando immediatamente le soluzioni migliori per risolvere un problema.

Per questo motivo in questo articolo ho deciso di spiegarti quali sono le strategie più utilizzate dagli istituti di credito per il recupero dei crediti insoluti.

Analizzando il comportamento delle banche potrai organizzare la tua strategia di recupero in modo corretto avendo già un modello da seguire, che potrai adattare alla tua situazione aziendale.

Prima di proseguire però voglio spiegarti un concetto molto utile.

La distinzione dei crediti insoluti

Non tutti i crediti insoluti sono uguali: secondo le direttive della Banca d’Italia i crediti che non sono recuperati da diverso tempo (anche definiti come crediti deteriorati o crediti NPL) vengono suddivisi in 3 categorie.

CREDITI “PAST DUE” – Il credito si definisce “past due” quando non viene incassato per oltre 90 giorni dalla data di scadenza.

CREDITI “UNLIKELY TO PAY” – Il credito si definisce “unlikely to pay” quando è scaduto da più di 90 giorni ed il creditore ipotizza che il debitore non rispetterà l’obbligazione di pagamento.

CREDITI “DEFAULTED” – Il credito si definisce “defaulted” quando è scaduto da più di 90 giorni ed il debitore si trova in uno stato di crisi duraturo che gli impedisce di effettuare il pagamento.

In questa pagina puoi trovare una spiegazione più completa del processo di deterioramento del credito.

Dopo averti spiegato la distinzione delle sofferenze bancarie, passiamo ad analizzare le 3 strategie principali che ti permetteranno di capire come recuperare crediti insoluti.

Come applicare le strategie di questo articolo

Analizza la natura del tuo credito, utilizzando i criteri di distinzione forniti dalla Banca d’Italia.

Non appena hai individuato la categoria in cui inserire il tuo credito insoluto, analizza la strategia utilizzata dalle Banche e adattala al tuo caso, applicando le modifiche opportune.


Le 3 strategie per sapere come recuperare crediti insoluti.

1. LA TRATTATIVA STRAGIUDIZIALE E LA MEDIAZIONE PER I CREDITI “PAST DUE”

Quando il credito è scaduto da 90 giorni la maggior parte degli istituti di credito procedono immediatamente con l’instaurazione di una trattativa stragiudiziale.

Secondo le statistiche fornite da Banca d’Italia, quando il credito è poco deteriorato (come nel caso dei crediti “past due”) le probabilità di recupero tramite attività stragiudiziale crescono notevolmente.

Anche la mediazione civile è uno strumento utile in questi casi, ma è un rimedio meno utilizzato per via di maggiori costi di avvio.

Se il tuo credito insoluto rientra nella categoria dei “past due” ti conviene avviare una trattativa stragiudiziale o una mediazione civile.


2. LA RISTRUTTURAZIONE O IL RIFINANZIAMENTO PER I CREDITI “UNLIKELY TO PAY”

Quando il credito è scaduto da più di 90 giorni, e si ritiene probabile che il debitore non effettuerà il pagamento, molti istituti di credito decidono di proporre alla controparte una ristrutturazione del debito mediante rifinanziamento.

Il rifinanziamento consiste nell’erogazione di una nuova somma di denaro che in parte azzera il precedente debito, ed in parte rimane nella disponibilità del correntista per consentirgli di effettuare nuove operazioni imprenditoriali.

Si tratta di uno strumento finanziario tecnico molto utilizzato per le aziende che non elimina il debito (semmai lo aumenta) ma consente al debitore in difficoltà di avere una nuova disponibilità economica che può utilizzare per risollevare la propria attività.

Se il tuo credito insoluto rientra nella categoria degli “unlikely to pay” puoi suggerire al tuo debitore di rinegoziare le modalità di pagamento, inserendo delle scadenze più dilazionate, o compensando il tuo credito con beni o servizi erogati dal tuo stesso debitore.

Lo comprendo non è la soluzione ideale (tutti preferiscono il pagamento in denaro), ma a volte può essere una soluzione intelligente; sopratutto quando c’è il fondato timore che la tua controparte non riuscirà a pagare il suo debito.


3. LA CESSIONE O UNA PROCEDURA GIUDIZIALE PER I CREDITI “DEFAULTED”

Quando il credito è scaduto da più di 90 giorni, ed il debitore si trova in una situazione di crisi duratura, molti istituti di credito decidono di cedere la posizione a soggetti terzi.

In Italia il numero di crediti “defaulted” è molto alto e costituisce una vera e propria paralisi del sistema bancario.

A fronte di questa situazione di crisi “duratura” le banche decidono molto spesso di procedere con la cessione delle posizioni più problematiche dietro il pagamento di importo più basso che non copre certamente il valore nominale del credito ceduto.

In questo modo la Banca realizza un piccolo incasso che non copre certamente tutte le perdite subite, ma limita i danni dovuti dal mancato pagamento.

In altri casi, molte banche decidono di recuperare i crediti “defaulted” attraverso l’istaurazione di una procedura giudiziale per mettere pressione al debitore e costringerlo a pagare.

Se il tuo credito insoluto rientra nella categoria dei “defaulted” puoi scegliere se cedere la posizione a terzi, producendo un piccolo utile; in alternativa puoi scegliere di avviare una causa giudiziale contro il debitore.

In entrambi i casi si tratta di scelte molto delicate, che ti sconsiglio di prendere da solo: meglio richiedere un parere ad un legale o ad un consulente npl.


Sei giunto al termine di questo articolo. Eccoti un breve riepilogo:

Come recuperare crediti insoluti: quali sono le 3 strategie più utilizzate dagli istituti di credito?

  1. La trattativa stragiudiziale e la mediazione per i crediti “past due”;
  2. La ristrutturazione o il rifinanziamento per i crediti “unlikely to pay”;
  3. La cessione o una procedura giudiziale per i crediti “defaulted”.

Leggi il riepilogo cliccando sulla 1° infografica qui sotto

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Come recuperare crediti insoluti: le 3 strategie

Come recuperare crediti insoluti: le 3 strategie


Clicca sulla 2° infografica qui sotto

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Come recuperare crediti insoluti: le strategie utilizzate dalle banche

Come recuperare crediti insoluti: le strategie utilizzate dalle banche


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Tino Crisafulli ➜ avvocato e Founder di RecuperoLegale.it

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Estratto conto

La definizione di estratto conto e le differenze con il salda conto, la certificazione del credito ed il piano di ammortamento

Hai mai sentito parlare di estratto conto, salda conto, certificazione del credito e piano di ammortamento?

Non sempre è facile capire la differenza tra i vari documenti contabili emessi da un banca.

In questo articolo ti spiegherò che cos’è un estratto conto e quali sono le differenze con altri documenti bancari; infatti grazie a questi documenti potrai promuovere una causa giudiziaria per recuperare un credito insoluto.

Molto spesso i tribunali rigettano i ricorsi di ingiunzione proprio perché non viene prodotta la documentazione corretta.


Il conto corrente

Il conto corrente è un servizio bancario attraverso il quale è possibile conservare una somma di danaro presso un istituto di credito.

Oggi il conto corrente è lo strumento bancario più utilizzato dai professionisti e dalle aziende, che permette di concludere transazioni commerciali senza dover effettuare dei pagamenti in denaro contante.

Ma come si può tenere traccia di tutti i pagamenti e di tutti gli incassi ricevuti sul conto? Per tutto questo serve l’estratto conto.

L’estratto conto

Per estratto conto si intende quel documento che contiene il riepilogo dettagliato di tutte le operazioni effettuate sul conto corrente.

Questo documento viene inviato periodicamente dalla banca per informare il correntista sui pagamenti e gli incassi confluiti sul conto.

Ad esempio nell’estratto conto del tuo debitore vengono tracciati l’accredito del suo stipendio o della sua pensione, i bonifici effettuati a favore di terzi, i prelievi, etc…

Inoltre, se il tuo debitore ha stipulato un contratto di mutuo o se invece ha richiesto un finanziamento, sicuramente è titolare di un conto corrente.

In questo caso nell’estratto conto troverai l’elenco di tutte le rate (del mutuo o del finanziamento) fino a quel momento pagate dal correntista.

Devi sapere che l’estratto conto costituisce una prova che documenta il diritto di credito, molto speso il diritto di credito vantato da una banca nei confronti di un cliente/correntista.


Tuttavia ti consiglio di fare molta attenzione perché esistono dei documenti molto simili all’estratto conto che svolgono una funzione completamente diversa.

Tieni presente queste 3 distinzioni.

Differenza tra estratto conto e salda conto

Il saldaconto è quel certificato nel quale la banca indica il saldo finale del conto senza evidenziare in modo dettagliato tutti i rapporti intercorsi con il cliente (come fa nell’estratto conto); tale documento non è sempre considerato una prova idonea a dimostrare il diritto di credito.

Quindi, se vuoi ottenere un decreto ingiuntivo ti conviene depositare l’estratto conto e non il saldaconto. Anche la Corte di cassazione ha più volte affermato questo principio (Cass. 2016 n. 21092).


Differenza tra estratto conto e certificazione del credito

La certificazione del credito è prevista dall’art. 50 del Testo Unico Bancario (TUB), e consiste in un certificato in cui viene dichiarato l’importo del credito e nel quale il dirigente della banca dichiara che il contenuto del documento è conforme alle scritture contabili.

Tale prova dimostra che il credito è vero e liquido.

La certificazione del credito è fondamentale per ottenere l’emissione di un decreto ingiuntivo, poiché certifica la quantificazione dell’importo dovuto e prova l’esistenza del diritto di credito.

Nei giudizi di opposizione a decreto ingiuntivo fondato su certificazione del credito, molto spesso i giudici richiedono la produzione dell’estratto conto; nei giudizi di merito spesso non è sufficiente produrre la certificazione del credito.


Differenza tra estratto conto e piano di ammortamento

Il piano di ammortamento è un documento che indica in modo dettagliato il piano di pagamenti rateali da eseguire a scadenze periodiche.

Il piano di ammortamento indica l’importo e la scadenza delle rate che il debitore deve restituire alla banca, specificando a quanto ammonta il capitale prestato e gli interessi maturati.

Infatti ogni rata da versare è di importo fisso, ma contiene una porzione di capitale ed interessi differente, seguendo uno schema di distribuzione degli interessi che viene concordato in sede contrattuale (in Italia si applica molto spesso il sistema di “ammortamento alla francese” che prevede il pagamento di una quota di interessi maggiore nelle rate inziali).

Pertanto, a differenza dell’estratto conto, il piano di ammortamento si riferisce solo ai casi in cui il debitore ha richiesto l’erogazione di un mutuo o di un finanziamento.

Se vuoi ottenere l’emissione di un decreto ingiuntivo devi depositare anche tale documento per dimostrare al giudice fino a quando il debitore ha pagato e quali sono le rate del finanziamento che ti devono essere restituite.


Sei arrivato alla fine di questo articolo. Leggi il riepilogo qui sotto.

Che cos’è l’estratto conto?

Un documento che indica il saldo finale del conto e che contiene il riepilogo dettagliato di tutte le operazioni effettuate dal correntista.

Che cos’è il salda conto?

Un certificato che indica il saldo finale del conto e che contiene il risultato finale delle operazioni bancarie senza elencarle in modo dettagliato.

Che cos’è la certificazione del credito?

Un certificato in cui il dirigente della banca dichiara l’importo del credito assicurando la conformità alle scritture contabili.

Che cos’è il piano di ammortamento?

Un documento che indica in modo dettagliato il capitale e gli interessi che il debitore deve restituire alla banca dopo aver sottoscritto un contratto di mutuo o un contratto di finanziamento.

Puoi leggere il riepilogo cliccando sull’infografica qui sotto

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Estratto conto: differenze con gli altri documenti bancari

Estratto conto: differenze con gli altri documenti bancari


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Teresa Rossi ➜ avvocato e Founder di RecuperoLegale.it

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