Recupero Legale Podcast

Scopri la prima trasmissione radiofonica sul credit management: Recupero Legale Podcast

Recupero Legale Podcast: questa è la 1° puntata di questa trasmissione e la sfrutteremo per presentare questo nuovo format e per rispondere ad alcuni quesiti.

Di cosa parleremo

  • Presenteremo il sito RECUPERO LEGALE: la missione e gli obiettivi;
  • Ti spiegheremo lo scopo di questa trasmissione;
  • Presenteremo gli speaker;
  • Ti indicheremo i temi che tratteremo nel corso delle settimane.

CHE COS’E’ RECUPERO LEGALE E QUAL E’ IL SUO SCOPO?

Recupero Legale è un sito che si occupa di credit management, recupero crediti ed innovazione.

Grazie a questo sito offriremo consulenze personalizzate e assistenza legale per i professionisti e le imprese che hanno bisogno di recuperare un credito.

Ma nel nostro BLOG troverai anche molte notizie sull’innovazione e sugli strumenti digitali.

Abbiamo creato il nostro studio legale ed il nostro sito utilizzando molte piattaforme innovative e molti strumenti tecnologici; grazie a questi strumenti abbiamo la possibilità di lavorare in modo più veloce e più sicuro.

Ma inoltre crediamo che parlare di innovazione sia necessario: ci sono moltissimi articoli che affermano che nel giro dei prossimi 10 anni molti dei lavori che conosciamo scompariranno.

Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione; stiamo transitando dall’era analogica, delle consulenze fisiche, all’era digitale, dove moltissimi servizi, anche quelli della Pubblica Amministrazione, possono essere richiesti solo online.

In questo scenario secondo noi ogni individuo dovrebbe aggiornarsi sugli ultimi trend tecnologici e capire come potrebbe evolvere il mondo del lavoro.

Anche il credit management sarà stravolto dalla tecnologia, e per questo motivo abbiamo deciso di dedicare uno spazio importante all’innovazione.


CHE ARGOMENTI TRATTEREMO NEL CORSO DELLE PUNTATE?

Parleremo ovviamente di credit management e recupero crediti, ma dedicheremo uno spazio importante all’innovazione.

Ti consiglieremo gli strumenti tecnologici che usiamo anche noi per permetterti di innovare la tua professione o la tua impresa e per realizzare la “digital trasformation” ovvero la trasformazione digitale del tuo business.

Inoltre ti proporremo un format particolare:

ti racconteremo delle storie e dei casi studio che ci permetteranno di parlare dei problemi che molti imprenditori devono affrontare: grazie a questi racconti ti suggeriremo delle regole generali che dovrai seguire per evitare di rimanere scottato con i tuoi clienti.

Per scoprire il resto degli argomenti ascolta la nostra puntata…


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Puoi trovare tutte le puntate del podcast sul nostro sito web, cliccando su questa pagina ➜ PODCAST.

Ma se preferisci puoi ascoltare gli episodi anche su:

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Speaker della puntata:

Tino Crisafulli ➜ avvocato & General Manager di RecuperoLegale.it – Contattami su Linkedin

Teresa Rossi ➜ avvocato & Legal Manager di RecuperoLegale.it – Contattami su Linkedin

Come recuperare crediti da clienti

Scopri come recuperare crediti da clienti senza aspettare la mossa del debitore

Come recuperare crediti da clienti: ti confesso che questa è una delle domande che ricevo più spesso durante le consulenze telefoniche.

Qualsiasi sia il settore in cui tu operi, probabilmente ti sarà capitato di dover affrontare un caso simile.

Il tuo cliente non ha pagato il tuo lavoro e adesso devi cercare di recuperare i soldi che ti deve.

Il classico problema…

In molti altri articoli ho già spiegato quali sono le cose più importanti da fare nel caso in cui tu abbia dei crediti insoluti.

Se devi ricevere il pagamento da parte del tuo cliente, avrai verificato che non sempre è sufficiente l’invio di una diffida o pec: il debitore spesso rimane indifferente e continua ad ignorare le tue richieste.

In questi casi c’è solo un rimedio: rivolgerti ad un professionista del recupero.

Ma oggi voglio suggerirti uno strumento alternativo.

Una nuova soluzione…

In questo articolo voglio parlarti di una nuova soluzione che ti spiegherà come recuperare crediti da clienti.

L’unico modo che ti permetterà di evitare un insoluto è quello di attuare un strategia di prevenzione durante la fase di contrattazione con il tuo cliente.

Se seguirai questi 4 consigli potrai ridurre al minimo il rischio di insolvenza e verificherai in tempo reale la serietà e la solidità economica della tua controparte.


Come recuperare crediti da clienti: i 4 consigli per evitare insoluti.

Stipula un contratto: prevenire è meglio che curare

Il primo passo che dovrai compiere è quello di stipulare un contratto con il tuo cliente.

Ti sembrerà scontato, ma molti imprenditori non hanno l’abitudine di far firmare un contratto al cliente.

Non sai come scrivere un contratto in modo corretto? Forse questo articolo può aiutarti.

Un contratto scritto in modo corretto riduce moltissimo il rischio di mancato pagamento.

Sfruttando i dati raccolti nell’ultimo anno dal nostro studio legale, è emerso che quando il credito è fondato su un contratto scritto in modo corretto, le probabilità di recupero aumentano e si aggirano attorno al 73%.

Senza contratto è tutto più difficile e soprattutto i tempi di recupero aumentano notevolmente in caso di contenzioso giudiziario.

Un contratto sottoscritto dal debitore, invece, ti permette di ottenere molti vantaggi in sede giudiziale.


Definisci in modo dettagliato come va eseguito il lavoro

Una delle scuse principali utilizzate dai debitori per non pagare, è quella di contestare il lavoro eseguito dal professionista.

A volte capita che il cliente contesti il tuo lavoro, affermando che la tua prestazione non è conforme alle sue istruzioni.

Probabilmente sta mentendo per cercare di non pagare, ma il punto è un altro.

Come fai a dimostrare che sta mentendo?

Se non hai un contratto che descrive in modo dettagliato come doveva essere effettuato il tuo lavoro, non potrai dimostrare che hai eseguito le direttive del cliente.

In una causa giudiziale potresti ricorrere alla prova per testi o produrre le mail del tuo cliente; in entrambi i casi i tempi di recupero si allungano.

Al contrario se descrivi nel contratto come e cosa dovrai fare, sarà molto difficile per il cliente contestare il tuo lavoro.

In questo modo potrai dimostrare in qualsiasi momento davanti ad un Giudice (esibendo il contratto firmato dal cliente) che entrambe le parti si erano accordate in modo preciso su come andava effettuato il lavoro.


Richiedi un anticipo prima di cominciare il lavoro

Vuoi mettere alla prova il tuo cliente per verificare se puoi fidarti di lui?

Chiedi un anticipo prima di cominciare il tuo lavoro; in questo modo imporrai una scelta al tuo cliente.

Se ti sceglie e se vuole sfruttare le tue abilità dovrà pagare una somma anticipata.

Ti assicuro che grazie a questo rimedio verificherai immediatamente se la tua controparte è affidabile, e ti libererai di tutti quei clienti che possono trasformarsi in debitori.

D’altronde perché un cliente dovrebbe rifiutarsi di versare un acconto al professionista che ha scelto?

Se la tua controparte rifiuta di versare l’acconto iniziale, hai già un importante indizio su quello che potrà accadere dopo.


Fissa dei termini di pagamento intermedi

Dopo aver firmato il contratto, e dopo aver stabilito come dovrà essere eseguito il lavoro, ti consiglio di concordare con il cliente dei termini di pagamento intermedi.

Mi spiego meglio.

Se devi realizzare un sito web potresti concordare dei termini di pagamento intermedi, chiedendo al tuo cliente di pagare l’intero importo in 3 rate.

Fin qui tutto semplice: si tratta di un pagamento dilazionato.

Ma quello che ti suggerisco è diverso: una volta che avrai fissato le date dei 3 pagamenti, organizza il tuo lavoro in obiettivi intermedi.

Se raggiungi il primo obiettivo allora il cliente deve pagare la prima rata: se non ti paga la prima rata, tu sospendi immediatamente il lavoro.

Se invece il cliente paga la prima rata allora tu potrai cominciare con il secondo obiettivo di lavoro. Continua così fino a quando avrai terminato gli obiettivi.

In questo modo non sarai costretto a svolgere l’intero lavoro, rischiando persino di non venire pagato.

Così potrai limitare i danni, eseguendo soltanto una parte dell’incarico.

Se il cliente non paga non sarai tenuto a proseguire la tua attività.

Ti faccio un esempio pratico.

Devi realizzare un sito web: organizza il lavoro in step intermedi.

STEP 1: Pubblicazione della home page;

STEP 2: Pubblicazione delle pagine del sito;

STEP 3: Inserimento dei testi.

Ad ogni step fissa il pagamento del tuo lavoro, così se il cliente non ti paga al primo step, puoi interrompere il lavoro e limitare le tue perdite.


Sei giunto al termine di questo articolo. Eccoti un breve riepilogo:

Come recuperare crediti da clienti: quali sono i consigli per evitare insoluti?

  1. Stipula un contratto: prevenire è meglio che curare;
  2. Definisci in modo dettagliato come va eseguito il lavoro;
  3. Richiedi un anticipo prima di cominciare il lavoro;
  4. Fissa dei termini di pagamento intermedi.

Leggi il riepilogo cliccando sulla 1° infografica qui sotto

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Come recuperare crediti da clienti

Come recuperare crediti da clienti: 4 consigli per evitare insoluti


Clicca sulla 2° infografica qui sotto

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Come recuperare crediti da clienti: i consigli per prevenire insoluti

Come recuperare crediti da clienti: i consigli per prevenire insoluti


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Tino Crisafulli ➜ avvocato e Founder di RecuperoLegale.it

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Quando puoi  ottenere la defiscalizzazione dei crediti inesigibili

I crediti inesigibili rappresentano uno scoglio insormontabile per l’attività di recupero.

Se hai un credito inesigibile significa che non puoi più pretendere il pagamento da parte del tuo debitore.

L’inesigibilità del credito può dipendere da molti fattori: la prescrizione, l’impossibilità di agire legalmente nei confronti del debitore (perché ad esempio è irreperibile o nullatenente), oppure il reiterato inadempimento nonostante i numerosi solleciti di pagamento.

Se sei un creditore e ti trovi di fronte ad un credito irrecuperabile devi sapere che esiste uno strumento che ti permette di trarre un vantaggio da questa situazione: la c.d. defiscalizzazione.

Ma cosa significa defiscalizzare un credito?

Significa che puoi alleggerire il carico fiscale dello Stato, detraendo l’incidenza di un’imposta dall’importo del tuo credito prescritto o irrecuperabile.

In pratica puoi pagare meno tasse dimostrando l’impossibilità di recuperare il tuo credito.

Prima di spiegarti cosa devi fare per ottenere la defiscalizzazione di crediti inesigibili devo farti una premessa molto importante.

Defiscalizzazione: non per tutti…

Devi sapere, infatti, che non tutti i creditori possono utilizzare lo strumento della defiscalizzazione.

Solo le società o le imprese che redigono annualmente un bilancio contabile hanno la possibilità di ottenere la defiscalizzazione (così come indicato dal Testo Unico delle Imposte sul Reddito – TUIR, art. 101, comma 5).


Se sei titolare di un’impresa e non sei riuscito a recuperare il tuo credito segui questi 3 consigli per pagare meno imposte.

Verifica se l’inadempimento del debitore è temporaneo o definitivo

La legge prevede due meccanismi di deducibilità diversi a seconda della gravità dell’inadempimento.

Ma che cosa si intende per deducibilità?

Per deducibilità si intende una diminuzione del reddito imponibile sul quale viene calcolato l’importo delle tasse da pagare.

  • Se l’inesigibilità è potenziale è prevista una deducibilità in misura forfettaria: si tratta delle ipotesi in cui l’irrecuperabilità del credito rappresenta una condizione solo temporanea.
  • Se l’inesigibilità, invece, è definitiva è prevista la deducibilità totale degli oneri dal reddito imponibile: in questi casi si esclude con certezza che il creditore riesca a recuperare il credito.

L’inesigibilità deve risultare da elementi certi e precisi (TUIR art. 101, comma 5  e Circolare Agenzia delle Entrate del 2013 n. 26) che sono tassativamente indicati dalla legge (per consultare l’elenco completo clicca qui).

I casi di inesigibilità

Crediti di modesta entità

Un credito si considera di modesta entità quando ammonta ad un importo non superiore a 5.000 euro, per le imprese di più rilevante dimensione, e non superiore a 2.500 euro per le altre imprese.

Inoltre tali crediti devono essere scaduti da almeno 6 mesi.

Debitore sottoposto a procedure concorsuali

Quando è in corso il fallimento sul debitore oppure si sta cercando di raggiungere un accordo di ristrutturazione dei debiti.

E’ possibile ottenere la defiscalizzazione senza aspettare la chiusura della procedura fallimentare.

Prescrizione del credito

Quando è decorso il termine previsto dalla legge per far valere il proprio diritto.

Comprovato stato di insolvenza

Quando il debitore si trova in una perdurante situazione di illiquidità finanziaria (debitore “pluriprotestato”) oppure non è stato possibile procedere legalmente perché è nullatenente.

Irreperibilità del debitore

Quando non è stato possibile notificare diffide o atti giudiziari per irreperibilità del destinatario.


Fornisci la prova dell’inesigibilità del credito

Per ottenere la defiscalizzazione devi dimostrare il carattere definitivo della perdita.

Come dimostrare i crediti inesigibili

Ecco un elenco esemplificativo degli atti che devi conservare per dimostrare il carattere definitivo della perdita:

  1. La documentazione da cui risulta l’avvio concreto di procedure fallimentari (ad esempio la sentenza di fallimento, copia dello stato passivo);
  2. Le raccomandate con cui sono stati inviati solleciti ed intimazioni di pagamento;
  3. Le raccomandate “tornate al mittente” per l’irreperibilità del destinatario;
  4. La documentazione che dimostra l’esito negativo delle procedure di recupero (ad esempio la dichiarazione negativa del terzo datore di lavoro oppure i documenti da cui risulta che il debitore è nullatenente);
  5. La documentazione da cui risulta che il debitore è pluriprotestato;
  6. Il certificato di morte del debitore e la documentazione che attesti l’assenza di eredi;
  7. La dichiarazione da parte della pubblica autorità che attesta lo stato di fuga del debitore.

Ottieni la dichiarazione di irrecuperabilità

Devi farti rilasciare da un avvocato (o anche da una società di recupero crediti) la dichiarazione in cui si indicano tutte le attività svolte infruttuosamente per il recupero del credito.

Alla dichiarazione vanno allegati i documenti che dimostrano l’inesigibilità definitiva del credito.

In alcuni casi è sufficiente anche la dichiarazione con cui l’avvocato ti sconsiglia di intraprendere eventuali azioni legali poiché troppo costose o di esito incerto (ad esempio quando il debitore possiede solo un immobile già ipotecato da altro creditore ed il tuo credito è piuttosto esiguo – in questi casi è sconsigliabile avviare un pignoramento immobiliare).

Se invece hai conferito un incarico ad una società di recupero crediti è necessario che tu ottenga la relazione conclusiva che dimostri che l’intervento è stato infruttuoso.


Se arrivato alla fine di questo articolo. Leggi il riepilogo qui sotto:

Crediti inesigibili: quali sono i tre consigli utili  per pagare meno tasse?

  1. Verifica se l’inadempimento del debitore è temporaneo o definitivo;
  2. Fornisci la prova dell’inesigibilità del credito;
  3. Ottieni la dichiarazione di irrecuperabilità da parte del tuo avvocato.

 Puoi leggere il riepilogo cliccando sull’infografica qui sotto

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Crediti inesigibili: come pagare meno tasse

Crediti inesigibili: come pagare meno tasse


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Teresa Rossi ➜ avvocato e Founder di RecuperoLegale.it

Recupero crediti • Immobiliare • Credit Management • Due Diligence

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Scopri come preparare un contratto con il cliente in modo corretto rispettando tutto quello che prevede la legge

Preparare il contratto con il cliente è una delle attività più importati per proteggere il tuo credito e per scongiurare il rischio di un mancato pagamento.

Non tutti gli imprenditori hanno l’abitudine di stipulare un contratto con il cliente prima di svolgere il lavoro.

Tuttavia è sempre consigliato predisporre un documento scritto con la tua controparte per definire le modalità di lavoro e stabilire i termini essenziali dell’accordo.

La presenza di un contratto sottoscritto dal debitore ti permetterà di avere un grosso vantaggio nel caso in cui dovesse sorgere una controversia.

Nel caso di contestazione della tua prestazione la presenza del contratto potrebbe smontare tutte le eccezioni della controparte e potrebbe velocizzare il pagamento del tuo lavoro.

Nell’ambito della prevenzione dei crediti insoluti, predisporre il contratto con il cliente in modo corretto è una delle attività più importanti.

Ma come è possibile predisporre un contratto senza commettere errori?

Non tutti i professionisti sono abbastanza preparati per scrivere un contratto con il cliente in modo corretto.

Bisogna conoscere le principali norme del codice civile e sapere introdurre (nelle parti giuste) delle clausole contrattuali che possano tutelare maggiormente il tuo lavoro.

Se hai bisogno di una guida che ti indichi come preparare un contratto con il cliente questo articolo può aiutarti.

Ti indicherò quali sono le parti più importanti che non devono mancare nel tuo contratto e ti fornirò alcuni consigli utili per migliorare l’efficacia dei documenti che abitualmente fai firmare ai clienti.


Contratto: gli elementi essenziali previsti dalla legge

L’art. 1325 del codice civile indica gli elementi essenziali che devono essere presenti in un contratto:

  1. l’accordo delle parti;
  2. la causa;
  3. l’oggetto;
  4. la forma.

Analizziamoli uno per uno.


L’accordo delle parti

Quando stipuli un contratto con il cliente è necessario che il documento che firmerai dimostri che le due parti si sono accordate sul suo contenuto.

Il contratto si conclude quando chi ha fatto la proposta ha conoscenza dell’accettazione dell’altra parte (art. 1326 del codice civile).

Per spiegarci meglio: la proposta del contratto proviene dal professionista che deve vendere un bene o un servizio.

Pertanto se tu stai vendendo un prodotto o devi realizzare un servizio, sarai tu che formulerai la proposta al tuo cliente e sarai qualificato come “proponente”.

In cosa consiste la proposta?

La proposta consiste nella vendita del bene o del servizio ad un determinato prezzo.

Ti faccio un esempio pratico: se devi realizzare un sito web per un cliente, allora la proposta di contratto sarà quella in cui proponi la realizzazione del sito web per la somma di € 1.000.

Se il cliente accetta questa proposta allora il contratto si perfeziona.


La causa

Quando si parla di causa del contratto non si intende il motivo per cui si raggiunge un accordo con il cliente, ma si intende la cosidetta “funzione economica e sociale”.

Il tema della “causa del contratto” è uno dei più discussi dagli studiosi di diritto.

Non preoccuparti non ti annoierò elencandoti tutte le principali teorie e definizioni della causa del contratto (forse un articolo non basterebbe) ma mi limiterò a spiegarti in modo ancora più semplice il concetto.

La causa del contratto non è altro che la “ragione concreta dell’atto idonea a giustificare lo spostamento di beni e valori”.

In altre parole la causa di un contratto di vendita è lo scopo che attraverso questo mezzo si vuole perseguire: e cioè la vendita di un bene.

Mi rendo conto che è un concetto un po’ astratto, ma limitati a ricordarti una cosa importante.

Quando predisponi un contratto cerca di indicare in modo chiaro quale sarà lo scopo delle parti.

Il professionista vende un bene o eroga un servizio, ed il cliente pagherà del denaro.

Questa è la causa del contratto.


L’oggetto

L’oggetto del contratto deve essere inteso come il bene concreto in funzione del quale si sta svolgendo l’operazione economica del contratto.

In parole semplici: se stai vendendo un computer ad un cliente, l’oggetto del contratto sarà:

  • il computer;
  • il trasferimento della proprietà del computer al tuo cliente.

Questo vale anche per la vendita di un servizio: se stai realizzando un sito web per un cliente, l’oggetto del contratto sarà:

  • la realizzazione del sito web;
  • l’attribuzione della proprietà del sito web al tuo cliente.

Ricorda che l’oggetto del contratto deve essere: lecito, possibile, determinato.


La forma

Per forma del contratto si intende il modo in cui viene manifestata la volontà delle parti.

La legge italiana non impone dei vincoli assoluti sulla forma dei contratti; nel nostro ordimento giuridico esiste il principio di “libertà di forma”.

Solo in alcuni casi (come per la vendita di immobili) la legge richiede espressamente che il contratto sia redatto in forma scritta a pena di nullità dell’atto.

In parole più semplici: quando vuoi trasferire la proprietà di una casa ad un terzo, se il contratto di vendita non viene realizzato nella forma scritta allora sarà nullo.

La libertà di forma… cosa fare?

Il fatto che il nostro ordinamento consenta la libertà di forma non significa che non devi stare attento quando stipuli un contratto con il cliente.

Anche se la legge non richiede sempre la forma scritta, in ogni transazione che concludi ti consiglio di preparare un contratto scritto facendo apporre la firma alla tua controparte.


Dopo averti spiegato quali sono gli elementi fondamentali di un contratto, adesso ti spiegherò in modo pratico e senza nessun concetto teorico come devi strutturare il documento da far firmare al tuo cliente.

Disclaimer: questa è solo una guida indicativa e non può contenere tutte le variabili e tutte le regole da seguire quando stipulerai una transazione con il tuo cliente.

Ogni transazione è diversa e richiede una struttura contrattuale diversa.

Se devi stipulare un contratto con il cliente e hai alcuni dubbi non fidarti troppo di questa guida, ma rivolgiti ad un legale.


STRUTTURA DEL CONTRATTO

Contratto con il cliente: le parti più importanti

Contratto con il cliente: le parti più importanti

Parte 1: l’intestazione ed il nome dell’atto

In cima al documento inserisci l’intestazione del contratto (il tuo logo o la tua ragione sociale) e dopo inserisci il nome dell’atto cioè: “contratto di vendita” (se stai vendendo un bene), “contratto di consulenza” (se stai fornendo una consulenza).

Se non sai quale nome dare all’atto inserisci solo la scritta “contratto”.


Parte 2: la descrizione dei contraenti

Subito dopo l’intestazione ed il nome dell’atto inserisci il nome, il cognome e il codice fiscale delle parti coinvolte nel contratto e precisamente: tu (il professionista), ed il cliente.

Se il tuo cliente è una società accerta con precisione che la persona fisica che firmerà il contratto è munito dei poteri di firma e riveste la qualità di rappresentante legale.


Parte 3: l’oggetto del contratto

Dopo aver identificato le parti coinvolte nella transazione, dovrai inserire l’oggetto del contratto cioè il bene od il servizio che dovrai vendere al cliente.

Ti faccio un esempio concreto.

Se devi realizzare un sito web dovrai scrivere: “il sig. Tizio (inserisci il nome del professionista che realizzerà il sito) si impegna a realizzare un sito web in favore del sig. Caio (inserisci il nome del cliente)“.

Ricorda una cosa importante: quando stai vendendo un bene o un servizio descrivi in questa parte come deve essere eseguita la tua prestazione.

Esempio: “Il sito web dovrà essere realizzato con il software WordPress (o altro) e conterrà n. 7 pagine”.

Specifica chi scriverà i testi e chi sceglierà le immagini.

Insomma inserisci tutte le parti più importanti del progetto: non descrivere COME farai il sito, ma COSA farai nel sito.

Questa parte del contratto è molto importante e potrebbe evitare di far sorgere delle contestazioni in caso di mancato pagamento.

Clausole di responsabilità

In questa sezione (parte 3) possono essere inserire anche le clausole relative alla responsabilità delle due parti.

Il tema della responsabilità contrattuale è molto delicato e ti consiglio di prestare molta attenzione sull’inserimento di una clausola di questo tipo.

Su questo argomento non posso darti dei consigli troppo dettagliati.

Ogni professione prevede delle responsabilità differenti e pertanto non posso suggerti un unico modo per gestire questa parte del contratto.

La strategia migliore è farti seguire da un legale che possa suggerirti come inserire la clausola rispettando le norme del codice civile.

Inoltre ti conviene comunicare a voce al tuo cliente che hai intenzione di inserire delle clausole di responsabilità nel contratto, in modo da “prepararlo” psicologicamente sul contenuto della clausola.

Molti clienti si spazientiscono quando, alla lettura del contratto, si accorgono della presenza di clausole di responsabilità che non erano state menzionate in precedenza.


Parte 4: il  prezzo e le modalità  di pagamento

Subito dopo l’oggetto del contratto, dovrai inserire il prezzo e le modalità di pagamento.

Il cliente si impegnerà a pagare la somma pattuita dopo che il lavoro sarà completato.

Inoltre ricordati di inserire le modalità di pagamento: inserisci il tuo codice IBAN nel contratto.

Ti consiglio di preferire sempre il pagamento tramite bonifico: evita i pagamenti con assegno o contanti.

Puoi accettare gli assegni solo se hai la certezza che il cliente abbia la provvista sul conto, o quando ti viene consegnato un “assegno circolare”.

L’assegno circolare è una vera e propria garanzia di incasso: ma non aspettare troppo tempo prima di versarlo sul tuo conto (il titolo ha una durata limitata di 8 giorni).

In tutti gli altri casi scegli il bonifico bancario.


Parte 5: consenso al trattamento dei dati personali

Dopo aver descritto il prezzo e le modalità di pagamento dovrai inserire una dichiarazione con cui il tuo cliente presta il consenso al trattamento dei dati personali.

Puoi utilizzare questa formula:

Il sig. Tizio (inserisci il nome del cliente) dichiara, ai sensi e per gli effetti di cui al D. Lgs. n. 196/2003 e successive modificazioni ed integrazioni, ed ai sensi e per gli effetti del Regolamento UE n. 679/2016 (GDPR), di essere stato informato che i dati personali verranno utilizzati per le finalità inerenti al presente contratto, e autorizza sin d’ora il rispettivo trattamento”.

Su questo tema ci sarebbe da parlare tantissimo (ci vorrebbe un altro articolo).

Non mi dilungo troppo ma ti ricordo che il contratto deve contenere una dichiarazione sottoscritta dal cliente che dimostri che tu lo hai informato su come verranno utilizzati i suoi dati personali.

In sostanza il cliente deve dichiarare di essere stato informato, e deve anche autorizzare il trattamento dei suoi dati.

Alcuni professionisti fanno firmare al cliente un documento separato (oltre al contratto) in cui spiegano in via scritta come saranno utilizzati i dati personali.

Dati sensibili

Se devi trattare anche i “dati sensibili” del cliente (come ad esempio: l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale) devi ottenere un’autorizzazione separata.

Ti basta integrare la formula che ti ho suggerito prima, aggiungendo anche il termine “dati sensibili”.

Se il tuo caso è un po’ complesso ti consiglio di rivolgerti ad un legale.


Parte 6: data e firme

Dopo il prezzo e le modalità di pagamento dovrai inserire la data del contratto e lo spazio per le firme.

E’ importante che il contratto con il cliente sia stampato e sia firmato su copia cartacea.

Esiste un modo per concludere un contratto senza essere presenti al momento della firma: per avere maggiori informazioni leggi questo articolo.

Un consiglio importante: chiedi al tuo cliente di firmare il contratto in ogni pagina.

Nei contratti che realizzo per i miei clienti creo una cella in ogni pagina, inserendo una dichiarazione di accettazione ed il nome di colui che deve firmare il documento.

Non è necessario che tu inserisca la cella, ma chiedi al tuo cliente di apporre una firma in ogni pagina.


Parte 7: clausole “speciali”

Se hai particolare timore di firmare la transazione e temi che il cliente non ti pagherà, hai la possibilità di inserire nel contratto alcune clausole speciali che possono tutelarti ulteriormente in caso di credito insoluto.

Per inserire queste clausole è necessario conoscere in modo approfondito il tipo di transazione da sottoscrivere, e pertanto non posso darti delle regole standard.

Nelle transazioni di alto importo io suggerisco sempre di inserire delle clausole “speciali” per tutelare il venditore/professionista.

Molte volte una firma in più su un documento cambia radicalmente le sorti di una causa giudiziale, e permette di recuperare più velocemente un credito.


Sei giunto al termine di questo articolo. Eccoti un breve riepilogo:

Contratto con il cliente: quali sono gli elementi essenziali previsti dalla legge?

  1. l’accordo delle parti;
  2. la causa;
  3. l’oggetto;
  4. la forma.

Quali sono le parti principali da inserire nel contratto?

  1. L’intestazione ed il nome dell’atto;
  2. La descrizione dei contraenti;
  3. L’oggetto del contratto;
  4. Il prezzo e le modalità di pagamento;
  5. Il consenso al trattamento dei dati personali;
  6. La data e le firme;
  7. Le clausole “speciali”.

Leggi il riepilogo cliccando sulla 1° infografica qui sotto

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Contratto con il cliente: gli elementi essenziali

Contratto con il cliente: gli elementi essenziali


LA STRUTTURA DEL CONTRATTO

Clicca sulla 2° infografica qui sotto

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Contratto con il cliente: la struttura

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Tino Crisafulli ➜ avvocato e Founder di RecuperoLegale.it

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Opposizione agli atti esecutivi

Oggi parliamo di opposizione agli atti esecutivi ➙ leggi il nostro consiglio veloce:

Opposizione agli atti esecutivi

Ricorda che l’opposizione agli atti esecutivi si propone entro 20 giorni dalla notificazione del titolo esecutivo o del precetto (art. 617 c.p.c.)


I consigli di Recupero Legale ➙ La rubrica settimanale che offre suggerimenti veloci per gestire i propri crediti in modo intelligente.

I ritmi frenetici e gli impegni di lavoro ci costringono a dedicare sempre meno tempo per approfondire argomenti delicati.

Siamo troppo impegnati a far funzionare la nostra professione o la nostra impresa e spesso leggere un articolo sul web è troppo dispendioso.

Per questo motivo abbiamo ideato una rubrica diversa che ti suggerisce in modo veloce e pratico alcuni accorgimenti per tutelare il tuo credito insoluto.

Ogni settimana parleremo di credit management, recupero crediti, diritto, innovazione, produttività e smart working, con un format diverso e veloce.

Pubblicheremo una locandina che ti suggerirà in modo diretto come comportarti.

Se non hai tempo per leggere gli articoli del nostro blog, puoi scaricare la nostra locandina e cominciare a seguire i nostri consigli.

A chi è rivolta la nostra rubrica?

Imprenditori

 Aziende

 Avvocati

 Professionisti del recupero crediti

Lo sapevi che molti crediti diventano difficili da recuperare poiché i creditori non conoscono alcune regole fondamentali o poiché si commettono alcuni errori evitabili?

Il mondo degli affari è pieno di relazioni redditizie, ma spesso nasconde spiacevoli sorprese.

Non sempre puoi prevedere se il tuo cliente ti pagherà, ma grazie ai nostri consigli puoi mettere al sicuro il tuo business e puoi gestire in modo intelligente un credito.

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Canoni di affitto non pagati

Come deve comportarsi il proprietario in presenza di canoni di affitto non pagati

Com’è possibile recuperare i canoni di affitto non pagati?

Mi è capitato molte volte di rispondere a questa domanda.

Il diritto di credito non nasce soltanto per la vendita di beni o servizi, ma anche dal mancato pagamento dei canoni di locazione immobiliare.


Che cos’è la locazione immobiliare?

La locazione immobiliare è quel contratto con cui il proprietario di un appartamento concede il bene in affitto a terzi dietro il pagamento di un canone mensile.

Colui che riceve in affitto l’immobile viene anche definito “conduttore” o anche “affittuario”, mentre invece il proprietario viene definito “locatore”.

Se il conduttore (colui che riceve in affitto l’appartamento) non corrisponde i canoni di affitto al proprietario, quest’ultimo ha il diritto di ottenere il pagamento delle mensilità non versate.


In questo articolo ti darò 3 utili consigli da seguire quando il tuo inquilino non paga più l’affitto.

Innanzitutto devi sapere che hai il diritto di agire in giudizio per ottenere l’adempimento dell’inquilino per i canoni di affitto non pagati e chiedere al giudice di sfrattarlo.

Ma prima di proseguire devo farti una premessa molto importante.

Per tutelare il tuo diritto di credito il contratto di locazione deve essere regolarmente registrato.

La mancata registrazione determina la nullità del contratto di affitto facendo venir meno tutti gli obblighi in esso contenuti.


Se sei il proprietario di casa ed il tuo inquilino non paga più l’affitto tieni presente questi 3 consigli.

Verifica se l’inadempimento dell’inquilino è temporaneo o definitivo

Se l’inquilino non paga l’affitto ti suggerisco prima di tutto di contattarlo e chiedere informazioni sui motivi del mancato pagamento.

In alcuni casi può trattarsi di una difficoltà temporanea ed instaurare un dialogo con l’inquilino può essere molto utile.

In questo modo tu hai la possibilità di capire quali sono le sue effettive intenzioni mentre lui non si sentirà sotto pressione.

Non inviare subito una diffida di pagamento all’inquilino moroso perché rischi di incrinare i rapporti se la sua difficoltà è momentanea.

Prova a contattarlo telefonicamente o se puoi recati presso l’appartamento affittato e incontralo di presenza.

In questo modo eviterai di perdere tempo e denaro; se la sua difficoltà economica è momentanea devi saperlo prima; non agire in giudizio inutilmente.

Ricorda, infatti, che la legge prevede la possibilità per l’inquilino di sanare la morosità alla prima udienza (del giudizio di convalida di sfratto) versando i canoni di affitto non pagati (art. 55 L. 1978 n. 392).

Se invece l’inquilino si rende irreperibile e rifiuta il dialogo agisci immediatamente in giudizio per recuperare il tuo credito.

Se vuoi sapere cosa devi fare per sfrattare l’inquilino che non paga l’affitto leggi questo articolo.


Verifica le condizioni economiche e familiari dell’inquilino

Se l’inquilino si trova in comprovate situazioni di difficoltà (ad esempio ha a carico figli minori), la legge prevede per lui delle agevolazioni.

In pratica il tuo inquilino potrà evitare lo sfratto intimato per morosità anche dopo che lo hai citato in giudizio.

In questi casi egli ha la possibilità di pagare i canoni e gli oneri accessori scaduti in un tempo dilazionato ma generalmente entro 90 giorni.

Inoltre, se l’inquilino con minori a carico versa anche in condizioni economiche precarie per malattie gravi o disoccupazione, la legge prevede ulteriori proroghe in suo favore (per approfondire l’argomento clicca qui).

In queste ipotesi per te è prevista una procedura aggravata con molti ostacoli da superare tra cui soprattutto l’esecuzione dello sfratto.

Ricorda infatti che in presenza di minori gli ufficiali giudiziari sono soliti rinviare l’esecuzione fino a quando i servizi sociali del Comune non trovano un alloggio idoneo.


Ottieni un provvedimento del giudice per pagare meno tasse

Ricorda che devi ottenere dal giudice il provvedimento di convalida di sfratto per morosità per evitare di pagare tasse sui canoni non percepiti (art. 26 TUIR).

Fino a quando non si conclude il giudizio sei obbligato a dichiarare all’Agenzia delle Entrate i canoni di locazione, anche se non stai incassando nessuna cifra.

La legge prevede in ogni caso la possibilità di ottenere, al momento della dichiarazione dei redditi dell’anno successivo, un credito di imposta di importo pari a quanto pagato nell’anno precedente per i canoni non percepiti.

Ma che cos’è un credito d’imposta?

Il credito d’imposta è un credito di cui il contribuente è titolare nei confronti dell’erario dello Stato.

In pratica al momento della dichiarazione dei redditi otterrai il rimborso di quanto ingiustamente versato l’anno precedente per non avere percepito i canoni di affitto.


Sei arrivato alla fine di questo articolo. Leggi il riepilogo qui sotto.

Canoni di affitto non pagati: quali sono i 3 consigli per il locatore?

  1. Verifica se l’inadempimento dell’inquilino è temporaneo o definitivo;
  2. Verifica le condizioni economiche e familiari dell’inquilino;
  3. Ottieni un provvedimento del giudice per pagare meno tasse.

Puoi leggere il riepilogo cliccando sull’infografica qui sotto

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Canoni di affitto non pagati: 3 consigli utili

Canoni di affitto non pagati: 3 consigli utili


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Teresa Rossi

Avvocato • Credit Advisor | Founder di Recupero Legale.

Specializzata in: Crediti • Immobiliare • Due Diligence.

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Autore

Tino Crisafulli

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