Recupero crediti con avvocato a Milano
Come recuperare un credito con un avvocato nella città di Milano
Se hai bisogno di recuperare il tuo credito nella città di Milano, sei finito nel posto giusto.
In questa guida ti spiegherò come organizzare una strategia di incasso efficace.
Inoltre ti racconterò un caso studio di recupero crediti a Milano gestito direttamente dal nostro studio.
Grazie a questa storia riuscirai a comprendere quali sono le attività principali da compiere per recuperare il tuo credito insoluto nella città di Milano.
Ma prima di proseguire è necessario che ti spieghi alcuni concetti preliminari.
Le crisi finanziarie
Recuperare un credito è un’attività necessaria per risolvere le crisi finanziarie dettate dal mancato pagamento di un cliente.
Nel corso degli ultimi anni i rapporti commerciali sono divenuti sempre più insidiosi grazie allo sviluppo dei servizi digitali.
Eppure, nonostante gli strumenti tecnologici, il problema del recupero crediti rimane invariato.
Non è facile prevenire un credito insoluto, soprattutto se eroghi un servizio ad altre imprese.
In base alle statistiche del nostro studio legale, il numero di contenziosi tra imprese è rimasto invariato negli ultimi anni e contribuisce ad aumentare il carico di lavoro per i tribunali italiani.
L’attività di recupero stragiudiziale, svolta all’interno di un’impresa, può essere molto efficace, ma non sempre produce i risultati sperati.
Il recupero stragiudiziale con personale interno
Molte aziende delegano l’attività di recupero crediti al proprio reparto contabile.
In sostanza chi si occupa di numerare e classificare le fatture deve occuparsi di sollecitare il mancato pagamento di un cliente.
Si tratta di un comportamento diffuso che spesso è dettato dalla necessità di ottimizzare i costi.
Tuttavia la mancanza di specializzazione nella gestione dei crediti aziendali determina l’inefficacia di alcune strategie di recupero.
Le più grandi aziende italiane hanno compreso quanto sia importante affidare l’attività di recupero crediti ad una figura specifica che possa migliorare la gestione economica e la liquidità finanziaria.
Queste scelte possono incrementare le probabilità di incasso dei crediti insoluti.
L’avvocato nel recupero crediti
Quando l’attività stragiudiziale, svolta da personale interno, non produce i risultati desiderati è venuto il momento di rivolgersi ad un avvocato.
Nel recupero crediti l’avvocato possiede una caratteristica che nessun altro professionista può garantire: la forza del suo titolo.
Qualsiasi richiesta di pagamento ha un “peso” differente se viene formulata da un avvocato.
Ti assicuro che inviare una lettera di diffida tramite uno studio legale produce un effettuo persuasivo molto più forte rispetto ad una comunicazione inviata dal tuo reparto contabile.
Vedere nella diffida cartacea o nel testo di una pec la parola “avvocato” o “studio legale” suscita una soggezione psicologica nel destinatario e conferisce maggiore solennità alla richiesta di pagamento.
Questo è il motivo per il quale l’avvocato ha un ruolo centrale nel recupero crediti.
Tuttavia se decidi di affidarti ad un avvocato generalista per incassare il tuo credito insoluto, il risultato potrebbe essere incerto.
Nel corso di questi anni ho fornito supporto legale a molti avvocati di altre città per fornire suggerimenti sulla loro attività di recupero.
Una delle lacune principali che ho riscontrato è quella delle procedure di lavorazione utilizzate per l’attività di recupero.
Lo studio legale è come un’impresa: per raggiungere dei grandi risultati deve essere organizzato ed efficiente.
Le procedure di lavorazione costituiscono l’elemento più importante per un’attività di successo.
In base alla mia esperienza l’avvocato generalista, che non è specializzato a fondo in un settore, spesso non ha ideato delle procedure standard che gli consentono di ottimizzare i tempi e massimizzare i risultati.
Ti spiego meglio il concetto con un esempio.
Hai mai visto un gran premio della formula uno?
Quando un pilota si ferma ai box per il cambio degli pneumatici, viene assistito da un team di professionisti che si occupa solo di questa attività.
I professionisti operano seguendo una procedura di lavorazione standard che gli consente di risolvere il problema (il cambio gomme) nel più breve tempo possibile.
Inoltre, grazie all’organizzazione preventiva, il team può scegliere la soluzione più adatta per il pilota, prima della sostituzione delle gomme.
Questo metodo di lavorazione aiuta il pilota a raggiungere più velocemente il risultato in gara.
Pensa se al box di una causa automobilistica di formula uno ci fossero delle persone che non hanno mai cambiato una gomma.
Molti non saprebbero nemmeno cosa fare non appena la vettura è pronta per il pit stop.
Il risultato sarebbe sicuramente scadente ed il pilota non riuscirebbe a sostituire gli pneumatici in un tempo ragionevole.
Nello studio legale avviene proprio la stessa cosa.
Le procedure di lavorazione standard consentono al cliente dello studio legale di risolvere il problema nel più breve tempo possibile scegliendo la soluzione migliore per risolvere una crisi.
Inoltre esiste un altro grande limite nell’affidare l’attività di recupero ad un legale generalista: la sua preparazione potrebbe essere carente.
Il diritto è davvero infinito e non c’è materialmente la possibilità di conoscere in modo approfondito tutti le leggi del nostro ordinamento (quelle attualmente in vigore sono più di 111 mila!).
Riconoscere i propri limiti di competenza è un punto di forza.
Come avvocato mi occupo di recupero crediti, diritto contrattuale e diritto della privacy e ho spesso declinato richieste di assistenza per il diritto penale.
Non mi occupo di diritto penale e non trovo onesto offrire assistenza in un settore su cui non mi sono specializzato.
Ho scritto un libro sul recupero crediti rivolto a imprenditori e professionisti e ho deciso di concentrarmi solo sui temi legali che riguardano il business.
Per recuperare il tuo credito ti consiglio di rivolgerti ad un avvocato specialista nel recupero crediti.
Il recupero crediti di un avvocato
Prima di affidare un incarico di recupero crediti ad un avvocato è necessario che tu conosca alcune informazioni preliminari.
Il recupero di un credito si può ottenere in due modi:
• Con l’attività di recupero stragiudiziale;
• Con l’attività di recupero giudiziale.
L’attività di recupero stragiudiziale consiste nello svolgimento di azioni che spingono il debitore ad effettuare il pagamento senza l’instaurazione di una causa giudiziale.
Di conseguenza l’attività di recupero giudiziale consiste nello svolgimento di azioni che spingono il debitore ad effettuare il pagamento tramite un provvedimento giudiziale di condanna.
Uno degli errori più comuni che noto tra gli imprenditori è quello di pensare che un avvocato sia utile solo per l’attività di recupero giudiziale.
Si tratta di un errore.
Un avvocato esperto nel recupero crediti deve essere capace di applicare tecniche di carattere stragiudiziale.
La giustizia italiana è lenta ed il tempo di lavorazione dei Tribunali è differente; spesso una transazione con il debitore è più vantaggiosa di un lungo e logorante processo civile.
Non esistono delle regole standard, ma di solito la strada più veloce per recuperare un credito è quella di applicare strategie di recupero stragiudiziale.
Il recupero crediti in Italia
E cosa succede se l’attività di recupero stragiudiziale non va a buon fine?
A questo punto l’unica possibilità è quella di rivolgersi al Tribunale per instaurare una causa giudiziale.
In Italia la durata media di un processo varia moltissimo in base alla regione e alla città competente.
Non è possibile stabilire in anticipo quanto potrebbe durare un processo: ci sono moltissimi fattori che entrano in gioco e il risultato può cambiare in pochissimo tempo.
Tuttavia nel corso di questi anni ho svolto la mia professione in quasi tutti i Tribunali italiani, instaurando centinaia di contenziosi civili nelle principali città della nostra penisola.
La Lombardia, il Lazio e la Sicilia da diversi anni sono le regioni con il maggior numero di contenziosi giudiziali avviati per il recupero di un credito.
Questo risultato è determinato soprattutto dall’elevato numero di abitanti delle tre aree geografiche.
Tuttavia, tra le 3 regioni che ho citato, la Lombardia è quella dove ho curato il maggior numero di contenziosi tra imprese.
Il motivo è semplice e risponde al nome di una città: Milano.
Milano: la città degli affari
La capitale “finanziaria” italiana è certamente Milano.
Tutti i trend, le mode, le novità approdano inizialmente nel capoluogo lombardo per poi propagarsi nel resto della penisola.
Per questo motivo moltissime aziende scelgono di fissare la propria sede legale a Milano.
Negli ultimi anni il capoluogo lombardo è divenuta la città con il maggior numero di startup.
Secondo i recenti report di InfoCamere (la società consortile di informatica delle Camere di commercio italiane) negli ultimi anni la Lombardia si conferma la regione in cui è presente il maggior numero di startup innovative italiane.
Più di 2.400 startup si trovano in Lombardia, pari al 25% del totale presente su tutto il territorio nazionale.
Su 2.400 startup presenti in Lombardia, ben 1.600 si trovano a Milano (circa il 17% del totale nazionale – per leggere la statistica completa visita questa pagina).
Per un’impresa è più “cool” avere una sede legale nella città meneghina piuttosto che in aree periferiche industriali di altre regioni.
Ma non è solo una questione di immagine: per molti imprenditori è più vantaggioso lavorare nel contesto milanese e stringere nuovi rapporti di collaborazione.
Milano è la mecca italiana degli affari e la città con il più elevato numero di transazioni tra imprese.
Questo è il motivo per il quale a Milano sorgono molti contenziosi di recupero crediti.
Il Tribunale di Milano
A dispetto di un numero di processi sempre crescente il Tribunale di Milano fornisce una risposta molto celere.
Secondo le ultime statistiche fornite dall’Associazione T6, il gruppo di lavoro che raccoglie informazioni e statistiche sull’andamento dei processi esecutivi immobiliari italiani, il Tribunale di Milano è uno dei più virtuosi in Italia.
Accade spesso che le questioni giuridiche affrontate dal Tribunale meneghino diventino un paradigma per tutti gli altri fori italiani.
Se devi recuperare un credito nella città di Milano potresti aspettare meno tempo rispetto a quello che aspetteresti in un’altra città.
Tuttavia devi prestare attenzione alle tante insidie che questa città presenta.
In un contesto così veloce, è facile perdere l’attimo e vanificare tutti gli sforzi di recupero.
A Milano non c’è spazio per inutili attese: un avvocato deve essere pronto ad agire con tempestività per non lasciarsi scappare le migliori occasioni di incasso.
Per spiegarti meglio di cosa sto parlando ti racconto un piccolo caso studio.
Recupero crediti a Milano: un caso realmente successo
Era il mese di novembre.
Durante un pomeriggio piovoso il telefono squillò.
Un ragazzo con la voce tremante si presentò: svolgeva la professione di “marketing specialist” e “social media manager” e collaborava con numerose agenzie di comunicazione.
Manuel viveva in Italia ma si spostava molto all’estero per eseguire dei servizi fotografici per conto di alcune importanti aziende.
La professione del “social media manager” è piuttosto complessa: oltre a conoscere il mondo dei social media è necessario saper creare dei contenuti digitali accattivanti che possano attirare molte visualizzazioni degli utenti.
Da alcuni mesi Manuel gestiva l’account Instagram di un’importante agenzia di moda, la cui sede legale si trovava a Milano.
Il suo lavoro consisteva nel creare foto e contenuti multimediali nell’interesse della cliente.
Mentre Manuel mi descriveva la sua professione, notai un’increspatura nella sua voce.
Mi raccontò che da 8 mesi non riceveva il compenso per la sua attività professionale.
Il modo in cui pronunciava le sue parole faceva trasparire molta rabbia e frustrazione.
Eppure c’era una sensione di preoccupazione nel suo racconto.
Poco dopo capii il perché.
Manuel aveva svolto la sua attività senza aver sottoscritto un contratto con la cliente.
Il professionista mi confessò di essere molto preoccupato perché temeva che non sarebbe riuscito a recuperare il suo credito.
La valutazione
Compresi subito la sua situazione e gli chiesi di compilare un questionario online per acquisire le informazioni più importanti per l’attività di recupero.
Manuel rimase sorpreso da quella richiesta.
Il nostro studio legale analizza ogni pratica di recupero chiedendo al cliente la compilazione di un questionario online.
Dopo aver svolto molte consulenze con tante tipologie di imprenditori e professionisti, avevo notato che emergeva spesso una criticità.
Il cliente raccontava lo svolgimento dei fatti descrivendo circostanze poco rilevanti dal punto di vista legale.
Ogni creditore descrive l’andamento dei fatti in modo personale, facendosi condizionare da fattori emotivi.
Ma nell’attività di recupero crediti l’emozione deve essere messa da parte.
Così, per riuscire a ricostruzione correttamente la vicenda, decidemmo di creare un questionario online che avesse lo scopo di chiedere al cliente le informazioni necessarie per la lavorazione della pratica.
L’introduzione di questa procedura ci ha permesso di diminuire drasticamente i tempi di valutazione di ogni singola posizione.
In questo modo possiamo concentrarsi solo sull’organizzazione di una strategia di recupero.
Dopo aver analizzato le risposte del questionario compilato da Manuel, gli chiesi di inviarmi tutta la documentazione in suo possesso.
Dopo qualche ora Manuel mi inviò tutte le fatture emesse nei confronti dell’agenzia di moda.
Il suo credito insoluto ammontava a 14 mila euro.
Chiesi a Manuel di inviarmi:
• una copia delle email con le quali la società debitrice aveva rifiutato di effettuare il pagamento;
• gli screenshot delle conversazioni in chat con cui l’amministratore della società forniva istruzioni sullo svolgimento del lavoro.
Manuel non comprese il motivo della mia richiesta ma mi inviò quanto gli avevo chiesto.
Avevo già un piano.
Analizzai la pratica con la mia socia di studio, l’avvocato Teresa Rossi, seguendo il nostro protocollo di lavorazione standard.
Utilizzammo un nostro software per esaminare il grado di deterioramento del credito e per individuare la strategia di recupero più efficace.
Nel giro di 48 ore fissammo una videochiamata con Manuel e gli illustrammo la nostra strategia.
Avevamo eseguito un’indagine sulla società debitrice e scoprimmo un’informazione importante che Manuel non conosceva.
L’azienda debitrice aveva promosso una procedura di liquidazione volontaria e aveva mutato la propria denominazione sociale (se vuoi ottenere maggiori informazioni sulla liquidazione volontaria leggi questo articolo ➜ ARTICOLO).
Non c’era molto tempo da perdere.
Così suggerii a Manuel di avviare subito una trattativa stragiudiziale contro la società debitrice.
Manuel era un po’ perplesso e mi chiese subito come avrei gestito il contenzioso visto che al momento della call non mi trovavo nella città di Milano, e di solito cambio spesso città per alcuni incontri di lavoro.
Era un’osservazione sensata, che avevo già ricevuto da altri clienti.
Molti imprenditori credono che la professione di avvocato sia legata alla presenza fisica su un territorio.
Ma la nostra professione si è evoluta e può essere gestita da remoto senza difficoltà.
E’ sufficiente avere un piano di organizzazione per coordinare il lavoro a distanza e per fornire istruzioni ai collaboratori.
Spiegai a Manuel che la sua pratica sarebbe stata monitorata personalmente da me in via telematica, e che mi sarei avvalso della collaborazione della nostra rete di domiciliatari presente su tutta Italia.
Nel corso di questi anni abbiamo costruito una rete di più di 2000 collaboratori in tutta Italia che ci permette di svolgere tutte le attività burocratiche e materiali in ogni città della nazione.
Manuel rimase sorpreso e volle maggiori informazioni.
Gli spiegai che grazie alla nostra procedura di lavorazione, il referente della pratica sarei stato io.
Tuttavia, nel caso in cui fosse stato necessario svolgere alcune attività materiali (che richiedevano la presenza fisica di un avvocato), il lavoro materiale sarebbe stato svolto da un avvocato del foro di Milano, nostro domiciliatario, che avrebbe seguito le mie indicazioni.
Io sarei stato il cervello: il nostro collaboratore sarebbe stato il braccio (un braccio però con una grande competenza e professionalità).
Manuel rimase colpito e comprendendo che la strategia da me suggerita doveva essere eseguita in fretta, ci conferì l’incarico per l’attività di recupero.
Nel giro di pochi giorni cercammo di avviare una trattativa stragiudiziale di recupero con la società debitrice, senza alcun successo.
Inviammo una diffida di pagamento, che venne regolarmente ricevuta dalla controparte.
Provammo più volte ad instaurare un contatto telefonico, senza alcun riscontro.
I numeri della società sembravano inesistenti.
Eppure una sensazione mi suggeriva di andare avanti.
L’indagine
Dopo circa 10 giorni, chiamai Manuel e gli spiegai che la trattativa stragiudiziale non aveva dato alcun risultato.
Era impossibile mettersi in contatto con la società debitrice e dovevamo valutare la possibilità di avviare un contenzioso giudiziale.
Manuel era d’accordo con il suggerimento, ma mi chiese qualche chiarimento.
Gli spiegai che non era saggio promuovere un giudizio senza conoscere lo stato patrimoniale dell’impresa.
Era necessario eseguire delle indagini patrimoniali sulla società debitrice.
Se l’accertamento fosse stato positivo, avremmo individuato i beni da sottoporre a pignoramento.
Il nostro studio avrebbe svolto il servizio di indagine patrimoniale e una volta conosciuto l’esito avremmo deciso cosa fare.
Manuel accettò e volle fidarsi del mio suggerimento.
Dopo circa 15 giorni ricevemmo l’esito dell’indagine patrimoniale.
La causa giudiziale
L’indagine aveva avuto esito positivo.
La società debitrice possedeva un conto corrente attivo presso una Banca di Milano.
Il conto veniva movimentato spesso: questa informazione ci fece intuire che sul conto poteva esserci un saldo sufficiente per recuperare il credito di Manuel.
Così comunicai a Manuel l’esito dell’indagine e gli suggerii di avviare un’azione di recupero contro la società debitrice.
Spiegai al giovane professionista che il giudizio sarebbe stato seguito personalmente da me, e che mi sarei avvalso del miglior domiciliatario che potevamo vantare sul foro di Milano.
Manuel decise di seguire quella strategia.
Dopo aver ricevuto il parere favorevole del cliente, nel giro di 48 ore preparai il ricorso per decreto ingiuntivo.
Anche senza la presenza del contratto, c’erano ottime possibilità che il provvedimento venisse emesso.
Mi era già successo in altri giudizi pendenti in città diverse da Milano.
Eppure c’era un’informazione che conoscevo che ci avrebbe fatto guadagnare del tempo prezioso.
Dopo aver preparato il ricorso lo depositai e attesi una risposta del Tribunale di Milano.
Dopo circa 15 giorni il decreto ingiuntivo era stato emesso.
La nostra domanda giudiziale era stata accolta integralmente, riconoscendo al creditore l’importo indicato nelle fatture, oltre alle spese e agli interessi di mora.
Il Giudice aveva emesso il provvedimento provvisoriamente esecutivo (!) senza che noi avessimo prodotto il contratto.
Un grande risultato processuale.
Alla fine del racconto ti spiegherò come siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo.
L’incasso
Dopo 7 giorni trascorsi dopo la notifica del decreto ingiuntivo, avevo ricevuto una telefonata da parte della società debitrice.
L’impresa voleva saldare il suo debito tramite un pagamento periodico.
Manuel aveva raggiunto il suo obiettivo.
Il suo credito stava per essere recuperato.
Così formalizzammo un accordo transattivo con la società debitrice, e quest’ultima si impegnò a saldare il proprio debito tramite un “piano di rientro” in venti rate.
Nel momento in cui leggi questo articolo Manuel ha recuperato integralmente il suo credito, oltre alle spese processuali e agli interessi di mora liquidati dal Giudice.
L’arma segreta
Forse ti starai chiedendo come io e Teresa Rossi (la mia socia di studio) siamo riusciti ad ottenere un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo senza aver prodotto il contratto.
Avevo già adottato questa strategia nel Tribunale di Milano e sapevo che con le giuste prove il Giudice avrebbe accolto la mia domanda giudiziale.
Insieme al ricorso depositai anche:
• le email scambiate con la società debitrice;
• le conversazioni in chat con la società debitrice;
• la visura camerale della società debitrice.
Perché avevo prodotto quelle prove?
Tutti i documenti depositati in giudizio mi avevano permesso di dimostrare tre affermazioni che erano state inserite nel ricorso per decreto ingiuntivo.
Vediamo quali sono.
Email scambiate con la società debitrice
Avevo prodotto questa prova per dimostrare al Giudice che il creditore poteva subire un grave pregiudizio se il decreto non fosse stato emesso provvisoriamente esecutivo.
L’amministratore delegato aveva affermato in una mail di essere in una situazione di crisi e di non poter pagare molti dipendenti.
Il giudice aveva ritenuto quella prova decisiva per la mia richiesta: in caso di ritardo la società debitrice avrebbe potuto dichiarare fallimento ed il creditore non avrebbe ottenuto il pagamento del suo credito.
Conversazioni in chat con la società debitrice
Avevo prodotto questa prova per dimostrare che il lavoro di Manuel era stato eseguito in modo continuativo seguendo tutte le indicazioni dell’amministratore delegato.
Le conversazioni giornaliere tra le due parti avevano rafforzato la nostra tesi difensiva e potevano prevenire le possibili contestazioni di controparte sull’assenza del contratto.
Visura camerale della società debitrice
Avevo prodotto questa prova per dimostrare che la società debitrice si trovava nello stato di liquidazione.
La liquidazione volontaria è una situazione patologica di un’impresa che spesso precede la sua estinzione.
Se il Giudice non avesse emesso il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, Manuel avrebbe potuto subire un grave pregiudizio economico.
Conclusione
Sei giunto al termine di questo caso studio.
Ho voluto raccontarti lo svolgimento di un contenzioso giudiziale di recupero crediti nel Tribunale di Milano per farti riflettere su alcuni temi.
Ricorda 3 regole fondamentali.
1) Organizza una strategia di recupero stragiudiziale
L’instaurazione di una causa giudiziale non deve essere la prima soluzione da adottare.
Come avrai notato le procedure standard di lavorazione possono aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo di recupero.
Solo gli specialisti ottengono grandi risultati.
2) Ti consiglio di analizzare con attenzione lo stato patrimoniale del debitore prima di promuovere una causa giudiziale.
Se decidi di affidarti ad un avvocato per il recupero crediti, scegli uno specialista e sfrutta le sue competenze per applicare una strategia stragiudiziale.
3) Conoscere l’orientamento del tribunale a cui devi rivolgere la tua richiesta giudiziale può rivelarsi una potente arma per il recupero del tuo credito.
L’esperienza che avevo maturato presso il Tribunale di Milano mi ha aiutato ad ottenere un provvedimento positivo per il cliente.
Spero che questo articolo ti aiuti a recuperare il tuo credito nella città di Milano tramite un avvocato.
Leggi il riepilogo cliccando sull’infografica qui sotto
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