Pec: come usare la posta elettronica certificata nel recupero crediti

Pec: come utilizzarla nel recupero crediti

4 suggerimenti su come utilizzare la pec per recuperare un credito

La PEC (posta elettronica certificata) è divenuta ormai uno strumento di lavoro indispensabile per gli avvocati e per tutti i professionisti che operano nel settore del credit management. L’informatizzazione della pubblica amministrazione ha introdotto nuovi servizi telematici a cui è possibile accedere solo attraverso un indirizzo di posta elettronica certificata.

Nel campo del recupero crediti la PEC rappresenta una risorsa preziosa che viene utilizzata per la gestione e la riscossione del credito; oltre ad essere utilizzata dagli avvocati per il deposito degli atti giudiziari nel processo civile telematico, la PEC può essere utilizzata anche dalle società di recupero per ottenere dei vantaggi molto importanti.

Ecco i 4 metodi più utili e produttivi per usare la PEC nel recupero crediti:

  1. PUOI INVIARE UNA DIFFIDA DI PAGAMENTO ➙ Grazie alla PEC puoi inviare una diffida di pagamento nei confronti del debitore senza dover ricorrere al servizio postale. Se possiedi una pec puoi richiedere il pagamento del debito tramite un messaggio di posta elettronica certificata. Se invece vuoi effettuare la notifica della diffida in una forma più solenne, puoi sfruttare la pec del tuo avvocato. Infatti secondo quanto previsto dalla legge (Decreto Legge n. 90/2014, convertito con la legge n. 114/2014) l’avvocato può effettuare la notifica “in proprio”, utilizzando il proprio indirizzo di posta elettronica certificata. Nel caso in cui la parte debitrice sia una società o un’impresa individuale puoi richiedere il pagamento del debito inviando una PEC all’indirizzo di posta visibile sul “REGINDE”, ovvero il Registro Generale degli Indirizzi Elettronici. Inoltre esiste un altro strumento utile per conoscere l’indirizzo pec di un’impresa o di un professionista: si tratta del sito web “INIPEC” realizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Inserendo la partiva iva della società o il codice fiscale del professionista, il sistema sarà in grado di trovare il corrispondente indirizzo PEC. Diversamente se la parte debitrice è una persona fisica non potrai usare la posta elettronica certificata; in questo caso dovrai inviare una diffida tramite il servizio postale (le persone fisiche non sono obbligate a possedere un indirizzo mail certificato).
  2. PUOI RICEVERE LA DICHIARAZIONE DI QUANTITA’ O SOLLECITARNE L’INVIO AL TERZO ➙ Nel caso in cui hai promosso un pignoramento presso terzi, avrai bisogno della dichiarazione di terzo per ottenere l’assegnazione delle somme. Con la dichiarazione di quantità il terzo comunica ufficialmente al creditore se esistono crediti del debitore che possono essere pignorati. Capita però molto spesso che il terzo non invii in modo tempestivo la dichiarazione di quantità al creditore, costringendo quest’ultimo a ritardare fino agli ultimi giorni l’iscrizione a ruolo dell’atto di pignoramento (la legge prevede dei termini molto stringenti per l’iscrizione a ruolo del pignoramento). In questi casi ti consiglio di utilizzare la PEC per sollecitare il terzo pignorato a rendere la dichiarazione; se userai questo strumento nel modo corretto la pec di “sollecito” avrà un’efficacia straordinaria poiché aumenterà moltissimo le possibilità di ricevere la dichiarazione entro il termine previsto dalla legge per iscrivere a ruolo il pignoramento.
  3. PUOI RICHIEDERE INFORMAZIONI PER LE ESECUZIONI IMMOBILIARI PENDENTI ➙ I consulenti legali nel settore dei crediti NPL (crediti deteriorati) sanno bene che prima di costituirsi in giudizi immobiliari pendenti è molto importante acquisire preventivamente delle informazioni sul procedimento. Se cerchi di recuperare il tuo credito attraverso la costituzione in un giudizio immobiliare già pendente, ti converrà conoscere in anticipo l’importo dei crediti della parti già costituite. Grazie alla consultazione del “PST”, ovvero il portale dei servizi telematici del Ministero della Giustizia, potrai acquisire delle informazioni parziali; tuttavia con l’utilizzo della PEC puoi richiedere dei chiarimenti ai legali dei creditori già costituiti o al professionista delegato alla vendita. Se usi un testo convincente e se ti presenti nel modo giusto, potresti acquisire moltissime informazioni preziose; potrai scoprire l’intero andamento del giudizio ed in alcuni casi potrai conoscere persino l’ultima quotazione del bene immobile.
  4. PUOI PERFEZIONARE LA CONCLUSIONE DI UNA TRATTATIVA STRAGIUDIZIALE ➙ La PEC può essere utilizzata anche per concludere una trattativa stragiudiziale con la controparte evitando di spedire materialmente l’atto di transazione. Dopo aver raggiunto l’accordo, le parti potranno utilizzare la PEC per scambiarsi reciprocamente l’atto firmato e definire in via stragiudiziale il contenzioso. Dopo aver ricevuto la transazione a mezzo pec, dovrai conservare le ricevute di “accettazione” e “consegna” per custodire la prova di perfezionamento dell’accordo; inoltre in questo modo potrai dimostrare la data certa in cui si è conclusa la transazione. Infatti le ricevute di “accettazione” e “consegna” sono dei messaggi automatici che vengono inviati direttamente dal sistema di posta elettronica certificata e non possono essere alterati; all’interno di ogni ricevuta è presente un codice seriale (espresso in lettere e numeri generati dal sistema) che costituisce la prova di notifica del messaggio.
Pec 4 modi per utilizzarla nel recupero crediti

Pec: i 4 modi per utilizzarla nel recupero crediti


Hai bisogno di un chiarimento?

frecce rosse


© riproduzione riservata

Tino Crisafulli ➜ avvocato e Founder di RecuperoLegale.it ?

Consulenze per il tuo business • Recupero crediti • Contratti • GDPR

Contattami su Linkedin