Compensazione dei Crediti: definizione e casi pratici

Compensazione dei crediti - copertina

Compensazione dei Crediti: scopri come sfruttarla

Sei alla ricerca di informazioni pratiche sulla compensazione dei crediti?

La tua attesa è terminata, sei finito nel posto giusto.

In questo articolo ti spiegherò la definizione della compensazione dei crediti e analizzerò alcuni casi pratici che ti aiuteranno a comprendere meglio come funziona in ambito commerciale, professionale e personale.

Scopriremo anche cosa prevede il Codice Civile e cosa dice la Giurisprudenza in merito a questa pratica finanziaria.

Che aspetti?

Continua a leggere per avere tutte le risposte di cui hai bisogno sul tema della compensazione dei crediti.

Iniziamo subito.

Compensazione dei Crediti: definizione

La compensazione dei crediti è un istituto giuridico che consente a due parti di estinguere reciprocamente i debiti che si devono.

In altre parole, se tu hai un credito nei confronti di qualcuno e questa stessa persona ha un debito nei tuoi confronti, la compensazione consente di saldare automaticamente entrambi gli importi.

Questo strumento offre una soluzione efficiente per semplificare le transazioni finanziarie tra le parti coinvolte, evitando così lunghe procedure legali o il pagamento di commissioni aggiuntive.

Affinché la compensazione sia valida, è necessario che entrambe le parti siano d’accordo sulla sua attuazione e che i crediti da compensare siano certi, liquidi ed esigibili.

Non deve trattarsi di crediti infungibili o indivisibili.

In ambito giuridico, la compensazione dei crediti trova fondamento nell’articolo 1243 del Codice Civile italiano e rappresenta uno strumento importante per regolare in modo equo i rapporti debitori-creditori.

Cosa dice il Codice Civile sulla Compensazione dei Crediti

Il Codice Civile disciplina la compensazione dei crediti come un modo per estinguere reciprocamente obbligazioni tra due parti.

L’articolo 1241 del Codice Civile stabilisce i requisiti necessari affinché avvenga la compensazione dei crediti, tra cui la reciprocità delle obbligazioni e l’esigibilità delle stesse.

Secondo il Codice Civile, la compensazione può avvenire anche se le parti hanno debiti di natura diversa, purché siano liquidi, esigibili e fungibili.

Inoltre, è importante che entrambe le parti siano creditori e debitori reciproci al fine di procedere con la compensazione.

È fondamentale rispettare quanto stabilito dal Codice Civile in merito alla documentazione dei crediti da compensare e alle modalità con cui deve essere notificata all’altra parte.

La corretta applicazione delle norme civili in materia di compensazione dei crediti garantisce una tutela giuridica adeguata agli interessi delle parti coinvolte.

Gli effetti della Compensazione

L’articolo 1242 del Codice Civile, disciplina gli effetti della compensazione e semplifica la complicata locuzione presente nell’articolo 1286 del codice precedente, poiché stabilisce che la compensazione di due debiti avviene automaticamente dal momento della loro coesistenza.

Inoltre, il legislatore aggiunge una nuova disposizione nella quale si stabilisce che il giudice non può rilevare la compensazione d’ufficio.

Infine all’interno dell’articolo 1242 cc, viene introdotta una nuova disposizione in cui si stabilisce che la prescrizione non impedisce la compensazione se il termine non era ancora scaduto al momento della coesistenza dei debiti.

Con queste modifiche, il legislatore ha voluto eliminare le ambiguità presenti nella vecchia formulazione e ha voluto fissare il principio della sospensione indiretta del termine prescrizionale.


Compensazione e casi pratici

Compensazione e casi pratici

Dopo averti fornito alcune informazioni giuridiche, adesso analizziamo alcuni casi pratici in cui applicare la compensazione.

Devi sapere che questo strumento può essere molto utile per preservare la salute finanziaria della tua impresa.

Mi è successo diverse volte di applicare la compensazione dei crediti tra imprese che collaboravano da tanto tempo.

Ma vediamo subito alcune situazioni in cui applicare questo istituto.

1) Caso pratico: Compensazione dei Crediti Commerciali

Immagina il caso di un amministratore di un’azienda che fornisce servizi di marketing digitale a una società di e-commerce.

L’imprenditore (Fornitore) ha svolto il tuo lavoro in modo impeccabile, ma la società cliente ha ritardato i pagamenti per mesi, mettendo a dura prova la liquidità finanziaria del Fornitore.

Dopo aver tentato invano di ottenere il pagamento, il Fornitore scopre che la società cliente ha dei crediti nei suoi confronti per altri servizi non ancora saldati.

A questo punto, per evitare di avviare una controversia legale, l’imprenditore può decidere di procedere con la compensazione dei crediti commerciali.

Grazie alla compensazione, il Fornitore riuscirà a ottenere un risultato vantaggioso senza dover ricorrere ad azioni legali lunghe e costose.

Questo meccanismo permette alle aziende di semplificare le procedure di recupero crediti e proteggere la propria situazione finanziaria.

La compensazione dei crediti commerciali si rivela quindi un’importante strategia per garantire equità nelle transazioni commerciali e tutelare gli interessi delle imprese coinvolte.

2) Caso pratico: Compensazione dei Crediti Professionali

Nel contesto dei crediti professionali, la compensazione può verificarsi quando un professionista ha diritto a ricevere un compenso per i propri servizi e contemporaneamente è debitore nei confronti dello stesso cliente per altri motivi.

Immagina il caso di un Ingegnere che ha svolto una consulenza per un cliente imprenditore e contemporaneamente deve pagare delle spese per al medesimo cliente per dei servizi.

In questo caso, se entrambe le parti sono d’accordo, potrebbero decidere di compensare direttamente i debiti esistenti anziché effettuare due transazioni separate.

È importante tenere presente che la compensazione dei crediti professionali deve avvenire in modo trasparente e nel rispetto delle regole stabilite dal Codice Civile.

È fondamentale documentare con precisione le ragioni della compensazione e ottenere il consenso esplicito da entrambe le parti coinvolte.

La pratica della compensazione dei crediti professionali può semplificare notevolmente le transazioni commerciali tra professionisti e clientela, garantendo una gestione efficiente ed equa delle reciproche obbligazioni finanziarie.

3) Caso pratico: Compensazione dei Crediti Personali

Immagina che una persona fisica, di nome Mario, vanta un credito nei confronti di un conoscente, persona fisica, di nome Giovanni.

Allo stesso tempo Giovanni ha un credito nei confronti di Mario.

In questo caso, Mario e Giovanni potrebbero decidere di utilizzare la compensazione dei crediti personali per estinguere reciprocamente le posizioni debitorie.

La compensazione dei crediti personali è uno strumento giuridico che consente alle parti coinvolte di saldare i propri debiti attraverso una sorta di “baratto” tra le reciproche pretese creditizie.

Ad esempio, se Mario deve pagare 500 euro a Giovanni e Giovanni deve restituire 300 euro, le parti possono decidere di compensare i crediti anziché effettuare due transazioni separate.

Questa pratica può semplificare la gestione dei rapporti finanziari e evitare lunghe procedure legali per il recupero del credito.

Tuttavia, è fondamentale assicurarsi che siano rispettate tutte le condizioni previste dalla legge affinché la compensazione sia valida e legittima.

Cosa dice la Giurisprudenza sulla Compensazione

Una recente sentenza della Cassazione (Cassazione n. 33872/2022) afferma che in tema di estinzione delle obbligazioni, la compensazione impropria (o atecnica) è diversa dalla compensazione propria disciplinata dagli articoli 1241 e ss. c.c.

La prima riguarda crediti e debiti che si originano dallo stesso rapporto ed è una verifica contabile delle reciproche partite attive e passive tra le parti.

Il giudice, in grado di appello, può procedere d’ufficio per stabilire se sia possibile applicare la compensazione impropria, senza bisogno di un’eccezione o domanda riconvenzionale da parte delle parti.

È sufficiente che il giudice si basi su prove acquisite tempestivamente nel processo.

Inoltre, secondo quanto previsto da un’ulteriore sentenza (Cassazione n. 28469/2020), per applicare gli articoli 1241 e seguenti del codice civile (che riguardano la compensazione in senso tecnico-giuridico), è necessario che i rapporti tra le parti siano autonomi per quanto riguarda i crediti contrapposti.

Al contrario, quando i rispettivi crediti e debiti derivano da un unico rapporto, il tribunale deve solo verificare le partite reciproche di dare e avere.

Questo accertamento può essere effettuato senza una eccezione o una domanda riconvenzionale se ci sono circostanze pertinenti presentate tempestivamente durante il processo.

In caso contrario, ci sarebbe una estensione indebita del “thema decidendum”, e non è rilevante se l’eccezione sia sollevata d’ufficio anche in appello in assenza di adeguate prove documentali.


Conclusione

In definitiva, la compensazione dei crediti è un’importante risorsa per risolvere controversie tra creditori e debitori.

Grazie a questo strumento è possibile saldare reciprocamente i crediti e debiti tra due soggetti senza dover ricorrere a soluzioni legali più complesse.

La compensazione dei crediti viene spesso utilizzata in ambito commerciale per preservare i rapporti commerciali tra soggetti che collaborano da molto tempo.

In questo modo, attraverso la compensazione, si previene il rischio di perdite finanziarie in bilancio e si evita l’avvio di un contenzioso giudiziario (la cui durata è spesso incerta).

Con una corretta comprensione delle normative vigenti e degli indirizzi della Giurisprudenza, è possibile utilizzare al meglio questo strumento nel contesto specifico in cui si manifestano situazioni di reciproci crediti.

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Tino Crisafulli

Avvocato • Legal Advisor • Founder di Recupero Legale

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