Prescrizione del Credito: consigli legali per evitare errori
Prescrizione: Introduzione
La prescrizione è il nemico con il quale un professionista del recupero crediti si confronta giornalmente.
Tra le tante insidie da affrontare per conservare la qualità di un credito, la prescrizione costituisce il problema più delicato.
La prescrizione costituisce l’accertamento preliminare più importante nell’attività di credit management.
Tale istituto giuridico rappresenta il termine entro il quale è possibile agire legalmente per richiedere il pagamento di un credito insoluto.
Una volta scaduto il termine di prescrizione diventa impossibile ottenere la restituzione del credito tramite azioni legali.
Pertanto il creditore dovrà monitorare attentamente i tempi e adottare le misure necessarie per tutelare i propri interessi economici.
In questo articolo ti spiegherò come evitare errori e conservare l’esigibilità del tuo credito insoluto.
Prima di proseguire voglio fornirti alcune definizioni preliminari.
Prescrizione: definizione
La prescrizione consiste nella perdita di un diritto che si verifica a causa dell’inerzia del suo titolare.
In altre parole, se non eserciti il tuo diritto di credito per un determinato periodo di tempo, perderai definitivamente la possibilità di poter ricevere il pagamento in futuro.
Si tratta di una misura necessaria per garantire la certezza del diritto.
La prescrizione serve infatti per evitare che le richieste di pagamento possano essere sollevate infinitamente nel tempo.
Prescrizione: cosa prevede la legge
Il nostro ordinamento prevede diversi termini di prescrizione in base alla tipologia del credito vantato (in questa pagina trovi una tabella riepilogativa dei termini di prescrizione).
In base al tipo di diritto, la legge fissa un termine di prescrizione differente.
Ma a volte conoscere le norme di legge non basta per evitare dei possibili rischi.
Ricorda che la prescrizione del credito determina la cancellazione del debito.
Se il credito è prescritto il creditore non può più richiedere al debitore il pagamento di quanto dovuto.
Infatti la prescrizione rappresenta il limite temporale entro il quale il creditore ha la possibilità di agire per ottenere quanto gli spetta.
È pertanto indispensabile vigilare costantemente sui termini di prescrizione al fine di proteggere i propri interessi finanziari.
Prescrizione: cosa fare per evitarla
Affinché il creditore possa evitare la prescrizione, è necessario intraprendere tempestivamente determinate azioni.
In primo luogo, è essenziale mantenere classificare in modo corretto tutti i documenti e tutte le transazioni finanziarie con il debitore.
In secondo luogo, occorre monitorare costantemente lo stato dei crediti e assicurarsi che vengano rispettati tutti i termini di pagamento concordati.
Infine, qualora si avvicini la scadenza del termine di prescrizione, il creditore deve adottare misure legali adeguate per interrompere i termini prescrizionali.
Prescrizione: i rimedi più efficaci
I creditori più attenti sanno cosa fare per evitare la prescrizione.
Per raggiungere questo obiettivo, infatti, puoi compiere le seguenti attività:
- inviare una lettera di diffida;
- far firmare al debitore delle cambiali;
- far firmare al debitore degli accordi stragiudiziali.
Dopo queste doverose premesse, vediamo nel dettaglio come evitare rischi legali e “sconfiggere” la prescrizione.
Prescrizione: casi in cui il credito è a rischio
Non sempre le azioni che ti ho suggerito sono sufficienti per salvaguardare un credito.
A volte l’attività di recupero crediti presenta delle insidie che, se non vengono gestite in modo corretto, pregiudicano irrimediabilmente la pretesa creditoria.
Ricorda che inviare una diffida o notificare un atto giudiziario allunga l’esigibilità del credito per i prossimi dieci anni (a volte anche per un periodo inferiore).
Tuttavia possono esserci alcuni casi in cui il tuo credito è in pericolo.
Vediamo quali sono.
1) In caso di cessione del credito
Accade molto spesso che i crediti vengano ceduti dal creditore originario (cedente) a un altro soggetto (cessionario).
Il trasferimento può avvenire a titolo oneroso o gratuito (art. 1260 c.c.).
Devi sapere che la cessione di un credito ha effetto nei confronti del debitore ceduto solo se quest’ultimo l’ha accettata o quando gli è stata notificata (art. 1264 c.c.).
Pertanto il soggetto che acquista un credito altrui deve comunicarlo al debitore ceduto il prima possibile.
Nella maggior parte dei casi, lo strumento utilizzato per assolvere l’obbligo di comunicazione è quello della raccomandata con avviso di ricevimento (“raccomandata A/R”).
Tale documento può contenere anche la richiesta di pagamento e l’origine del credito.
L’obbligo di informazione è fondamentale non solo per l’efficacia della cessione ma anche e soprattutto per interrompere la prescrizione.
Tuttavia esiste un pericolo.
In caso di cessione del credito succede spesso che molti crediti siano prossimi alla prescrizione.
In queste situazioni è necessario esaminare la documentazione fornita dal cedente, nel più breve tempo possibile, al fine di verificare se il credito ceduto è a rischio prescrizione.
Per questo motivo non appena acquisti un credito ti consiglio di inviare la raccomandata in tempi molto brevi.
Se non lo farai metterai a repentaglio non solo la validità della cessione ma anche l’esigibilità del credito acquistato.
2) In caso di iscrizione di ipoteca
In caso di immobile gravato da ipoteca devi distinguere il diritto di credito dalla garanzia reale (la garanzia sull’immobile).
Il creditore può far valere il diritto di credito nei confronti del debitore entro un determinato periodo di tempo, mentre l’ipoteca avrà una durata differente.
Ti fornisco un esempio.
Tizio acquista un immobile grazie ad un mutuo.
La banca eroga il mutuo a Tizio e iscrive ipoteca sulla casa.
Se Tizio non paga più le rate del mutuo, la banca può richiedere il pagamento del credito entro 10 anni dall’ultimo pagamento effettuato.
Tuttavia il diritto di prelazione sull’immobile, costituito grazie all’iscrizione dell’ipoteca, avrà una durata di 20 anni dalla data di trascrizione dell’atto di compravendita.
Anche in questo caso esiste un pericolo.
Se hai iscritto ipoteca su un bene, la durata ventennale del privilegio non conserverà l’esigibilità del credito.
In questi casi devi gestire separatamente il credito e la garanzia reale attraverso due distinte attività legali.
3) In caso di estinzione di esecuzione immobiliare
Accade molto spesso che per recuperare un credito sia necessario avviare o intervenire in un’esecuzione immobiliare.
I pignoramenti immobiliari che si concludono con la vendita all’asta del bene non rappresentano un problema per la prescrizione del tuo credito.
Tuttavia non sempre le esecuzioni immobiliari si concludono in questo modo.
Infatti il giudice può estinguere la procedura perché le parti non hanno mostrato interesse alla prosecuzione (art. 630 c.p.c.).
In altri casi l’esecuzione si estingue perché i creditori hanno rinunciato agli atti (art. 629 c.p.c.) oppure non si sono presentati in udienza (art. 631 c.p.c.).
Può accadere, inoltre, che il creditore procedente non rinnovi la trascrizione del pignoramento (art. 2668 ter c.c.).
Per evitare rischi, ti consiglio di inviare un atto interruttivo della prescrizione al debitore anche in costanza del giudizio di esecuzione.
In questo modo potrai garantire l’esigibilità del tuo credito indipendentemente dall’esito del pignoramento.
Prescrizione e Pignoramento Immobiliare
Il pignoramento immobiliare è una procedura giudiziaria che permette al creditore di ottenere il pagamento del debito attraverso la vendita forzata di un immobile.
Una volta avviato il procedimento immobiliare è essenziale conoscere i tempi e le conseguenze giuridiche legati alla prescrizione.
Secondo gli orientamenti della giurisprudenza, l’esito della procedura di espropriazione può influenzare la prescrizione del credito.
Vediamo nel dettaglio alcuni casi particolari.
Prescrizione: la notifica del Pignoramento Immobiliare
La dottrina (gli esperti di diritto) e la giurisprudenza di legittimità sono concordi nel sostenere che la notifica del pignoramento immobiliare interrompe la prescrizione (art. 2943 c.c.).
Infatti per tutta la durata della procedura esecutiva i termini non decorrono (art. 2945 c.c.).
In questo modo il creditore può mantenere intatta la possibilità di soddisfare il credito vantato attraverso le opportune procedure giudiziarie.
Il nuovo periodo di prescrizione dovrà essere calcolato dalla data del provvedimento che dichiara la chiusura del processo.
Prescrizione: l’aggiudicazione dell’immobile all’asta
Se l’immobile pignorato viene aggiudicato, il termine di prescrizione del credito inizia a decorrere dalla data di approvazione del piano di riparto.
All’interno di questo documento vengono distribuite ai creditori le somme ricavate dalla vendita dell’immobile.
Il piano di riparto permette di regolare in maniera equa e trasparente la divisione dei proventi della vendita, garantendo che ogni creditore ottenga la propria quota (in base al grado di privilegio del suo credito).
L’approvazione definitiva del piano di riparto (o progetto di distribuzione) viene equiparata alla sentenza passata in giudicato (art. 2943 c.c., 2° comma).
Una volta che l’immobile è stato aggiudicato, il conto alla rovescia per la prescrizione inizia dal momento in cui il piano di riparto viene accettato e ratificato.
Prescrizione: l’estinzione per rinuncia o mancata comparizione
Quando l’esecuzione si conclude con un provvedimento di estinzione (mancata comparizione, rinuncia agli atti) possono esserci difficoltà nell’individuare il termine da cui far decorrere la prescrizione.
In questo caso la legge non si esprime in modo chiaro.
La Corte di Cassazione tuttavia si è espressa in un caso simile con una sentenza piuttosto importante (Cass. n. 21733/2006).
I giudici di legittimità affermano che, in caso di estinzione, il termine di prescrizione del credito decorre dalla data di deposito del provvedimento finale.
Si tratta del decreto o dell’ordinanza con cui il Giudice dichiara il termine della procedura.
Nel caso in cui la procedura esecutiva si estingua per la mancata comparizione delle parti o per rinuncia è preferibile inviare una diffida.
Tale documento dovrà essere inviato dopo l’emissione del provvedimento di estinzione.
Sebbene alcune sentenze di primo grado hanno confermato l’orientamento della Cassazione (la prescrizione decorre dal provvedimento di estinzione), permangono molti dubbi.
Infatti molti esperti di diritto ritengono che sia preferibile dottare un atteggiamento più prudente e rigoroso riguardo alla prescrizione.
Pertanto inviare una diffida in corso di esecuzione (per quanto assurdo possa sembrare) può essere una soluzione che ti farà dormire sogni tranquilli.
Conclusione
La prescrizione è un istituto giuridico che regola il limite di tempo entro il quale un diritto può essere esercitato legalmente.
La prescrizione riveste un ruolo fondamentale nel gestione dei crediti, poiché rappresenta il termine ultimo entro cui è possibile agire per ottenere il pagamento di somme dovute.
Il decorso del tempo può agire contro il creditore se non vengono intraprese le opportune azioni legali.
Per questo motivo ti consiglio di chiedere supporto legale qualificato al fine di interrompere il decorso della prescrizione e conservare il diritto di credito.
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