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Come preparare un contratto con il cliente

Preparare il contratto con il cliente è una delle attività più importati per proteggere il tuo credito e per scongiurare il rischio di un mancato pagamento.

Non tutti gli imprenditori hanno l’abitudine di far sottoscrivere un contratto al cliente prima di eseguire la propria prestazione.

Tuttavia è sempre consigliato predisporre un documento scritto con la tua controparte per definire le modalità di lavoro e stabilire i termini essenziali dell’accordo.

La presenza di un contratto sottoscritto dal debitore ti permetterà di ottenere enormi vantaggi nel caso in cui dovesse sorgere una controversia.

Nel caso di contestazione della tua prestazione la presenza del contratto potrebbe smontare tutte le eccezioni della controparte e potrebbe velocizzare il pagamento del tuo lavoro.

Nell’ambito della prevenzione dei crediti insoluti, predisporre il contratto con il cliente in modo corretto è una delle attività più importanti.

Contratto con il cliente: come evitare errori

Pochi imprenditori posseggono le competenze necessarie per elaborare un contratto con il cliente in modo corretto.

Bisogna conoscere le principali norme del codice civile e sapere introdurre (nelle parti giuste) delle clausole contrattuali che possano tutelare maggiormente il tuo lavoro.

Se hai bisogno di una guida che ti indichi come preparare un contratto con il cliente questo articolo può aiutarti.

Nella prima parte ti indicherò quali sono le parti più importanti che non devono mancare nel tuo contratto.

Infine ti fornirò alcuni consigli utili per migliorare l’efficacia dei documenti che abitualmente fai firmare ai clienti.

Iniziamo subito.


Contratto: gli elementi essenziali previsti dalla legge

Contratto con il cliente - elementi essenziali

L’art. 1325 del codice civile indica gli elementi essenziali che devono essere presenti in un contratto:

  1. l’accordo delle parti;
  2. la causa;
  3. l’oggetto;
  4. la forma.

Analizziamoli uno per uno.

1) L’accordo delle parti

Quando stipuli un contratto con il cliente è necessario che il documento che firmerai dimostri che le due parti si sono accordate sul suo contenuto.

Il contratto si conclude quando chi ha formulato la proposta ha conoscenza dell’accettazione dell’altra parte (art. 1326 del codice civile).

Per semplificare: la proposta del contratto proviene dal soggetto che deve vendere un bene o fornire un servizio.

Pertanto se devi vendere un prodotto o erogare un servizio, sarai tu che formulerai la proposta al tuo cliente e sarai qualificato come “proponente”.

In cosa consiste la proposta

La proposta consiste nella vendita del bene o nella fornitura del servizio a un determinato prezzo.

Ti fornisco un esempio pratico.

Se devi realizzare un prodotto digitale (es. sito web, applicazione, software) per un cliente, allora la proposta di contratto sarà l’atto con cui proponi la realizzazione del prodotto digitale per la somma di 1.000 (mille) euro.

Se il cliente accetta la proposta allora il contratto si perfeziona.

2) La causa

Quando si parla di “causa del contratto” non si intende il motivo per cui si raggiunge un accordo con il cliente, ma si intende la cosiddetta “funzione economica e sociale”.

Il tema della “causa del contratto” è uno dei più discussi dagli studiosi di diritto.

Non preoccuparti non ti annoierò elencandoti tutte le principali teorie e definizioni della causa del contratto (forse un articolo non basterebbe) ma mi limiterò a spiegarti in modo ancora più semplice il concetto.

La causa del contratto non è altro che la “ragione concreta dell’atto idonea a giustificare lo spostamento di beni e valori”.

In altre parole la causa di un contratto di vendita è lo scopo che attraverso questo mezzo si vuole perseguire: e cioè la vendita di un bene o servizio.

Mi rendo conto che è un concetto un po’ astratto, ma limitati a ricordarti un principio importante.

Quando predisponi un contratto cerca di indicare in modo chiaro quale sarà lo scopo delle parti.

Il fornitore vende un bene o eroga un servizio, mentre il committente verserà un corrispettivo in denaro.

Questo “scambio” è la causa del contratto.

3) L’oggetto

L’oggetto del contratto deve essere inteso come il bene concreto in funzione del quale si sta svolgendo l’operazione economica del contratto.

In parole semplici: se stai vendendo un computer a un cliente, l’oggetto del contratto sarà:

  • il computer;
  • il trasferimento della proprietà del computer al tuo cliente.

Questo principio vale anche per la vendita di un servizio.

Se stai realizzando un prodotto digitale per un cliente, l’oggetto del contratto sarà:

  • la realizzazione del prodotto digitale;
  • l’attribuzione della proprietà del prodotto digitale al tuo cliente.

Ricorda che l’oggetto del contratto deve essere:

  • lecito;
  • possibile;
  • determinato.

4) La forma

Per forma del contratto si intende il modo in cui viene manifestata la volontà delle parti.

La legge italiana non impone dei vincoli assoluti sulla forma dei contratti.

Nel nostro ordimento giuridico esiste il principio di “libertà di forma”.

Solo in alcuni casi (come per la vendita di immobili) la legge richiede espressamente che il contratto sia redatto in forma scritta a pena di nullità dell’atto.

In parole più semplici: quando vuoi trasferire la proprietà di un’abitazione a un terzo, se il contratto di vendita non viene realizzato nella forma scritta allora sarà nullo.

La libertà di forma… cosa fare

Il fatto che il nostro ordinamento consenta la libertà di forma non significa che non devi prestare attenzione quando stipuli un contratto con il cliente.

Anche se la legge non richiede sempre la forma scritta, in ogni transazione che concludi ti consiglio di preparare un contratto scritto facendo apporre la firma alla tua controparte.

Dopo averti spiegato quali sono gli elementi fondamentali di un contratto, adesso ti spiegherò in modo pratico come devi strutturare il documento da far firmare al tuo cliente.

Disclaimer: questa è solo una guida indicativa e non può contenere tutte le variabili e tutte le regole da seguire quando avvierai una collaborazione con il tuo cliente.

Ogni transazione è diversa e richiede una struttura contrattuale diversa.

Pertanto, se devi stipulare un contratto con il cliente e hai alcuni dubbi, non affidarti solo a questa guida.

Prima di concludere la collaborazione richiedi il supporto legale di uno studio specializzato in diritto contrattuale.


La struttura del contratto

Contratto con il cliente - la struttura

Il contratto rappresenta il fondamento giuridico di ogni rapporto commerciale d’impresa.

In particolare la struttura complessiva delle clausole contrattuali determina la solidità dell’accordo negoziale.

Per questo motivo è fondamentale definire con precisione gli obblighi reciproci per prevenire eventuali controversie.

Infatti la coerenza tra obiettivi imprenditoriali e disposizioni contrattuali ti aiuterà a proteggere il tuo lavoro e rafforzare la tua posizione giuridica.

Per questo motivo devi strutturare il tuo contratto con il cliente in 7 parti fondamentali.

Vediamo quali sono.

Parte 1: l’intestazione e il nome dell’atto

In cima al documento inserisci l’intestazione del contratto (il tuo logo o la tua ragione sociale).

In seguito inserisci il nome dell’atto cioè:

  • “contratto di vendita” (se devi vendere un bene);
  • “contratto di consulenza” (se devi fornire una consulenza).

Se non sai quale nome dare all’atto inserisci solo la denominazione “contratto”.

Parte 2: la descrizione dei contraenti

Subito dopo l’intestazione ed il nome dell’atto inserisci:

  • il nome e il cognome dei contraenti;
  • il codice fiscale dei contraenti.

Se il tuo cliente è una persona giuridica (es. società di capitali: srl o spa) accerta con precisione:

  • se la persona fisica che firmerà il contratto è munito dei poteri di firma;
  • se la persona fisica che firmerà il contrato riveste la qualità di rappresentante legale.

Parte 3: l’oggetto del contratto

Dopo aver identificato le parti coinvolte nella transazione, dovrai inserire l’oggetto del contratto, cioè il bene o il servizio che dovrai vendere al cliente.

Ti fornisco un esempio concreto.

Se devi realizzare un prodotto digitale dovrai scrivere: “il sig. Tizio (inserisci il tuo nome o quello della tua società) si impegna a realizzare un prodotto digitale in favore del sig. Caio (inserisci il nome del cliente)“.

Ricorda un principio importante: se vendi un bene o fornisci un servizio descrivi in questa parte come verrà eseguita la prestazione.

Ad esempio: “Il prodotto digitale dovrà essere realizzato con [software utilizzato] e presenterà le seguenti caratteristiche [inserire una descrizione delle funzionalità]”.

Inoltre ricorda di specificare quali saranno i tempi di consegna.

In sostanza dovrai inserire tutte le informazioni più importanti sul prodotto specificando:

  • le modalità di esecuzione (come eseguirai il prodotto);
  • la caratteristiche del prodotto finale (cosa consegnerai al cliente).

Questa parte del contratto è molto importante e potrebbe evitare di far sorgere delle contestazioni in caso di mancato pagamento.

Clausole di responsabilità

In questa sezione (parte 3) possono essere inserire anche le clausole relative alla responsabilità delle due parti.

Il tema della responsabilità contrattuale è molto delicato e ti consiglio di prestare molta attenzione sull’inserimento di una clausola di questo tipo.

Su questo argomento non posso darti dei consigli troppo dettagliati.

Ogni professione prevede delle responsabilità differenti e pertanto non posso suggerti un unico modo per gestire questa parte del contratto.

La strategia migliore è chiedere il parere di un legale che possa suggerirti come inserire la clausola rispettando le norme del codice civile.

Inoltre, nel corso delle trattative, ti suggerisco di comunicare al tuo cliente che hai intenzione di inserire delle clausole di responsabilità nel contratto, in modo da “prepararlo” psicologicamente sul contenuto della clausola.

Molti clienti manifestano reazioni stizzite quando, alla lettura del contratto, notano la presenza di clausole di responsabilità che non erano state menzionate in precedenza.

Parte 4: il  prezzo e le modalità  di pagamento

Subito dopo l’oggetto del contratto, dovrai inserire il prezzo e le modalità di pagamento.

Il cliente si impegnerà a pagare la somma pattuita dopo che il lavoro sarà completato.

Inoltre ricorda di specificare quali sono le modalità di pagamento del tuo lavoro.

In molti casi è preferibile inserire nel contratto:

  • le coordinate bancarie su cui vorrai ricevere il versamento;
  • eventuali procedure aziendali per la trasmissione delle fatture.

Ti consiglio di preferire sempre il pagamento tramite bonifico: evita i pagamenti con assegno o contanti.

Puoi accettare gli assegni solo se hai la certezza che il cliente abbia la provvista sul conto, o quando ti viene consegnato un “assegno circolare”.

L’assegno circolare è una vera e propria garanzia di incasso: ma non aspettare troppo tempo prima di versarlo sul tuo conto.

In tutti gli altri casi scegli il bonifico bancario.

Parte 5: consenso al trattamento dei dati personali

Dopo aver descritto il prezzo e le modalità di pagamento dovrai inserire una dichiarazione con cui il cliente presta il consenso al trattamento dei dati personali (eventualmente trattati).

Puoi utilizzare questa formula:

Il sig. Tizio (inserisci il nome del cliente) dichiara, ai sensi e per gli effetti di cui al D. Lgs. n. 196/2003 e successive modificazioni ed integrazioni, e ai sensi e per gli effetti del Regolamento UE n. 679/2016 (GDPR), di essere stato informato che i dati personali verranno utilizzati per le finalità inerenti al presente contratto, e autorizza sin d’ora il rispettivo trattamento”.

Il GDPR stabilisce che il trattamento dei dati è giustificato se è necessario per fornire un servizio o un prodotto previsto dal contratto.

Per evitare errori ti consiglio di inserire una dichiarazione sottoscritta dal cliente, in cui quest’ultimo viene informato su come verranno utilizzati i suoi dati personali.

In sostanza il cliente deve dichiarare di essere stato informato e deve anche autorizzare il trattamento dei suoi dati.

In alcuni casi è preferibile far firmare al cliente un documento separato (oltre al contratto) in cui il fornitore spiega come saranno utilizzati i dati personali del committente.

Dati sensibili

Se devi trattare anche i “dati sensibili” del cliente (come ad esempio: l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale) devi ottenere un’autorizzazione separata.

Ti basta integrare la formula che ti ho suggerito prima, aggiungendo anche il termine “dati sensibili”.

Se il tuo caso è un po’ complesso ti consiglio di rivolgerti a un legale.

Parte 6: data e firme

Dopo il prezzo e le modalità di pagamento dovrai inserire la data del contratto e lo spazio per le firme.

È importante che il contratto con il cliente sia stampato e sia firmato su copia cartacea.

Esiste un modo per concludere un contratto senza essere presenti al momento della firma: per avere maggiori informazioni leggi questo articolo.

Un consiglio importante: chiedi al tuo cliente di firmare il contratto in ogni pagina.

Nei contratti che realizzo per i miei clienti creo una cella in ogni pagina, inserendo una dichiarazione di accettazione e il nome di colui che deve firmare il documento.

Questa procedura riduce il rischio di contestazioni nel caso in cui il contratto contenga eventuali clausole vessatorie.

Parte 7: clausole “speciali”

Se hai particolare timore di firmare la transazione e temi che il cliente non salderà il tuo compenso, hai la possibilità di inserire nel contratto alcune clausole speciali che possono tutelarti ulteriormente in caso di credito insoluto.

Per inserire queste clausole è necessario conoscere in modo approfondito il tipo di transazione da sottoscrivere, e pertanto non posso fornirti delle regole standard.

Nelle transazioni di alto importo, suggerisco sempre di inserire delle clausole “speciali” per tutelare la posizione giuridica del venditore/fornitore.

Molte volte una firma in più su un documento cambia radicalmente le sorti di una causa giudiziale, e permette di recuperare più velocemente un credito.


Contratto con il cliente: la storia di Marco

La storia di Marco

Ricordo ancora perfettamente quella telefonata.

Marco, imprenditore di successo, mi chiamò in preda al panico.

“Avvocato, mi hanno raggirato! Devo pagare 500.000 euro a una società che non conosco nemmeno!”.

Due settimane prima, Marco era euforico.

Aveva concluso l’affare della vita: vendere la sua startup tecnologica con un’exit del valore di 2 milioni di euro.

“È tutto semplice,” mi aveva detto quando gli avevo proposto di rivedere il contratto insieme.

“Sono solo cinque pagine, risparmio le spese superflue.”

L’amara scoperta

Dopo alcune settimane, Marco chiese il mio supporto per analizzare una parte del contratto già firmato.

Quella notte, seduto nel mio studio, analizzai il documento che l’imprenditore mi aveva inviato.

Le mie mani tremavano mentre leggevo la clausola 7.3, nascosta tra paragrafi di un linguaggio tecnico apparentemente innocuo.

La società acquirente aveva inserito una penale molto pericolosa per il venditore.

Se entro sei mesi dall’acquisizione fossero emersi “debiti occulti o controversie legali pregresse”, Marco avrebbe dovuto risarcire il 25% del valore di vendita.

Sembrava ragionevole, ma c’era un dettaglio letale che era sfuggito allo startupper.

La definizione di “controversie legali” includeva anche “potenziali rivendicazioni future da parte di terzi”.

“Marco”, dissi durante la nostra call, “presta molta attenzione alla clausola 7.3. La società venditrice ha creato una trappola perfetta. Potrebbero simulare una controversia futura e tu saresti obbligato a versare la penale.”

Il giorno successivo scoprimmo la verità.

La società acquirente era la controllante di un’impresa che avanzava pretese su un brevetto utilizzato dalla startup di Marco.

Una controversia inesistente fino al giorno prima, ma ora potenzialmente decisiva per l’applicazione della penale, secondo i termini del contratto.

“Come è possibile?” mi chiese Marco, affranto.

“Semplice. La società acquirente ti ha ingannato, al fine di ridurre il prezzo di cessione. Purtroppo hai firmato il contratto senza un’adeguata protezione legale.”

La conclusione della controversia

Passammo tre mesi in mediazione civile.

Riuscimmo a negoziare con l’acquirente, raggiungendo un accordo senza avviare una causa in Tribunale.

Marco perse una somma di denaro considerevole a causa di scarsa attenzione e superficialità.

Oggi Marco è uno dei clienti più attenti e scrupolosi.

Quella vicenda gli insegnò una lezione fondamentale.

La redazione e/o la revisione di un contratto, grazie al supporto legale qualificato, costituisce non soltanto uno strumento di protezione ma soprattutto una misura di prevenzione.

Ogni clausola ambigua può trasformarsi in un problema futuro.

Un consulente legale non deve limitarsi a difendere il cliente quando il danno è già consumato, ma può costruire barriere contrattuali prima che il pericolo si manifesti.

In tribunale si può ottenere una vittoria o una sconfitta, ma con un buon contratto, puoi prevenire il conflitto.


Conclusione

La redazione di un contratto con il cliente richiede competenze giuridiche specifiche per tutelare i tuoi interessi aziendali.

In particolare l’analisi preliminare delle esigenze contrattuali rappresenta il primo step fondamentale da eseguire.

Un professionista legale specializzato in diritto contrattuale può indicarti quali clausole essenziali dovrai inserire per rispettare la normativa del tuo settore imprenditoriale.

In questo modo potrai definire l’oggetto contrattuale secondo i principi di determinatezza e chiarezza espositiva.

Inoltre l’inserimento di clausole risolutive espresse ti garantirà maggiore protezione nel caso di eventuali contestazioni.

Oltretutto la previsione di meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie (come la mediazione o la negoziazione assistita) può ridurre la probabilità di controversie.

Per questi motivi ti consiglio di chiedere assistenza legale specializzata per adeguare il tuo contratto con il cliente e prevenire il rischio di contenziosi.

Sei giunto/a al termine di questo articolo.

Ecco un breve riepilogo.

Contratto con il cliente: gli elementi essenziali previsti dalla legge

  1. l’accordo delle parti;
  2. la causa;
  3. l’oggetto;
  4. la forma.

Contratto - gli elementi essenziali_a

Contratto con il cliente: le parti principali da inserire

  1. L’intestazione ed il nome dell’atto;
  2. La descrizione dei contraenti;
  3. L’oggetto del contratto;
  4. Il prezzo e le modalità di pagamento;
  5. Il consenso al trattamento dei dati personali;
  6. La data e le firme;
  7. Le clausole “speciali”.

Contratto con il cliente - parti principali_a


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Autore

Tino Crisafulli

Avvocato • Legal Advisor | Founder di Recupero Legale.

Specializzato in: Crediti • Contratti • Privacy • Tech.

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Contratti B2B, 7 clausole essenziali da includere - copertina

Contratti B2B: introduzione

I contratti B2B rappresentano lo strumento fondamentale per definire i rapporti di collaborazione tra imprese.

Per evitare rischi finanziari e legali è necessario includere nel contratto specifiche clausole di garanzia.

Ecco le 7 clausole più importanti che devi includere nei tuoi contratti b2b.

  • Dati delle parti e scopo del contratto: Identifica chiaramente le parti coinvolte e definisci l’obiettivo dell’accordo.
  • Modalità di pagamento: Stabilisci gli importi, le scadenze, le modalità di pagamento e come gestire i ritardi.
  • Limiti di responsabilità: Definisci i casi di limitazione ed esclusione della responsabilità.
  • Protezione delle informazioni: Tutela i dati sensibili per rispettare il GDPR.
  • Definizione delle controversie: Prevedi metodi alternativi per la definizione delle controversie (come la mediazione).
  • Recesso e risoluzione: Regola la procedura di recesso dal contratto e i casi di risoluzione.
  • Eventi fortuiti: Introduci una clausola di forza maggiore per gestire situazioni imprevedibili.

Queste clausole proteggono la tua posizione giuridica e garantiscono stabilità nelle relazioni commerciali.

In questa guida ti spiegherò come migliorare il tuo contratto e adeguarlo ai rischi principali delle transazioni B2B.

Vediamo nel dettaglio come integrare le clausole più importanti.


1. Dati delle parti e scopo del contratto

Contratti B2B - dati delle parti e scopo del contratto

L’identificazione delle parti e la definizione dello scopo rappresentano la base di qualsiasi contratto B2B.

Fornire informazioni dettagliate è il primo passo per evitare dubbi su chi sia il responsabile dell’adempimento degli obblighi contrattuali.

Nella seguente tabella trovi i principali dati da inserire nel contratto.

DATI DA INSERIRE Esempio di Compilazione
Denominazione e forma societaria Alfa S.r.l.
Sede Legale Via Beta 1, 20121 Milano
Partita IVA o Codice Fiscale IT12345678901
Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative (REA) MI-123456
Rappresentante Legale Tizio Rossi, Amministratore Delegato

Per la compilazione dei dati ti consiglio di consultare la visura camerale della controparte.

Verifica se le denominazioni commerciali e i nomi presenti su siti web e profili social sono reali e giuridicamente esistenti.

L’inserimento di dati errati potrebbe causare rischi e contenziosi legali per la tua impresa.

Per una maggiore completezza puoi includere il nome commerciale della controparte come informazione aggiuntiva.

Per esempio, se la società “Alfa S.r.l.” (nome di fantasia) ha creato un profilo social in cui è presente la denominazione “Alfa Solutions”, potrai inserire nel contratto i seguenti dati: “Alfa S.r.l. (operante con la denominazione commerciale “Alfa Solutions”)”.

Oltre ai dati identificativi delle parti, dovrai specificare lo scopo e le finalità del contratto.

Descrivi in modo dettagliato l’oggetto del contratto, indicando gli obiettivi e i risultati attesi.

Puoi sfruttare anche le premesse per spiegare i motivi che hanno spinto le parti ad avviare il rapporto di collaborazione.

Una definizione accurata di questi elementi riduce il rischio di contestazioni e tutela gli interessi di entrambe le parti contrattuali.


2. Modalità di pagamento

Contratti B2B - modalità di pagamento

Concordare le condizioni di pagamento è fondamentale per prevenire il rischio di insolvenza e garantire una gestione sicura dei rapporti B2B.

Infatti in molti casi le obbligazioni pecuniarie vengono concordate a mezzo email o tramite accordi verbali.

Questa scelta è rischiosa e metta in pericolo il tuo lavoro e la posizione giuridica della tua impresa.

Una descrizione dettaglia delle modalità di pagamento non solo rafforza i rapporti commerciali, ma aumenta la percezione di valore del tuo lavoro.

Infatti il contratto può assolvere la funzione di guida operativa, poiché fornisce tutte le informazioni necessarie per effettuare il pagamento (senza che la controparte abbia bisogno del supporto dell’assistenza clienti).

Termini di pagamento nei contratti

Un contratto sicuro deve includere i seguenti elementi sui termini di pagamento.

Elemento Dettagli da Specificare
Importo Totale dovuto o costo unitario per prodotto/servizio
Scadenze Date esatte per i pagamenti (es. 30, 60, 90 giorni)
Modalità di pagamento Bonifico SEPA, carte di credito o altri metodi
IVA e accessori Indicazioni su imposte e costi extra
Fatturazione Tempistiche e documenti richiesti per la fatturazione elettronica

Definire questi aspetti è fondamentale per garantire che ogni transazione sia documentata e tracciabile.

Fatturazione elettronica

Nel nostro ordinamento giuridico, a partire dal 1 gennaio 2019, è stato introdotto l’obbligo di emettere fattura elettronica per tutte le cessioni di beni e prestazioni di servizi tra soggetti passivi IVA (B2B e B2C).

Dal 1 gennaio 2024 l’obbligo è stato esteso anche ai contribuenti in regime forfettario, con sanzioni previste per il mancato rispetto delle disposizioni.

Restano esonerati soltanto gli operatori in regimi agevolati specifici (es. agricoltura marginale, alcuni regimi minimi) nonché alcune operazioni esenti da IVA.

La legge (articolo 21, comma 4, del DPR 633/1972) richiede l’emissione di fatture elettroniche entro i seguenti termini:

  • per le fatture immediate: la fattura elettronica va emessa entro il termine di 12 giorni dalla data in cui è stata effettuata l’operazione;
  • per le fatture differite: la fattura elettronica va emessa entro il giorno 15 del mese successivo a quello in cui è stata effettuata l’operazione.

Inoltre le fatture elettroniche devono essere conservate digitalmente per almeno 10 anni.

Tale obbligo dimostra quanto sia importante applicare una procedura aziendale per classificare e custodire la documentazione (come fatture e contratti) e rispettare la normativa vigente.

Gestione dei ritardi nei pagamenti

Se un pagamento viene effettuato in ritardo, è possibile applicare gli interessi di mora in conformità di quanto previsto dalla legge.

Per applicare questa misura ti consiglio di includere una specifica disposizione contrattuale nella sezione dedicata alle modalità di pagamento.

Il testo della clausola dovrà specificare i termini di decorrenza, la percentuale applicabile e le modalità di calcolo degli interessi.

La definizione contrattuale può includere un termine ragionevole per l’adempimento e le conseguenze economiche del ritardo.

Di conseguenza, la clausola diventerà uno strumento efficace di protezione giuridica ed economica per entrambe le parti contraenti.

In alternativa è possibile includere nel contratto:

  • Un indennizzo forfettario per ogni giorno di ritardo trascorso dalla data di saldo della fattura;
  • La possibilità di richiedere un ulteriore risarcimento per eventuali spese di recupero superiori a tale indennizzo.

Questi strumenti possono garantire una tutela rafforzata contro i ritardi nei pagamenti.

Metodi di pagamento preferenziali

Con l’evoluzione dei pagamenti digitali è possibile includere diverse opzioni per diversificare gli incassi e concludere la transazione con metodi diversi.

Gli strumenti più comuni che puoi utilizzare sono i seguenti.

  • Bonifico bancario (wire transfer): il metodo più diffuso per regolare transazioni tra imprese e garantire tracciabilità e sicurezza, anche su scala internazionale.
  • RIBA (Ricevuta Bancaria): la soluzione che consente di domiciliare il pagamento presso una banca entro una determinata data.
  • Addebito diretto SEPA (SEPA Direct Debit – SDD): il sistema automatizzato che permette di effettuare versamenti da conto corrente, carta di credito e carta di debito.
  • Lettera di credito (Letter of Credit – L/C): la garanzia bancaria spesso utilizzata nel commercio internazionale, che tutela venditore e acquirente da rischi di insolvenza.
  • Sistema di pagamento digitale conformi alla normativa SCA: la soluzione che consente l’identificazione di un utente tramite due o più elementi di autenticazione (Strong Customer Authentication).
  • Pagamento anticipato (advance payment): il fornitore richiede il pagamento totale o parziale prima della consegna della merce o dell’erogazione del servizio, riducendo il rischio di insolvenza.

In base alle statistiche più recenti, il 48% delle imprese italiane utilizza servizi di banking online per concludere collaborazioni B2B.

Di conseguenza ti consiglio di includere nel tuo contratto metodi di pagamento digitali per offrire maggiore flessibilità alla controparte.


3. Limiti di responsabilità

Contratti B2B - limiti di responsabilità

Introdurre dei limiti di responsabilità nei contratti B2B è fondamentale per circoscrivere i rischi in caso di inadempienze o controversie.

Tuttavia, senza una conoscenza approfondita della materia, è facile commettere errori.

Ho analizzato centinaia di contratti e ho constatato che le modifiche “fai da te” sono pericolose.

Senza una conoscenza approfondita della materia, potresti includere delle condizioni contrattuali che violano le norme di legge.

Per questo motivo ti consiglio di richiedere supporto legale specializzato prima di inserire una clausola di limitazione della responsabilità.

Un contratto revisionato da un consulente legale specializzato in contratti garantisce una protezione adeguata e riduce i rischi per entrambe le parti.

Elementi principali della clausola

Una clausola di limitazione della responsabilità deve includere specifici elementi per proteggere la tua posizione giuridica.

La legge (articolo 1229 del Codice Civile) stabilisce che l’esclusione o limitazione di responsabilità per dolo o colpa grave determina la nullità del contratto.

L’obiettivo perseguito dal legislatore è impedire che uno dei contraenti (il fornitore/debitore) si impegni in un’obbligazione priva di effetti giuridici.

Questo principio giuridico tutela il committente (creditore) ed elimina la possibilità che il fornitore (debitore) decida di adempiere o meno, in modo arbitrario e senza conseguenze.

Per semplificare la comprensione, ho riassunto gli elementi principali della clausola di esonero di responsabilità nella seguente tabella.

ELEMENTI PRINCIPALI DESCRIZIONE Esempio Pratico
Ambito di applicazione Definizione dei casi in cui la responsabilità è esclusa Danni diretti, indiretti, consequenziali
Massimale Limite massimo di responsabilità Importo fisso o multiplo del valore contrattuale
Esclusioni Casi non soggetti a limitazione di responsabilità Dolo, colpa grave, violazioni di legge
Periodo Termine entro cui sollevare contestazioni 12 mesi dalla data dell’evento

Come definire il massimale nei contratti

Il massimale deve riflettere il valore del contratto e i rischi connessi all’esecuzione del servizio o alla vendita del prodotto.

In particolare si può prevedere un limite:

  • pari a un multiplo del valore contrattuale;
  • pari all’importo effettivamente versato dal committente.

Questa soluzione offre una protezione ragionevole senza penalizzare eccessivamente nessuna delle parti.

Situazioni escluse dalla limitazione

Per rispettare gli obblighi di legge è necessario indicare ci casi per cui la limitazione di responsabilità non si applica.

Tra le esclusioni più comuni troviamo:

  • Comportamenti dolosi;
  • Colpa grave;
  • Violazioni di legge.

La legge (articolo 1228 del Codice Civile) stabilisce che due soggetti possono accordarsi in anticipo nel contratto per escludere la responsabilità del debitore (chi deve adempiere un obbligo) per eventuali errori o danni causati da terzi da lui coinvolti per svolgere il lavoro.

Ad esempio, se un costruttore assume una ditta esterna per realizzare un progetto, le parti possono concordare che il costruttore non sia responsabile per errori commessi dalla stessa ditta.

Tuttavia, l’articolo 1229 del Codice Civile precisa che non è mai valido qualsiasi accordo che cerchi di eliminare in anticipo la responsabilità del debitore se questi agisce con:

  • dolo (intenzione di danneggiare);
  • colpa grave (negligenza molto seria).

In questi casi, anche se il contratto è stato firmato, il patto di esonero non ha effetto.

Limitazione dopo la scadenza

La clausola di limitazione della responsabilità dovrebbe continuare ad applicarsi anche dopo la scadenza o risoluzione del contratto.

Questo adempimento è particolarmente importante per aspetti come:

  • Obblighi di riservatezza;
  • Protezione della proprietà intellettuale;
  • Indennizzi specifici concordati.

Controversie e indennizzo

La clausola di esclusione di responsabilità è molto delicata e può generare molteplici controversie.

Per prevenire il rischio di contestazioni, analizza il testo del contratto e verifica (tramite supporto legale specializzato) che siano rispettati i seguenti principi:

  • Equilibrio tra le parti;
  • Proporzionalità delle limitazioni;
  • Chiarezza del linguaggio e trasparenza nelle conseguenze giuridiche;
  • Rispetto delle norme imperative.

Una valutazione preliminare non solo riduce i rischi, ma facilita anche la risoluzione di eventuali controversie.

Suggerimenti per l’applicazione pratica

Per assicurare che la clausola sia efficace, ti consiglio di seguire queste regole;

  • Usa un linguaggio giuridicamente corretto, ma semplice e comprensibile;
  • Specifica chiaramente i danni esclusi;
  • Imposta limiti proporzionati e realistici in base alla prestazione erogata (vendita di prodotto o servizio);
  • Inserisci una clausola di salvaguardia (severability) per mantenere valide le parti non contestate.

Seguendo questi principi, è possibile creare una clausola che protegga entrambe le parti senza compromettere l’efficacia complessiva del contratto.


4. Riservatezza e protezione delle informazioni

Contratti B2B - riservatezza e tutela della informazioni

Tutelare la riservatezza delle informazioni è necessario per rispettare la normativa vigente e per costruire rapporti di fiducia nelle relazioni B2B.

Ricorda che il GDPR non si applica ai dati societari che non riguardano persone fisiche.

Tuttavia può capitare che una collaborazione B2B possa richiedere il trattamento di dati personali o dati sensibili per l’erogazione di un determinato servizio.

In particolare le società di marketing (che erogano servizi di lead generation) potrebbero trattare i dati di persone interessate ai servizi dei propri clienti.

Per questo motivo è importante inserire clausole contrattuali costruite su misura per ogni specifica collaborazione, evitando di utilizzare template standard.

Allo stesso modo, la clausola sull’obbligo di riservatezza ti aiuterà a salvaguardare il patrimonio informativo della tua organizzazione.

Elementi principali della clausola

Una clausola che impone il dovere di riservatezza deve contenere alcuni elementi fondamentali.

Infatti l’assenza di alcuni obblighi contrattuali potrebbe mettere in pericolo il tuo lavoro esponendo la tua impresa a eventuali condotte di concorrenza sleale.

Per semplificare la comprensione, ho sintetizzato gli elementi principali della clausola nella seguente tabella.

ELEMENTI PRINCIPALI Contenuto FINALITÀ
Definizione Quali informazioni si considerano riservate Evita ambiguità e incomprensioni
Obblighi Doveri delle parti coinvolte Stabilisce ruoli e responsabilità
Durata Periodo di validità dell’obbligo Assicura la protezione nel tempo
Eccezioni Casi in cui è permessa la divulgazione Garantisce la circolazione di alcune informazioni
Sanzioni Conseguenze per le violazioni Assolve la funzione di deterrente

Conformità al GDPR

In caso di trattamento di dati personali, il contratto deve includere norme che siano conformi al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR).

Per rispettare tali obblighi è necessario applicare alcune misure di sicurezza come:

  • la minimizzazione dei dati;
  • la presenza di una base giuridica per i trattamenti;
  • il rispetto dei diritti degli interessati;
  • l’adozione di misure tecniche adeguate (in caso di utilizzo di strumenti digitali e tecnologici).

Se vuoi approfondire questo tema, ti consiglio di consultare la nostra guida definitiva che ti spiega come raggiungere la conformità aziendale al GDPR.

Sanzioni al GDPR e conseguenze

Le violazioni al GDPR possono comportare sanzioni fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato annuo globale della tua impresa.

Per questo motivo, in caso di trattamento dei dati personali, è utile stabilire:

  • Penali contrattuali proporzionate;
  • Criteri per il calcolo dei risarcimenti;
  • Rimedi specifici per le violazioni;
  • Atto di nomina per i responsabili del trattamento;
  • Possibilità di risoluzione contrattuale.

Misure di sicurezza

Per garantire una protezione adeguata dei dati personali trattati dalla tua impresa, è necessario implementare misure come:

  • Controllo degli accessi;
  • Crittografia dei dati sensibili;
  • Backup regolari;
  • Formazione continua del personale;
  • Monitoraggio costante delle attività di trattamento.

Protezione dei segreti commerciali

Oltre ai dati personali, è fondamentale proteggere i segreti aziendali, come:

  • Know-how tecnico e produttivo;
  • Strategie di marketing;
  • Processi operativi proprietari;
  • Dati economici e finanziari;
  • Invenzioni non brevettate.

Questi elementi rappresentano il cuore della competitività aziendale e richiedono una tutela di riservatezza rafforzata.

Gestione delle violazioni

Nel caso di violazioni, è importante prevedere nel contratto:

  • Azioni correttive tempestive (distruzione delle informazioni);
  • Valutazione e quantificazione dei danni (penali di risarcimento);
  • Misure di sicurezza per limitare ulteriori rischi (interruzione delle violazioni).

Applicare queste misure con specifiche clausole contrattuali ti aiuterà a prevenire contestazioni ed evitare conflitti normativi.

In questo modo potrai assicurare una protezione completa delle informazioni della tua impresa.


5. Metodi di definizione delle controversie

Contratti B2B - metodi di definizione delle controversie

Per limitare il rischio di contenziosi legali è fondamentale applicare delle clausole contrattuali per la risoluzione alternativa delle controversie.

Le procedure alternative al contenzioso giudiziale garantiscono tempi ridotti nella definizione dei contenziosi commerciali.

Un contratto privo di tali previsioni espone le parti al rischio di avviare una causa legale, con notevoli ripercussioni economiche.

La mediazione e la negoziazione assistita offrono percorsi più veloci per dirimere conflitti tra imprese, preservando al contempo i rapporti commerciali.

Inoltre le procedure alternative al contenzioso processuale tutelano la riservatezza delle informazioni aziendali e producono vantaggi economici.

Infatti la risoluzione stragiudiziale delle controversie commerciali previene procedimenti giudiziari di lunga durata e aiuta a contenere le spese legali.

Metodi di risoluzione alternativa delle controversie (ADR)

Le procedure ADR rappresentano un’alternativa più rapida ed economica rispetto al contenzioso tradizionale.

Nella seguente tabella ho inserito gli strumenti previsti dal nostro ordinamento, le loro caratteristiche principali e i principali vantaggi.

Metodo Caratteristiche Vantaggi
Negoziazione Le parti sono assistite dai rispettivi legali Favorisce il mantenimento dei rapporti commerciali
Mediazione La trattativa è facilitata dall’intervento di un mediatore neutrale Permette alle parti di negoziare conflitti più complessi
Arbitrato Richiede un accordo tra le parti (es. clausola compromissoria) Le parti possono concordare le regole procedurali

La negoziazione assistita è una procedura che viene sfruttata in alcuni casi previsti dalla legge (risarcimenti da circolazione, locazioni, condominio, divisioni ereditarie) o garantisce tempi certi e costi limitati.

Allo stesso tempo la mediazione offre un percorso flessibile, soprattutto in caso in controversie commerciali o familiari, in cui è necessario l’intervento di un mediatore imparziale

L’arbitrato, invece, rappresenta uno strumento particolarmente idoneo quando le parti esigono competenza specialistica, certezza procedurale e discrezione sul piano delle informazioni.

Arbitrato commerciale

In particolare l’arbitrato è la procedura che è stata introdotta da più tempo nel nostro ordinamento giuridico e spesso viene preferito per le controversie tra aziende (B2B).

Le parti possono avviare il procedimento presentando una domanda di arbitrato.

L’atto viene equiparato alla citazione giudiziale, interrompe la prescrizione e sospende i termini fino alla decisione definitiva.

In seguito si procede con la nomina degli arbitri; di solito viene formato un collegio di tre membri (o arbitro unico se concordato).

Lo svolgimento della procedura è regolamentato dalle disposizioni contrattuali o da un regolamento arbitrale scelto dalle parti (es. Camera Arbitrale di Milano).

Infine, al termine del procedimento viene emesso un provvedimento denominato “lodo”, che definisce la controversia e può essere equiparato a una sentenza civile.

Clausola di escalation

Un altro strumento utile per prevenire le controversie è la clausola di “escalation”.

Tale meccanismo contrattuale è stato ideato per gestire e risolvere i conflitti in modo progressivo prima che questi sfocino in contenziosi legali formali.

In particolare la clausola definisce un processo graduale di gestione delle controversie delineando una sequenza di fasi.

La prima fase può prevedere la gestione del conflitto tramite lo scambio di contestazioni o note scritte a mezzo pec.

In seguito, se le parti non riescono a transigere la controversia entro un determinato periodo di tempo (es. 30 giorni), si può stabilire il ricorso a una procedura di risoluzione alternativa delle controversie (negoziazione assistista, mediazione o arbitrato).

Questo strumento produce molteplici vantaggi come:

  • riduzione dei costi legali;
  • mantenimento delle relazioni commerciali;
  • tempi di risoluzione più rapidi;
  • possibilità di trovare soluzioni più creative e vantaggiose per entrambe le parti.

Per essere efficace, la clausola di escalation dovrebbe specificare:

  • tempistiche;
  • responsabili;
  • modalità di comunicazione;
  • documentazione richiesta per ogni fase del processo.

6. Recesso e risoluzione

Recesso e risoluzione

Concordare una procedura di recesso dal contratto B2B è fondamentale per tutelare i tuoi interessi commerciali.

Infatti, nel caso di mancato raggiungimento di un obiettivo minimo, le parti possono decidere di interrompere il rapporto di collaborazione e prevenire l’avvio di contenziosi.

In questi casi è necessario definire le fasi operative per comunicare lo scioglimento del vincolo giuridico e stabilire quali sono gli effetti per le attività pendenti.

Inserire una clausola di recesso riduce il rischio di controversie e consente una chiusura cordiale del rapporto commerciale.

Recesso del contratto

Il recesso rappresenta un istituto giuridico mediante il quale una parte può sciogliere unilateralmente il vincolo contrattuale.

Nei rapporti B2B, il recesso assume caratteristiche peculiari che lo distinguono dalle altre forme di scioglimento negoziale.

L’ordinamento italiano disciplina il recesso all’articolo 1373 del Codice Civile e prevede il suo esercizio soltanto nei casi stabiliti dalla legge o dal contratto stesso.

Il diritto di recesso nei contratti tra imprese può manifestarsi in due forme principali:

  • recesso convenzionale;
  • recesso legale.

Nel recesso convenzionale, le parti inseriscono specifiche clausole che determinano modalità, termini e conseguenze dell’esercizio di tale facoltà.

Il recesso legale, invece, è consentito da specifiche disposizioni normative che lo prevedono per determinati tipi contrattuali.

Nei rapporti B2B, il recesso si distingue dalla risoluzione poiché non presuppone necessariamente l’inadempimento della controparte.

L’esercizio del recesso richiede la comunicazione formale alla controparte secondo le modalità pattuite o previste dalla legge.

Gli effetti del recesso operano generalmente ex nunc (da ora in poi), salvaguardando le prestazioni già eseguite fino al momento dello scioglimento del vincolo.

La giurisprudenza ha elaborato il principio di buona fede nell’esercizio del recesso, limitando comportamenti potenzialmente abusivi nei rapporti commerciali.

Risoluzione del contratto

La risoluzione rappresenta un rimedio giuridico che determina lo scioglimento del vincolo contrattuale.

Tale istituto interviene quando si verifica un inadempimento significativo degli obblighi contrattuali da parte di uno dei contraenti.

L’ordinamento giuridico italiano disciplina la risoluzione all’articolo 1453 del Codice Civile.

In particolare se una delle parti non adempie le sue obbligazioni, la controparte danneggiata può richiedere l’adempimento o la risoluzione.

Per ottenere la risoluzione di un contratto occorre che l’inadempimento sia di una certa gravità.

Infatti la legge (articolo 1455 del Codice Civile) prevede che il contratto non si può risolvere se l’inadempimento ha una “scarsa” importanza.

Il giudice valuta la gravità dell’inadempimento in relazione all’interesse concreto della parte adempiente.

La risoluzione può avvenire per via giudiziale mediante sentenza costitutiva pronunciata dal tribunale competente.

In alternativa, le parti possono inserire nel contratto una clausola risolutiva espressa.

Tale clausola identifica specifici inadempimenti che determinano automaticamente la risoluzione del rapporto.

La risoluzione opera anche per impossibilità sopravvenuta della prestazione non imputabile al debitore.

In particolare, l’articolo 1463 del Codice Civile stabilisce che l’impossibilità totale libera entrambe le parti dalle rispettive obbligazioni.

Gli effetti della risoluzione hanno efficacia retroattiva tra le parti, comportando la restituzione delle prestazioni già eseguite.

Elementi della clausola di risoluzione

La clausola di risoluzione espressa deve includere i seguenti elementi.

ELEMENTI DELLA CLAUSOLA Dettagli da Specificare Perché è Importante
Condizioni per la risoluzione Identificare gli inadempimenti che determinano la risoluzione Evita interpretazioni ambigue
Termini e modalità Stabilire i termini e le modalità di risoluzione Previene contestazioni sulla risoluzione
Effetti della risoluzione Definire le conseguenze giuridiche dopo la risoluzione Garantisce trasparenza sulle conseguenze patrimoniali

Ricorda che la risoluzione non produce i suoi effetti in modo automatico.

La parte che intende risolvere il contratto deve dichiarare di volersi avvalere della clausola mediante un atto unilaterale recettizio (come l’invio di una comunicazione tramite PEC).

Per prevenire contestazioni, è opportuno specificare nel contratto se tale dichiarazione debba avvenire in forma scritta, al fine di assolvere l’obbligo di approvazione specifica ai sensi dell’articolo 1341 del Codice Civile.

Infatti la forma scritta offre certezza probatoria, riducendo le contestazioni sull’effettivo esercizio del potere risolutorio.


7. Eventi fortuiti

Eventi fortuiti

L’inserimento di una clausola che definisce gli eventi fortuiti nei contratti B2B rappresenta una misura preventiva fondamentale per prevenire conflitti legali.

Infatti tale previsione contrattuale delinea situazioni imprevedibili che possono ostacolare l’adempimento degli obblighi pattuiti tra le parti.

La regolamentazione degli eventi fortuiti all’interno dell’accordo commerciale permette di allocare anticipatamente i rischi tra i contraenti.

In ambito giuridico, questa pattuizione elimina potenziali controversie interpretative circa l’eventuale inadempimento contrattuale.

L’omissione di tale clausola potrebbe determinare l’applicazione della normativa generale, spesso inadeguata alle peculiarità del rapporto commerciale specifico.

Una definizione dettagliata delle circostanze qualificate come “eventi fortuiti”, tutela entrambe le parti da interpretazioni giudiziali sfavorevoli.

Inoltre, tale previsione stabilisce procedure e tempistiche per la comunicazione dell’impedimento alla controparte.

La clausola sugli eventi fortuiti dovrebbe precisare anche le conseguenze giuridiche dell’impossibilità temporanea o definitiva della prestazione.

Questa disposizione contrattuale garantisce certezza giuridica e continuità operativa anche in scenari avversi, minimizzando il contenzioso tra imprese.

Clausola di forza maggiore

La clausola di forza maggiore è essenziale per proteggere le parti contrattuali da responsabilità in caso di eventi straordinari e imprevedibili.

Questa clausola stabilisce le condizioni che giustificano la sospensione temporanea o la modifica degli obblighi contrattuali.

Per semplificare la comprensione, ho sintetizzato il tipo di evento e l’impatto sul contratto nella seguente tabella.

Tipo di Evento Esempi Specifici Impatto sul Contratto
Eventi naturali Terremoti, alluvioni, incendi Sospensione temporanea
Eventi di crisi Guerra, pandemie Possibile risoluzione
Provvedimenti geopolitici Divieto di esportazione, embarghi Modifica degli obblighi

Definizione degli eventi di emergenza

Gli eventi di emergenza possono avere un elevato impatto sulle obbligazioni pattuite nel contratto.

Per questo motivo ti consiglio di inserire una clausola per definire i seguenti aspetti:

  • la natura specifica degli eventi che possono essere considerati emergenze;
  • le modalità di comunicazione tra le parti al verificarsi dell’evento;
  • la durata massima dell’evento di emergenza e le sue conseguenze per il rapporto obbligatorio;
  • le misure necessarie per ridurre al minimo i possibili danni patrimoniali per le parti.

Gestione delle emergenze

Per gestire le criticità in modo tempestivo, ti consiglio di inserire una clausola di gestione delle emergenze che disciplina i seguenti aspetti:

  • raccolta della documentazione che dimostra il verificarsi dell’evento;
  • stesura di un piano d’azione che consenta alle parti di affrontare la situazione di crisi;
  • stesura di una procedura condivisa per garantire il ripristino delle attività nel tempo più breve possibile.

Infatti nel caso di eventi straordinari e calamità naturali, i rapporti contrattuali possono rimanere paralizzati a causa di contratti incompleti e poco precisi.

La pandemia del 2020, causata dal Covid-19, ci ha insegnato che gli eventi di crisi possono verificarsi senza alcun preavviso.

Contratti e conformità legale

Per assicurare che le azioni intraprese durante gli eventi di emergenza siano legalmente valide, ti consiglio di seguire queste regole:

  • mantieni la documentazione dell’evento per dimostrare la data, la natura dell’emergenza e le azioni intraprese;
  • raccogli le prove per dimostrare che sono state adottate misure per ridurre l’impatto dell’evento;
  • assicurati che tutte le azioni intraprese dalla tua organizzazione siano conformi alle normative applicabili.

In particolare ti consiglio di richiedere supporto legale specializzato per monitorare eventuali provvedimenti normativi di urgenza che disciplinano gli adempimenti da svolgere durante gli eventi di crisi.


Contratti B2B vs B2C: differenze

Contratti b2b vs b2c

Dopo aver esaminato le clausole principali da inserire nei contratti B2B, adesso voglio spiegarti le differenze rispetto ai contratti B2C.

Come avrai compreso, i contratti B2B (Business to Business) regolano rapporti giuridici tra soggetti economici professionali, che operano come imprese o professionisti dotati di partita iva.

Tali accordi presentano ampia autonomia negoziale, con possibilità di derogare a norme dispositive mediante clausole personalizzate.

Nel contesto B2B, la normativa non prevede tutele rafforzate, presupponendo una parità contrattuale tra le parti.

Al contrario i contratti B2C (Business to Consumer) disciplinano invece relazioni commerciali tra imprese (o professionisti) e consumatori finali.

In questo ambito, il legislatore ha predisposto una cornice normativa fortemente garantista per il consumatore.

Le disposizioni del Codice del Consumo limitano l’autonomia contrattuale dell’impresa mediante norme imperative inderogabili.

Pertanto, i contratti B2C richiedono particolari formalità e obblighi informativi precontrattuali.

Inoltre, nei rapporti B2C si applicano stringenti divieti relativi alle clausole vessatorie.

La differenza sostanziale risiede dunque nell’approccio normativo:

  • maggiori libertà negoziali nel settore B2B;
  • maggiori limiti e garanzie nel settore B2C.

Adesso vediamo quali sono le principali differenze tra contratti B2B e contratti B2C.

Principali differenze normative

I contratti B2B sono disciplinati principalmente dal Codice Civile, mentre invece i contratti B2C sono regolati sia dal Codice Civile sia dal Codice del Consumo.

Questa distinzione comporta l’applicazione di regole differenti, come evidenziato nella seguente tabella.

ELEMENTI GIURIDICI Contratti B2B Contratti B2C
Normativa di riferimento Codice Civile Codice Civile e Codice del Consumo
Termini di pagamento Flessibili, fino a 60 giorni Stabiliti dalla legge
Foro competente Concordato dalle parti Vincolato alla residenza del consumatore
Clausole vessatorie Ammesse con doppia accettazione Generalmente nulle
Garanzia legale Modificabile Obbligatoria e invariabile (2 anni)

Contratti e clausole vessatorie

Nei contratti B2B, le clausole vessatorie sono valide solo se espressamente accettate per iscritto, solitamente attraverso una doppia sottoscrizione:

  • una firma per le condizioni generali;
  • una firma per le clausole specifiche.

Questo principio giuridico consente maggiore flessibilità tra le parti.

Al contrario, nei contratti B2C, le clausole vessatorie sono generalmente nulle e garantiscono una protezione più ampia per il consumatore.

Questa differenza richiede particolare attenzione nella redazione dei contratti B2C, per prevenire rischi di nullità e contestazioni legali.


Conclusione

I rapporti commerciali tra imprese celano insidie giuridiche spesso sottovalutate dagli operatori economici.

La redazione di un contratto adeguato rappresenta il primo strumento difensivo contro potenziali controversie e contestazioni dei clienti.

Nel settore B2B, la mancata definizione delle condizioni di pagamento genera frequentemente contenziosi onerosi.

Un contratto ben strutturato stabilisce con precisione termini, modalità e conseguenze dell’inadempimento.

Inoltre la tutela dei tuoi asset digitali richiede la stesura di clausole dettagliate che prevengano utilizzi non autorizzati di know-how aziendale.

L’assenza di specifiche disposizioni contrattuali sulla riservatezza espone l’impresa a danni reputazionali e patrimoniali difficilmente quantificabili.

Pertanto, l’inserimento di penali commisurate al potenziale pregiudizio costituisce una prassi raccomandata.

Infatti l’interruzione improvvisa delle relazioni commerciali, in assenza di un termine di preavviso contrattualmente definito, determina conseguenze patrimoniali negative.

Per proteggere gli interessi della tua impresa e costruire relazioni commerciali solide, adegua il tuo contratto B2B tramite consulenza legale specializzata.

In conclusione, l’utilizzo di un contratto aggiornato e verificato previene esborsi economici e rischi risarcitori derivanti da possibili controversie giudiziarie.


FAQ – Domande frequenti

Domande frequenti b2b

Quali sono le principali differenze tra un contratto B2B e un contratto B2C?

I contratti B2B (business-to-business) e B2C (business-to-consumer) si distinguono principalmente per il grado di protezione legale offerto e per la complessità delle clausole incluse.

Nei contratti B2B, le normative a tutela del consumatore non trovano applicazione, poiché si presume che le aziende abbiano una maggiore esperienza commerciale e siano capaci di gestire i rischi legati agli accordi contrattuali.

Nel caso dei contratti B2B, è comune trovare clausole più dettagliate, come quelle che riguardano la proprietà intellettuale, la limitazione di responsabilità e gli indennizzi.

Questi elementi, invece, nei contratti B2C tendono a essere meno frequenti o standardizzati per adattarsi alle normative che proteggono i consumatori.

Inoltre, i contratti B2B sono spesso frutto di negoziazioni approfondite tra le parti, mentre i contratti B2C possono avere strutture preimpostate, pensate per semplificare il processo e garantire conformità alle leggi a tutela dei consumatori.

Come si può assicurare che un contratto B2B sia conforme alla normativa vigente?

Per assicurare che un contratto B2B rispetti le leggi vigenti, è indispensabile effettuare un’analisi legale preliminare.

La redazione deve iniziare dall’identificazione corretta delle parti contraenti, attraverso l’esame della visura camerale, e la conseguente trascrizione nel documento di tutti i riferimenti societari.

Inoltre l’oggetto del contratto deve essere redatto in modo dettagliato per evitare interpretazioni ambigue delle prestazioni pattuite.

In particolare gli accordi B2B devono includere clausole specifiche sui seguenti elementi:

  • durata;
  • corrispettivi;
  • modalità di pagamento.

Il legislatore impone l’inserimento di specifiche disposizioni relative ai casi di limitazione di responsabilità e inadempimento contrattuale.

Alcune norme europee possono influenzare significativamente il testo del contratto e la formulazione delle clausole sulle obbligazioni delle parti.

Per questo motivo, è consigliabile verificare periodicamente la bozza contrattuale tramite consulenza legale specializzata al fine di adeguarlo alle norme di legge aggiornate.

Come influisce la clausola di forza maggiore sulle obbligazioni contrattuali in caso di eventi imprevedibili?

La clausola di forza maggiore può autorizzare a sospendere temporaneamente le obbligazioni contrattuali quando eventi straordinari e imprevedibili, al di fuori del controllo delle parti, impediscono o ritardano l’adempimento.

In tali circostanze, la parte interessata non sarà considerata responsabile per eventuali danni causati dal mancato rispetto degli obblighi.

Questa clausola offre una protezione reciproca, introducendo una certa flessibilità in caso di:

  • calamità naturali;
  • pandemie;
  • altri eventi eccezionali che rendono impossibile rispettare i termini contrattuali.

È fondamentale specificare chiaramente nel contratto quali eventi sono considerati forza maggiore, per evitare malintesi o eventuali contenziosi.


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Autore

Tino Crisafulli

Avvocato • Legal Advisor | Founder di Recupero Legale.

Specializzato in: Crediti • Contratti • Privacy • Tech.

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Contratto a Distanza: introduzione

La conclusione di un contratto a distanza è un tema apparentemente semplice che mette in crisi molte imprese e professionisti.

Nel nostro studio legale riceviamo periodicamente numerose richieste di consulenza su questo tema.

Se ti chiedi come fanno le grandi società internazionali a concludere un contratto a distanza, sei finito/a nel posto giusto.

In questo articolo ti spiegherò alcune procedure molto semplici che vengono largamente utilizzate nel mondo degli affari.

Questi sistemi permettono di concludere dei contratti a distanza in totale sicurezza.

Con lo sviluppo della tecnologia e il crescente uso di strumenti digitali puoi stipulare un contratto con persone o società che si trovano in città differenti.

Le nuove piattaforme di comunicazione permettono di collaborare in modo intelligente dal proprio ufficio.

Non sempre è necessario dover essere presente fisicamente presso la sede del cliente o del datore di lavoro.

Tuttavia, in alcuni casi, la controparte potrebbe richiedere la presenza fisica dell’altro contraente al momento della firma per formalizzare l’accordo.

Vedremo come risolvere questo problema con alcune soluzioni sicure e perfettamente legali.

Ma prima di proseguire voglio fornirti alcune definizioni preliminari.

Contratto a Distanza: definizione

Il contratto a distanza è un accordo stipulato tra due parti senza la necessità di incontrarsi fisicamente.

Questo tipo di contratto è solitamente concluso attraverso mezzi telematici, come ad esempio l’email o la posta elettronica certificata.

Grazie al contratto a distanza, le imprese possono concludere un accordo con clienti che si trovano in una nazione differente, aumentando notevolmente le prospettive di incasso e l’incremento del fatturato.

Questa soluzione permette di risparmiare tempo e costi logistici, aumentando così l’efficienza complessiva del business.

Tuttavia per formalizzare la conclusione di un contratto a distanza in modo legale, i contraenti devono comportarsi con buona fede e trasparenza nel corso delle trattative.

Contratto a distanza: come firmarlo

Quando si stipula un contratto a distanza la domanda più comune che mi viene rivolta riguarda le attività da compiere per firmare correttamente il documento.

La firma del contratto rappresenta uno dei passaggi cruciali e spesso suscita dubbi e perplessità nei contraenti.

In un mondo sempre più digitalizzato, dove le transazioni avvengono senza necessariamente incontrarsi di persona, è essenziale trovare soluzioni sicure che diano certezza legale all’attività compiuta dalle parti.

Infatti esistono dei metodi che garantiscono la corretta identificazione dei contraenti.

La tecnologia offre oggi diverse opzioni per firmare documenti a distanza in modo rapido ed efficace.

Tali soluzioni permettono alle parti coinvolte di concludere accordi in maniera efficiente e sicura.


Contratto a Distanza: consigli pratici

Contratto a Distanza - consigli pratici

Quando si stipula un contratto a distanza, è assolutamente legittimo avere dei dubbi riguardo la sua validità e sicurezza.

Questo tipo di transazione comporta infatti una certa dose di incertezza, dato che non c’è un contatto diretto tra le parti coinvolte.

Tuttavia, seguendo alcuni consigli pratici è possibile rendere sicura la transazione ed evitare errori durante l’intero processo.

Con questi semplici accorgimenti sarà possibile affrontare la stipula di un contratto a distanza in modo più sereno e sicuro.

Vediamo nel dettaglio cosa fare.

1) Richiedi la bozza del contratto via email

Prima di procedere con la firma del contratto a distanza è utile richiedi una bozza per email.

Questo passaggio permetterà alle parti di valutare tutti i dettagli dell’accordo e di apportare eventuali modifiche al testo prima della firma.

Se temi che le comunicazioni via mail siano poco sicure, ti suggerisco di creare un collegamento tramite VPN.

La VPN (Virtual Private Network) è una rete di telecomunicazioni privata che permette agli utenti di scambiarsi informazioni.

In questo modo viene tutelata in modo efficace la riservatezza degli operatori.

Le reti VPN utilizzano connessioni crittografate che offrono  una protezione efficace contro la violazione dei dati sensibili.

Grazie a una connessione protetta il tuo cliente potrà inviarti il contratto da firmare senza rischiare che la comunicazione possa essere intercettata da terzi.

2) Richiedi i documenti di riconoscimento della controparte

Prima di concludere un contratto a distanza è preferibile richiedere i documenti di riconoscimento della controparte.

Questa richiesta è perfettamente legittima e non deve essere considerata strana o invadente.

Grazie ai documenti di riconoscimento della controparte (documento di identità o visura camerale) potrai accertare in modo accurato l’identità del contraente.

I documenti potranno essere condivisi via email o tramite posta elettronica certificata.

Per evitare rischi, anche in questo caso ti consiglio di inviare i documenti tramite VPN.

In questo modo potrai proteggere la trasmissione dei documenti e mantenere riservate le informazioni sensibili scambiate con la controparte.

3) Stampa la copia del contratto e inserisci la firma a mano

Per concludere il contratto a distanza in modo ufficiale è necessario stampare il documento e successivamente firmarlo.

Questo passaggio garantisce la validità giuridica dell’accordo stipulato, confermando l’accettazione delle clausole e delle condizioni pattuite.

In genere è preferibile inserire la firma sul contratto su ogni pagina e non soltanto nella parte finale del documento.

È molto importante che le clausole che limitano le garanzie per il contraente siano specificamente approvate per iscritto, apponendo un’ulteriore firma, così come previsto dalla legge (art. 1341 codice civile, 2° comma).

In particolare le clausole che vanno approvate tassativamente per iscritto (con un’altra sottoscrizione) sono le seguenti:

1) clausola che prevede delle limitazioni di responsabilità;

2) clausola che prevede la facoltà di recedere dal contratto o di sospenderne l’esecuzione;

3) clausola che prevede a carico dell’altro contraente decadenze;

4) clausola che prevede delle limitazioni alla facoltà di opporre eccezioni;

5) clausola che prevede delle restrizioni alla libertà contrattuale nei rapporti coi terzi;

6) clausola che prevede la tacita proroga o la rinnovazione del contratto;

7) clausola compromissoria o clausola che prevede una deroga alla competenza dell’autorità giudiziaria.

4) Spedisci il contratto firmato con posta assicurata 

Per concludere il contratto a distanza in maniera sicura ed efficace, è fondamentale inviare il contratto firmato tramite posta assicurata.

Questo metodo garantisce che il documento arrivi al destinatario senza subire danni e che venga consegnato nella maniera più rapida possibile.

Nel plico ti suggerisco di inserire una lettera di accompagnamento in cui descrivi il contenuto della spedizione.

Il contratto dovrà essere spedito presso la sede legale della società con cui stai concludendo l’accordo.

È importante comunicare espressamente che il tuo scopo è quello di consegnare la copia originale del contratto firmato.

Ti conviene inviare il documento con raccomandata (con avviso di ricevimento) assicurata per garantire ulteriormente la spedizione.

In questo modo sari sicuro che in caso di smarrimento l’ufficio postale ti verserà un premio assicurativo.

5) Richiedi una copia del contratto firmato dalla controparte

Per concludere la stipula del contratto a distanza ti consiglio di richiedere una copia cartacea del documento firmato dalla controparte.

Questo passaggio è fondamentale per dimostrare l’esistenza di un accordo formale sulla transazione.

Se la controparte è una società di capitali presta molta attenzione a un aspetto importante.

La firma deve essere apposta dal rappresentante legale o da qualcuno che abbia il potere di firma (di quel determinato atto) in nome della società.

Per verificare l’identità del rappresentante legale dovrai esaminare la visura camerale della società depositata presso la Camera di Commercio.

Contratto a Distanza: il valore della firma nei contenziosi

Verificare se il contratto è stato firmato correttamente è molto importante per tutelare i tuoi diritti durante un contenzioso.

La firma dei contratti è un argomento spesso sottovalutato da molti freelance e professionisti.

La mancanza di una firma può rendere più difficile la risoluzione di controversie complesse.

Una volta che avrai ottenuto una copia cartacea del contratto, firmata dalla controparte, potrai garantire la tua posizione giuridica.

In questo modo non ci sarà una sola copia del contratto (che contiene la firma di entrambi i contraenti) ma ci saranno due copie firmate che rappresentano:

  • la proposta del contratto (la copia firmata dalla controparte);
  • l’accettazione del contratto (la copia firmata da te).

Grazie a questo sistema entrambi i contraenti avranno una copia materiale del contratto in cui è apposta la tua firma olografa originale.


Contratto a Distanza: scambio di Lettere Commerciali

Contratto a Distanza - scambio di lettere commerciali

Lo “scambio di lettere commerciali” è uno dei metodi più utilizzati dalle imprese di grandi dimensioni per la conclusione di affari e rapporti di collaborazione.

Grazie a questo metodo i contraenti possono stipulare un contratto a distanza in fasi “asincrone” (e cioè in fasi che si svolgono in tempi differenti e non simultanei) senza essere fisicamente presenti al momento della firma.

Se hai intenzione di concludere un accordo con un soggetto che non si trova nella tua stessa sede o città, allora potrai utilizzare lo “scambio di lettere commerciali” per definire la collaborazione, rispettando le norme del codice civile.

Prima di spiegarti come si svolge questa procedura, è necessario definire alcuni concetti giuridici preliminari.

Accordo tra le parti

L’articolo 1325 del codice civile stabilisce che uno degli elementi fondamentali del contratto è l’accordo tra le parti.

In particolare l’accordo tra le parti rappresenta quel momento negoziale in cui due volontà convergono verso un medesimo obiettivo.

Pertanto, se il venditore vuole cedere il suo bene, e l’acquirente vuole acquistare il bene del venditore, allora le due volontà (di venditore e acquirente) si incontrano verso un obiettivo comune (la compravendita di un bene).

Infatti l’articolo 1326 del codice civile afferma che “Il contratto è concluso nel momento in cui chi ha fatto la proposta ha conoscenza dell’accettazione dell’altra parte”.

Secondo le norme del codice civile un rapporto contrattuale si conclude quando il Proponente (ovvero il soggetto che ha formulato la proposta) ha ricevuto un’accettazione dalla controparte.

Nelle transazioni commerciali, il Proponente è solitamente il soggetto che offre a un potenziale cliente il proprio bene o servizio.

L’accettazione della proposta

Inoltre lo stesso articolo 1326 del codice civile stabilisce che “L’accettazione deve giungere al proponente nel termine da lui stabilito o in quello ordinariamente necessario secondo la natura dell’affare o secondo gli usi”.

Pertanto per concludere correttamente un contratto a distanza, il soggetto che riceve la proposta contrattuale deve esprimere la sua accettazione entro il termine concordato tra le parti.

In molte transazioni, la cui conclusione avviene grazie alla presenza fisica dei due contraenti (come ad esempio nel contratto di compravendita di un immobile), la proposta e l’accettazione vengono manifestate quasi in via contestuale.

Tuttavia ci sono moltissime transazioni in cui la proposta e l’accettazione vengono manifestate in momenti separati, e pertanto il contratto si conclude dopo uno scarto temporale più lungo (per questo motivo si parla di conclusione del contratto in fasi “asincrone”).

Pertanto è possibile sfruttare la procedura di “scambio di lettere commerciali” per concludere un contratto a distanza in fasi temporali asincrone.

Tuttavia prima di raggiungere un accordo tramite lo scambio di lettere commerciali, ti consiglio di seguire queste semplici regole.

1) Adegua il testo del contratto

Prima di firmare un contratto a distanza con la procedura di scambio di lettere commerciali, ti consiglio di adeguare il testo introducendo una premessa che descrive le modalità di conclusione.

In particolare è necessario inserire nel documento, che sarà firmato tra le parti, un’intestazione (molto simile a quella presente nelle lettere commerciali) in cui sia indicato il mittente e il destinatario della comunicazione.

Dopo aver inserito l’intestazione, sarà possibile aggiungere il testo del contratto che definisce il rapporto che verrà instaurato tra i due contraenti.

2) Sottoscrivi il contratto in un modo riconosciuto dalla legge

Dopo aver adeguato il testo del contratto, assicurati di sottoscrivere il documento in uno dei modi riconosciuti dalla legge.

In particolare, se preferisci il metodo “classico”, stampa il documento su carta e apponi la tua firma alla fine del foglio (inserendo una sigla in ogni pagina).

Scansiona il contratto e ottieni un file “pdf” in “formato immagine” (tuttavia in questo caso è preferibile spedire il documento cartaceo alla controparte).

In alternativa, se preferisci un metodo più evoluto, trasforma il documento in “pdf nativo” o “pdf formato testo” (il pdf in cui si può selezionare il testo) e apponi la firma digitale tramite un sistema di autenticazione legale (es. “smart card” o “dispositivo otp”).

In seguito otterrai un documento in formato “p7m” che potrà essere letto attraverso i programmi di verifica di firma digitale (es. Aruba Sign, Dike, etc..).

3) Scambia i documenti tramite pec

In conclusione dopo aver firmato il contratto, allega il file in un messaggio pec che sarà indirizzato alla controparte.

Ti sconsiglio di utilizzare la mail ordinaria, in quanto non potrai provare l’avvenuta ricezione del messaggio.

Solo la pec ti consente di provare, con assoluta certezza, che la controparte ha ricevuto il documento che hai firmato.

Vantaggi dello scambio di lettere commerciali

La procedura di “scambio di lettere commerciali” è molto utile per concludere un contratto a distanza con un soggetto che non si trova nella tua stessa città.

Grazie a questa soluzione potrai raggiungere un accordo con la tua controparte, in modo sicuro e perfettamente legale, senza il rischio di contestazioni.

Questo è il sistema più utilizzato da alcune società internazionali per concludere dei contratti a distanza.

Anche nel settore legale si utilizza molte volte questa tecnica per transigere delle controversie giudiziali con società o persone che risiedono in città diverse.

Tuttavia, prima di utilizzare questa procedura, chiedi il supporto di un legale per evitare errori e rischi inutili.


Contratto a Distanza: Firma Elettronica

Contratto a Distanza - firma elettronica

La firma elettronica è un prezioso strumento per concludere contratti a distanza in modo rapido ed efficiente.

Grazie a questa tecnologia, il contraente può garantire la validità e l’autenticità di un accordo senza dover ricorrere alla tradizionale firma cartacea.

Questo metodo risulta particolarmente utile perché consente di risparmiare tempo e denaro, eliminando la necessità di spedire documenti fisici attraverso corrieri o servizi postali.

Inoltre, la firma elettronica garantisce una maggiore sicurezza nella gestione dei contratti, poiché ogni transazione viene archiviata in modo crittografato e protetta da accessi non autorizzati.

Utilizzare la firma elettronica per concludere contratti a distanza rappresenta una scelta intelligente.

In questo modo sarà possibile mantenere elevati standard di affidabilità nella gestione dei documenti legali.

Vediamo nel dettaglio alcuni aspetti operativi.

Le diverse tipologie di Firma Elettronica

Esistono diverse tipologie di firma elettronica, tra cui:

  • la Firma Elettronica Semplice (FES);
  • la Firma Elettronica Avanzata (FEA);
  • la Firma Elettronica Qualificata (FEQ).

Nello specifico la Firma Elettronica Semplice (FES) è il tipo di firma elettronica più comune e utilizzata, ma allo stesso tempo è anche la più debole.

Infatti la FES prevede un collegamento tra dati ed è utilizzabile per diverse finalità (inclusa l’autenticazione), senza garantire con certezza l’identità del soggetto che appone la firma.

La Firma Elettronica Avanzata (FEA), invece, presenta una “forza” maggiore, poiché deve soddisfare dei requisiti tecnici più complessi.

In particolare la FEA richiede l’utilizzo di certificati qualificati emessi da Autorità di Certificazione accreditate che consentono una maggiore protezione legale in caso di disconoscimento di firma.

La Firma Elettronica Qualificata (FEQ) è equiparabile alla firma autografa disciplinata dal Codice Civile italiano e presenta numerosi vantaggi per la firma dei contratti a distanza.

Vediamo nel dettaglio alcune caratteristiche.

Firma Elettronica Qualificata (FEQ): caratteristiche e vantaggi

Il Regolamento Europeo eIDAS definisce la Firma Elettronica Qualificata (FEQ) come uno strumento avanzato che grazie un dispositivo esterno crea una firma elettronica basata su un certificato qualificato.

La Firma Elettronica Qualificata presenta le seguenti caratteristiche:

  • il processo di autenticazione prevede l’utilizzo di un certificato qualificato rilasciato da un Ente Certificatore accreditato (Prestatore di Servizi Fiduciari);
  • il livello tecnologico è chiaramente definito (e disciplinato in un testo normativo europeo);
  • per identificare il firmatario è necessario utilizzare un dispositivo di firma affidabile come una Smart Card o un Token USB;
  • consente una compatibilità tra sistemi diversi.

La Firma Elettronica Qualificata, o “firma elettronica forte”, è una firma avanzata che garantisce una connessione forte tra l’oggetto sottoscritto e la firma.

Ciò significa che i dati contenuti nel certificato del titolare sono fortemente protetti e collegati alla firma stessa.

Per questo scopo, la legge richiede che la firma sia apposta tramite un dispositivo (per la creazione di una firma elettronica qualificata) su cui il firmatario ha il controllo esclusivo.

In altre parole, solo il firmatario può utilizzare questo dispositivo per apporre la firma elettronica.


Conclusione

Il contratto a distanza rappresenta uno strumento fondamentale nel contesto dell’economia digitale in cui viviamo.

Questo strumento offre maggiore flessibilità e comodità ai contraenti, permettendo loro di concludere accordi anche da remoto.

Tuttavia è fondamentale seguire degli accorgimenti specifici al fine di garantire la validità e l’affidabilità del contratto stesso.

Per questo motivo è importante concordare le modalità di stipula, per una corretta formazione del consenso tra i contraenti.

Solo seguendo queste linee guida sarà possibile sfruttare appieno i vantaggi offerti dal contratto a distanza ed evitare potenziali contenziosi giudiziari.

Contratto a Distanza - consigli per evitare errori - lista


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Autore

Tino Crisafulli

Avvocato • Legal Advisor | Founder di Recupero Legale.

Specializzato in: Crediti • Contratti • Privacy • Tech.

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Contratto di servizio - la guida definitiva

Come concludere un contratto di servizio in modo sicuro

Se hai bisogno di un contratto di servizio, sei finito nel posto giusto.

In questa guida ti spiegherò quali sono gli elementi essenziali che non possono mancare nel tuo contratto di collaborazione.

Ti suggerirò come sfruttare il contratto di servizio per trasmettere maggiore fiducia durante le trattative commerciali con i tuoi clienti.

Infine ti racconterò un caso studio che ti aiuterà a capire quali errori evitare quando concludi un accordo contrattuale.

Il contratto è lo strumento più efficace per proteggere il tuo business da potenziali rischi.

Grazie a questa guida imparerai a rendere più sicuro il tuo lavoro.

Ma prima di proseguire è necessario che ti spieghi alcuni concetti preliminari.


Il contratto: strumento di business

Contratto di servizio - strumento di business

Tanti consulenti parlano di lavoro, di clienti o di fatturato.

Sono argomenti importantissimi che dovrebbero essere insegnati nelle scuole superiori e nelle università.

Chi inizia a svolgere un’attività imprenditoriale o lavorativa non sempre possiede le nozioni necessarie per procurarsi il lavoro, acquisire clienti o aumentare il fatturato.

Tuttavia pochi consulenti parlano di contratti.

Il contratto costituisce un documento fondamentale con il quale è possibile raggiungere i propri obiettivi di business.

Mi spiego meglio.

Dopo che avrai trovato un modo per procurarti il lavoro, qual è il momento successivo per raggiungere il tuo obiettivo economico?

La firma di un contratto di collaborazione.

Allo stesso tempo se avrai trovato un modo per acquisire nuovi clienti, qual è l’attività successiva che dovrai svolgere con i nuovi contatti?

Dovrai richiedere la sottoscrizione di un contratto.

Infine, se avrai scoperto un sistema per aumentare il fatturato, avrai bisogno di regolare i rapporti con i tuoi clienti e collaboratori grazie alla stipula di un contratto.

Come vedi quando si parla di affari, il contratto è un elemento imprescindibile che non può essere assente.

Nelle trattative commerciali possiamo identificare tre momenti fondamentali:

1) Offerta commerciale: il fornitore invia la proposta al cliente spiegando come potrà essergli utile;

2) Accordo sul prezzo: il cliente accetta la proposta e raggiunge un accordo sul prezzo con il fornitore;

3) Firma del contratto: le parti concludono la trattativa tramite la firma su un contratto.

Contratto di servizio - Offerta - accordo - contratto

Ma perché un documento così importante viene spesso trascurato?

Mi sono posto molte volte questa domanda e ascoltando le parole dei miei clienti ho trovato la risposta.

Ho identificato 3 motivi principali che spingono alcuni imprenditori e professionisti a prestare il loro servizio senza aver sottoscritto un contratto.

Vediamo quali sono le cause di questo comportamento rischioso.

1) BUROCRAZIA E FORMALITA’

Tutti odiamo la burocrazia.

La cosa peggiore che si possa augurare ad un imprenditore è quella di svolgere un’attività burocratica.

La preparazione e la firma di un contratto richiedono lo svolgimento di alcune attività materiali un po’ noiose.

Compilare il contratto con i dati del cliente, stampare il foglio, firmarlo, scansionarlo.

Sono delle attività noiose che spesso potrebbero essere totalmente evitate grazie all’uso della tecnologia.

Eppure su questo aspetto siamo pigri: ignoriamo quanto sia importante la firma di un contratto per il nostro lavoro.

2) POCA LUNGIMIRANZA

Quando si avvia una collaborazione commerciale il pagamento del compenso è l’unico pensiero.

Ma questo approccio può essere incompleto.

Mi occupo da molti anni di recupero crediti aziendali, e posso dire con una certa esperienza che la salute finanziaria di un’impresa dipende dalla capacità di prevenire il problema dei crediti insoluti.

Tuttavia il mancato pagamento non è l’unico problema da evitare.

Ho conosciuto molti professionisti che svolgono servizi di ogni genere senza far sottoscrivere un contratto al proprio cliente.

Perché questa scelta?

Perché il pagamento è l’unico pensiero.

Gli imprenditori gestiscono i propri rapporti di collaborazione in un arco temporale limitato.

Quello che spesso manca, è la capacità di analizzare il proprio business con lungimiranza, osservando i punti critici e cercando di prevenire i possibili problemi legali.

Ma questa visione è molto rara.

Ma cosa succede se il cliente contesta il tuo servizio?

Quali erano gli obiettivi che dovevi raggiungere?

Sono tutte domande a cui il contratto può fornire una risposta.

Un contratto ben scritto ti protegge da problemi presenti e futuri.

3) SCARSA CONOSCENZA DEL DIRITTO

Uno dei problemi più comuni nelle transazioni commerciali è l’assenza di una preparazione generale sui temi legali da parte dei contraenti.

Non è per colpa degli imprenditori, ma piuttosto del nostro sistema universitario.

Il diritto è complesso e viene trattato in modo troppo accademico.

Non ci sono molte risorse che possano spiegare in modo semplice i fondamenti generali del diritto.

Il contratto è un pilastro fondamentale di ogni rapporto commerciale.

La legge italiana (articolo 1372 del codice civile) dice chiaramente che “il contratto ha forza di legge tra le parti”.

Questo significa che, se concludi una transazione con il tuo cliente senza un buon contratto, le regole tra le parti saranno incerte.

Dopo questa premessa generale adesso vediamo che cos’è un contratto di servizio e quali le sue parti fondamentali.


Che cos’è il contratto di servizio

Che cose il contratto di servizio

Il contratto di servizio è una tipologia di contratto largamente utilizzato nei rapporti “b2b” (business to business), ovvero nei rapporti commerciali che nascono tra imprese e imprese o tra imprese e professionisti.

Nella new economy digitale il contratto di servizio è uno dei modelli contrattuali più utilizzati per disciplinare lo svolgimento dei servizi web.

Oltre alle professioni classiche (avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti) esistono moltissime figure professionali che sfruttano il contratto di servizio per l’erogazione di servizi alle imprese.

Negli ultimi anni sono nate moltissime attività lavorative digitali che possono essere regolate da un contratto di servizio:

creazione di siti web;

sviluppo di mobile app;

creazione e gestione di annunci pubblicitari online;

scrittura di testi per il web;

gestione di un account di social network;

creazione di software;

creazione e gestione di chatbot.

Contratto di servizio - servizi digitali

Per queste attività il contratto di servizio può essere molto utile per la definizione dei rapporti giuridici con i propri clienti.

In ogni caso il contratto di servizio può essere utilizzato per moltissime altre attività lavorative non digitali come ad esempio:

installazione di impianti;

 svolgimento di consulenze formative;

 raggiungimento di un risultato professionale.

Come avrai capito il contratto di servizio è molto flessibile e può essere utile a moltissime categorie di professionisti.


Contratto di servizio: contratto atipico

Contratto di servizio - contratto atipico

Il contratto di servizio (spesso definito anche come “contratto di prestazione di servizi”) è un contratto atipico, che non è regolato da una specifica norma di legge.

Questo però non significa che il contratto atipico non sia tutelato dalle leggi dello stato italiano.

Quando si stipula un contratto atipico vengono applicate le norme di un altro genere di contratto che presenta maggiori elementi in comune con l’accordo raggiunto dalle parti.

La tipologia di contratto che più si avvicina al contratto di servizio è il “contratto di prestazione di servizi” disciplinato dall’articolo 2222 del codice civile.

Nel contratto di servizio identifichiamo due soggetti:

il committente;

 il fornitore.

Il committente è il soggetto contrattuale che commissiona un servizio ad un’altra parte.

Il fornitore, invece, è il soggetto contrattuale che eroga il servizio manuale o intellettuale richiesto dalla controparte.

Per semplificare: se stai erogando un servizio ad un tuo cliente, tu sarai il fornitore, lui sarà il committente.

Pertanto all’interno del tuo contratto potrai definire le tue attività utilizzando il termine “fornitore” o “professionista”.

Quando preparo un contratto per un cliente, preferisco utilizzare il termine “professionista”: lo trovo più versatile e meno legato al concetto di fornitura.

L’oggetto del contratto di servizio è chiaramente lo svolgimento di un determinato servizio, da parte del fornitore, dietro il versamento di un corrispettivo.

Contratto di servizio - oggetto del contratto

Alcune regole importanti

Il servizio dovrà essere svolto dal fornitore in modo quasi esclusivo, a meno che il committente autorizzi lo svolgimento dell’attività secondo altre modalità.

In quest’ultimo caso il fornitore potrà concludere un contratto di “subappalto di servizi”, ovvero un contratto dove il servizio richiesto dal committente viene “subappaltato” o affidato ad un altro soggetto.

Nel contratto di subappalto, l’appaltatore si assume la responsabilità di eseguire il servizio richiesto dal committente, grazie all’attività del “subappaltatore”.

Il committente, invece, avrà l’obbligo di versare il corrispettivo direttamente nei confronti dell’appaltatore.

Dopo lo svolgimento del lavoro l’appaltatore corrisponderà al subappaltatore il compenso concordato per l’attività.

Subappalto del contratto di servizio

In ogni caso all’interno del contratto di servizio le parti possono concordare che il fornitore potrà avvalersi di professionisti o collaboratori esterni che lo aiutino nello svolgimento dell’attività.

Di solito il contratto di servizio fa sorgere tra le parti un rapporto di tipo non subordinato.

Questo significa che il fornitore non è legato con il committente da un rapporto di lavoro, ma bensì da un rapporto professionale tra due soggetti indipendenti.

Le parti fondamentali di un contratto di servizio

All’interno di un contratto di servizio dovrai definire 7 punti fondamentali e precisamente:

1) Oggetto della prestazione del fornitore: dovrai concordare con il committente quale servizio dovrai svolgere e con quali modalità;

2) Oggetto della prestazione del committente: dovrai concordare la misura del compenso che il committente dovrà riconoscerti oltre a concordare le modalità di pagamento;

3) Termine del contratto: dovrai stabilire se il contratto sarà sottoposto ad un termine iniziale o finale;

4) Penali: nel contratto potresti inserire una penale da applicare nel caso di ritardo nello svolgimento delle prestazioni (sia a carico del committente sia a carico del fornitore);

5) Possibilità di collaborazione: dovrai stabilire con il committente se potrai svolgere il servizio con l’aiuto di alcuni collaboratori esterni;

6) Accordo sulle spese: dovrai concordare con il committente il rimborso delle spese che sosterrai per lo svolgimento del servizio;

7) Autorizzazione per utilizzo di marchi o proprietà intellettuali: dovrai stabilire con il committente se potrai utilizzare o meno marchi o altri beni che sono di proprietà intellettuale del committente.

Contratto di servizio - 7 elementi fondamentali

Questi sono gli elementi principali che non possono mancare nel tuo contratto di servizio.

In ogni caso il contratto può essere personalizzato in base alle esigenze concrete delle parti.

Questo significa che oltre alle 7 parti fondamentali che ti ho descritto, potrebbe essere inserite delle ulteriori clausole che regolino alcuni aspetti della collaborazione.

Nei contratti di servizio che realizzo per i clienti del nostro studio legale, inserisco spesso una clausola sull’obbligo di riservatezza.

Si tratta di una clausola che impone alle parti di mantenere riservate alcune informazioni scambiate durante il rapporto commerciale.

In ogni caso l’inserimento di ulteriori clausole dipende dal tipo di transazione che dovrai concludere con il tuo cliente.


Cosa significa contratto di servizio

Cosa significa contratto di servizio

Finora ti ho spiegato che cos’è un contratto di servizio e qual è la sua funzione nei rapporti commerciali tra imprenditori.

Adesso voglio soffermarmi su un aspetto differente, ma fondamentale.

Voglio spiegarti come sfruttare il tuo contratto per incrementare le vendite.

Il contratto è un biglietto da visita che ti qualifica agli occhi della controparte.

Prima di erogare un servizio nei confronti del tuo cliente devi dimostrare professionalità e competenza.

Se non possiedi certe qualità professionali i tuoi ricavi potrebbero ridursi sensibilmente.

È un tema che può apparire scontato, ma ancora oggi viene sottovalutato.

La professionalità si acquisisce con il tempo e coincide solo in parte con la competenza.

Ci sono tanti piccoli ingredienti che dovrai coltivare con attenzione.

Ma cosa c’entra questo tema in una guida sui contratti?

Le qualità professionali devono emergere all’interno del tuo contratto, per qualificare bene la tua prestazione e per comunicare al cliente il tuo grado di competenza.

Contratto di servizio - grado di competenza

Ti fornisco un esempio concreto.

Immagina che tu abbia bisogno di un servizio di consulenza finanziaria per la tua impresa.

Hai individuato due diversi professionisti che ti hanno trasmesso le giuste impressioni tramite il loro sito web.

Adesso hai bisogno di un preventivo.

Dopo aver conosciuto i prezzi dei due consulenti, devi analizzare il loro contratto di collaborazione.

Il primo consulente ha inviato un documento di 2 pagine con una descrizione sommaria del suo servizio e di quello che farà per raggiungere l’obiettivo.

Il secondo consulente, invece, ha inviato un contratto di 8 pagine, con una descrizione molto dettagliata delle attività che svolgerà nei tuoi confronti e con un elenco specifico degli obiettivi che ti farà conseguire.

A questo punto, al di là della preparazione effettiva dei due consulenti, a quale professionista decideresti di affidare l’incarico?

Sono convinto che il secondo consulente (quello con il contratto più lungo) ti potrebbe trasmettere maggiore competenza e professionalità.

Almeno queste sono le sensazioni che provo io se mi trovassi in una situazione simile.

Ho eseguito un test su alcuni clienti del nostro studio e su un campione di 10 imprese, in 9 casi il contratto più dettagliato ha trasmesso più professionalità e maggiore fiducia.

Ecco perché è così importante che il tuo contratto di servizio trasmetta professionalità e competenza.

La professionalità aumenta la fiducia ed incrementa le vendite.

Contratto di servizio - aumenta le vendite

Per questo motivo ho deciso di fornirti alcuni suggerimenti affinché il tuo contratto di servizio possa trasmettere maggiore fiducia al cliente.

Partiamo subito.

1) Descrivi il tuo servizio in modo dettagliato

Nell’oggetto del contratto devi descrivere ogni singola attività che svolgerai nei confronti del tuo cliente.

Più sarai specifico, di conseguenza più fiducia riuscirai a trasmettere alla controparte.

Qualsiasi acquisto è preceduto da una serie di domande e obiezioni (spesso a livello quasi inconscio).

Il motivo è semplice: prima di versare una somma di denaro nei confronti di un terzo, chiunque vuole ricevere rassicurazioni sul lavoro che verrà svolto.

Per descrivere il tuo lavoro in modo completo ti consiglio di seguire questo esercizio.

Scrivi l’obiettivo finale del tuo servizio.

Questo sarà il risultato finale delle tue azioni.

Sotto l’obiettivo scrivi un elenco delle attività che dovrai svolgere per raggiungere questo risultato.

Se devi installare un software (obiettivo finale), avrai bisogno di accedere a tutti i dispositivi ed i pc di proprietà del cliente.

L’accesso al pc del cliente è un’attività strumentale che ti aiuta a raggiungere l’obiettivo finale.

Una volta che avrai elencato tutte le azioni intermedie da eseguire, dovrai creare una clausola specifica per ogni singolo punto.

Se riuscirai a descrivere la tua prestazione in modo dettagliato, l’acquirente potrà trovare una risposta a tutte le sue domande.

Questa scelta incrementa le tue vendite: te lo assicuro.

2) Non promettere risultati irrealizzabili

Capita spesso che durante le trattative commerciali il fornitore (colui che eroga il servizio) promette risultati irrealizzabili.

E spesso lo fa senza esserne consapevole.

Per impressionare il cliente molti professionisti si impegnano ad erogare il servizio entro una determinata data.

A volte questo impegno non viene inserito nel testo del contratto, ma viene comunicato oralmente al committente.

È una pessima abitudine.

Prima di comunicare quando completerai il servizio, devi essere in grado di rispettare l’impegno.

Erogare un servizio in ritardo può esporti ad una responsabilità contrattuale nei confronti del tuo cliente.

Non sai quante volte il committente solleva contestazioni sui tempi di esecuzione, anche se il contratto non contiene una data di consegna precisa.

Per proteggere il tuo lavoro, devi inserire nel tuo contratto una data di consegna che potrai rispettare.

Allo stesso modo non promettere risultati irrealizzabili.

Se non sei in grado di garantire il risultato che prometti, devi inserire nel tuo contratto una clausola che ti protegga da false aspettative.

3) Fornisci informazioni vere

Se hai intenzione di svolgere il servizio grazie all’aiuto di alcuni collaboratori esterni devi informare il cliente di questa eventualità.

Se la controparte scopre che il servizio è stato svolto da un’altra impresa o professionista, senza essere stata informata, potresti essere qualificato come un soggetto poco professionale.

Voglio essere chiaro: non sto dicendo che tu debba svolgere il servizio personalmente.

Ogni imprenditore deve essere capace di delegare e di creare una struttura organizzativa efficiente.

Devi solo informare il cliente che il servizio verrà svolto da professionisti esterni, che vengono coordinati da te o dalla tua impresa.

Essere trasparenti, significa comunicare alla controparte quali soggetti saranno coinvolti nello svolgimento del servizio.

Ti assicuro che se il cliente conosce in anticipo come verrà svolto il servizio, non avrà alcun problema ad affidarti l’incarico, anche se non sei tu a svolgere direttamente l’attività.

Se ti ha scelto c’è un motivo.

Le informazioni parziali possono essere molto dannose per il tuo business, perché trasmettono insicurezza e spingono la controparte a pensare che ci sia una fregatura.

La verità rende liberi: soprattutto nei rapporti professionali.

Contratto di servizio - come trasmettere maggiore fiducia

Attenzione: non sto dicendo di rivelare tutti i trucchi della tua impresa, ma solo che devi rispettare il cliente comunicandogli con sincerità alcune informazioni sul tuo servizio.

In questo modo riuscirai a dimostrare maggiore professionalità nei confronti della controparte.

Se segui questi suggerimenti il contratto di servizio potrà diventare uno strumento che incrementa le tue vendite.

Ecco cosa significa preparare un contratto di servizio che incrementa le tue vendite.


Dove trovare un contratto di servizio

Dove trovare un contratto di servizio

Il contratto di servizio costituisce un “asset” indispensabile per la tua attività imprenditoriale.

Usare il contratto sbagliato può causarti notevoli problemi giuridici e finanziari.

Sei sicuro che il cliente pagherà il tuo compenso?

Un contratto ben scritto può prevenire il rischio di insolvenza e può protegge il tuo lavoro da eventuali contestazioni della controparte.

Un errore piuttosto comune, commesso da imprenditori e freelance, è quello di scaricare un contratto di servizio dopo aver effettuato una ricerca su google.

Questo comportamento è molto rischioso per diversi motivi.

1) Clausole Generiche

Solitamente i contratti scaricati gratuitamente tramite google contengono clausole generiche che possono essere applicate a molti rapporti lavorativi.

Se scegli di adottare delle clausole generiche sarà difficile proteggere il tuo lavoro da eventuali contestazioni del cliente.

Le clausole contrattuali sono efficaci quando sono personalizzate e quando vengono adattate al rapporto concreto che instauri con la controparte.

Se il tuo contratto contiene delle clausole generiche non riceverai la giusta protezione legale.

Il contratto è come il tuo scudo: deve proteggerti dai pericoli più comuni.

2) Errori giuridici

Spesso i contratti gratuiti che si scaricano in rete contengono errori giuridici e una struttura incompleta.

Hai verificato se il contratto rispetta le norme vigenti sul tuo settore?

I contratti gratuiti scaricati dal web vengono non sempre vengono redatti da avvocati specializzati in diritto contrattuale, e possono contenere errori molto gravi.

3) Documento troppo breve

Di solito i contratti scaricati sul web (anche quelli a pagamento) sono brevi e contengono poche clausole.

Ti consiglio di non usare un contratto che contiene poche pagine.

Il contratto non è una lettera di vendita o una landing page (pagina cattura contatti) in cui devi catturare l’attenzione del cliente per “convertirlo” alla vendita.

Non devi analizzare il contratto con un approccio “commerciale”.

Se ci sono poche parole e clausole molto brevi, il contratto non è sicuro.

4) Possibili virus

E’ molto facile infettare il proprio computer quando si scarica un file da un sito non conosciuto.

In molti casi i contratti gratuiti scaricabili senza alcuna registrazione possono contenere virus in grado di criptare il tuo intero archivio digitale.

La qualità e la sicurezza hanno un prezzo: soprattutto nel settore legale.

Contratto di servizio - I rischi dei contratti scaricati dal web

I contratti scaricati dal web sono spesso una soluzione temporanea.

Molti clienti del nostro studio hanno compreso quanto sia importante possedere un buon contratto soltanto quando si è manifestato un problema legale.

Per questo motivo, se non hai sufficienti competenze legali, è necessario che il tuo contratto sia preparato da un avvocato.


Il contratto di servizio scritto da un avvocato

Il contratto di servizio scritto da un avvocato

Per trovare un buon contratto di servizio ti consiglio di rivolgerti ad un avvocato specializzato in diritto contrattuale.

Dimentica i legali generalisti, che si occupano di vari settori, e che non possiedono la giusta esperienza ed il giusto metodo per costruire contratti sicuri.

Per proteggere il tuo lavoro con un buon contratto è necessario analizzare il tuo modello di business e verificare quali sono le attività più rischiose.

Nel nostro studio legale, prima di procedere con la stesura di un contratto di servizio, eseguiamo un’analisi preventiva della transazione per individuare alcuni pericoli per il nostro cliente.

Grazie a questa attività riusciamo ad esaminare la prestazione professionale che deve essere svolta, segmentandola in piccoli step.

In questo modo possiamo individuare le fasi fondamentali di un rapporto commerciale e siamo in grado di costruire delle soluzioni legali personalizzate per proteggere il lavoro del nostro cliente.

Ti spiego meglio come si svolge il mio lavoro.

Se il mio cliente eroga un servizio di formazione, io analizzo il suo modello di business per capire come si conclude la transazione.

Il mio lavoro consiste nell’esaminare tutte le fasi fondamentali del servizio di formazione per ottenere una sequenza di comportamenti che le parti devo svolgere per concludere l’affare.

Ecco un esempio concreto.

Nel servizio di formazione esistono due soggetti coinvolti:

• Il formatore, che eroga il servizio di formazione;

• Il cliente, che beneficia del servizio di formazione.

La transazione si conclude seguendo queste fasi:

Fase 1: il cliente contatta il formatore per ricevere un preventivo;

Fase 2: il formatore invia il preventivo al cliente;

Fase 3: il cliente accetta il preventivo e conferisce un incarico al formatore;

Fase 4: il formatore svolge il suo servizio di formazione;

Fase 5: il cliente effettua il pagamento del servizio di formazione (questo comportamento può avvenire prima dell’erogazione del servizio di formazione);

Fase 6: Il formatore emette la fattura nei confronti del cliente.

Contratto di servizio - le fasi della transazione

Come vedi, per concludere un “servizio di formazione” esistono 6 fasi in cui le parti svolgono determinate azioni.

Ognuna delle fasi che ho descritto presenta dei possibili rischi legali.

Nell’esempio che ti ho descritto, il compito di un avvocato è quello di:

individuare i possibili rischi;

proteggere il lavoro del formatore costruendo delle clausole personalizzate per ogni fase.

La scrittura di un contratto è un’attività molto delicata, che richiede una grande capacità analitica.

Non è sufficiente conoscere le norme del codice civile, ma è necessario essere abili nella segmentazione delle attività svolte dalle parti.

Solo in questo modo il contratto può proteggerti dai principali rischi legali che possono scaturire dall’erogazione del tuo servizio.

Prima di proseguire voglio raccontarti un caso realmente accaduto ad un cliente del nostro studio.

Per proteggere la privacy dei protagonisti utilizzerò degli pseudonimi.


Il caso studio

Contratto di servizio - caso studio

Alcuni mesi fa, ho conosciuto un imprenditore, di nome Patrick, che svolge un servizio di formazione finanziaria tramite il proprio sito web.

Patrick si era rivolto al nostro studio legale poiché aveva bisogno di contratto di servizio che lo tutelasse da possibili contestazioni sul suo lavoro.

Qualche mese prima Patrick aveva dovuto affrontare un lungo contenzioso giudiziario.

Il professionista aveva erogato un servizio di consulenza sulla gestione di un patrimonio finanziario nei confronti di una società molto importante.

Tuttavia Patrick aveva svolto la sua attività senza sottoscrivere un contratto personalizzato con la controparte.

Il consulente aveva seguito i consigli di un “guru” del marketing, che gli aveva suggerito di erogare il servizio di consulenza chiedendo immediatamente il pagamento dell’attività alla controparte, grazie all’inserimento di un’applicazione sul proprio sito web.

Il cliente che voleva acquistare il servizio di Patrick avrebbe dovuto effettuare il pagamento tramite il software di nome “Calendly”.

Come funziona Calendly

Calendly è un’applicazione che gestisce il tuo calendario personale e permette al cliente di individuare i giorni della settimana in cui sei libero per lo svolgimento di una consulenza.

La versione “premium” di Calendly consente di collegare al tuo profilo personale un account “paypal”.

In questo modo, dopo la prenotazione del cliente sul calendario, è possibile ricevere il pagamento della consulenza direttamente sul tuo conto bancario online, prima dello svolgimento del servizio.

Una procedura rischiosa

Così Patrick aveva inserito nel suo sito web il link associato al proprio profilo creato su Calendly.

Quando un cliente decideva di acquistare la consulenza di Patrick, avrebbe dovuto eseguire le seguenti attività:

il cliente selezionava una data disponibile nel calendario del professionista;

il cliente pagava il compenso del professionista tramite l’applicazione “Paypal”.

Questa procedura sembrava molto innovativa e vantaggiosa.

Patrick svolgeva il suo servizio di consulenza ricevendo in anticipo il pagamento da parte del cliente.

Eppure c’era una grave lacuna in questo sistema.

L’assenza del contratto

Patrick non esibiva ai suoi clienti nessun contratto di consulenza ed il rapporto commerciale con la controparte si concludeva senza la sottoscrizione di regole certe e trasparenti.

Patrick era soddisfatto di quella soluzione: non aveva mai avuto alcun problema.

Sembrava un sistema perfetto.

Tuttavia la perfezione di quel metodo stava per mostrare tutti i suoi limiti.

Dopo un periodo particolarmente intenso, Patrick concluse un rapporto commerciale con una importante società di nome “Rebound”.

La società “Rebound” chiese al professionista l’erogazione di un servizio di consulenza per la gestione di un fondo patrimoniale.

Patrick svolse il suo servizio di consulenza senza aver sottoscritto un contratto con il nuovo cliente.

Qualche settimana dopo la conclusione del rapporto di collaborazione, Patrick ricevette una diffida legale dalla società “Rebound”, che gli chiedeva la restituzione dell’importo versato, oltre al risarcimento del danno.

La società “Rebound” sosteneva che i consigli forniti da Patrick durante la consulenza si erano rivelati errati ed il fondo patrimoniale aveva subito delle gravi perdite economiche.

Patrick si difese con la controparte affermando che il suo servizio aveva una natura consulenziale e non operativa.

In altre parole il professionista non poteva essere responsabile per i risultati ottenuti dalla cliente.

Ciò che Patrick affermava era corretto in linea di principio; eppure il consulente non aveva sottoscritto alcun contratto con la società “Rebound” e la natura del suo rapporto professionale non poteva essere descritta in modo molto preciso.

La soluzione

Dopo quello spiacevole episodio, poi concluso con una transazione tra le parti, Patrick aveva deciso di proteggere il suo business grazie ad un contratto di collaborazione sicuro.

Questo è il motivo che aveva spinto il professionista a contattare il nostro studio legale.

Nelle settimane successive, dopo aver analizzato i servizi offerti da Patrick, abbiamo costruito un contratto di consulenza che lo proteggesse da ogni rischio e gli abbiamo suggerito di modificare ed integrare il sistema di pagamento creato con l’applicazione “Calendly”.

Ti ho raccontato questo piccolo caso studio per mostrarti quanto possa essere pericoloso affidarsi a soluzioni fai da te, senza l’approvazione di un legale.

Se devi hai bisogno di un contratto di servizio, scegli un professionista specializzato in diritto contrattuale.

Non affidare l’incarico ad un legale generalista, che si occupa di tante attività.

Il diritto è un argomento davvero sterminato: in Italia sono 111 mila le leggi attualmente in vigore.

Nessun avvocato può essere davvero preparato su tutti gli argomenti.

Io ho deciso di specializzarmi solo in recupero crediti, diritto contrattuale e diritto della privacy.

Ti confesso che in passato ho rifiutato più volte alcuni incarichi nel campo del diritto penale.

Non trovo onesto offrire un servizio legale in un settore in cui non ho maturato la giusta esperienza.

Limitare la propria competenza è un elemento di forza.

Questo è il motivo per il quale ti suggerisco di rivolgerti ad un legale specializzato in diritto contrattuale.


Come scaricare un contratto di servizio

Come scaricare un contratto di servizio

Ti ho già spiegato che scaricare un contratto di servizio da un sito trovato su google può essere molto rischioso.

E’ facile infettare il proprio pc quando navighi su siti poco sicuri.

Ogni volta che approdi su un sito ti consiglio di controllare se il sito è munito del protocollo di sicurezza “https”.

Se stai navigando su un sito che non possiede il protocollo “https” esiste il rischio concreto che le informazioni che scambi con il proprietario del sito possano essere intercettate da terzi.

Qualsiasi sia la tua professione, è necessario che tu protegga i tuoi dati personali da possibili truffatori o hacker.

Esistono tre modi con cui puoi scaricare un contratto di servizio in modo sicuro.

Vediamo quali sono.

1) Scarica il file da un’area riservata

Se hai trovato sul web un contratto di servizio utile per la tua attività, assicurati che il file sia contenuto in un’area riservata.

In questo modo non avrai la certezza assoluta che il documento sia sicuro, ma ridurrai notevolmente i rischi di infettare il tuo pc.

Se il documento è liberamente scaricabile dalla rete, senza l’inserimento dei tuoi dati personali, verifica qual è l’estensione del file.

2) Scarica il file da un archivio cloud

Se hai affidato l’incarico di redazione del tuo contratto ad un avvocato, puoi scaricare il documento attraverso un archivio cloud.

I principali software cloud (come Dropbox, Google Drive, Microsoft One Drive) ti permettono di condividere i documenti presenti nel tuo archivio generando un link accessibile a soggetti terzi.

In questo modo l’utente che riceve il link può scaricare il file direttamente sul suo pc, senza avere accesso all’intero archivio.

3) Analizza il file con un antivirus

Se hai scaricato il file da un sito internet attendibile, ti consiglio di analizzarlo tramite un antivirus.

Sebbene l’attendibilità del sito sia un buon indizio sulla qualità del file, è sempre meglio essere prudenti.

Una volta che hai scaricato il documento attiva la scansione dell’antivirus e verifica la sua estensione.

I file creati tramite il programma di videoscrittura “Microsoft Word” di solito hanno il formato “doc” o “docx”.

Invece i file creati tramite i programmi di videoscrittura come “Libre Office” o “Open Office” di solito hanno il formato “odt”.

Qual è la scelta più sicura?

Secondo la mia opinione la scelta più sicura è la numero 1, ovvero quella di scaricare il file da un’area riservata.

In questo modo il file è protetto e non può essere manomesso da soggetti che non hanno accesso allo spazio riservato.

Ho scelto di utilizzare questa soluzione sia per l’erogazione dei nostri servizi di consulenza sia per la vendita dei nostri corsi formativi.

Infatti nel nostro corso TI CONTRATTO PRO puoi scaricare il tuo modello di contratto (già pronto) accedendo ad un’area sicura riservata.

Come scaricare un contratto di servizio in modo sicuro

In questo modo ridurrai il rischio di infettare il tuo pc da possibili virus e potrai concludere rapporti commerciali in modo sicuro.

Ti svelo un piccolo trucchetto.

Nella generazione di un file di testo (con i programmi Microsft Word, Libre Office o Open Office) esiste una particolare funzione che permette di assegnare al file il nome del suo autore.

Questo significa che quando apri un file scaricato dalla rete, il documento potrebbe contenere il nome di una persona diversa da te.

Mi è capitato diverse volte di leggere atti giudiziari che contenevano il nome di un autore differente.

Non è molto professionale inviare un documento che è stato creato da una persona differente: la tua controparte potrebbe valutare questo dettaglio in modo negativo.

Per questo motivo, quando scarichi un file dal web, ti consiglio di verificare anche le “proprietà del file” e rimuovere il nome dell’autore (sempre che questa attività sia possibile).


Contratto di servizio e smart working

Contratto di servizio e smart working

Negli ultimi tempi a causa della recente pandemia (e delle conseguenti restrizioni alla mobilità) lavorare in “smart working” è divenuto un requisito indispensabile per chi eroga servizi.

Se il tuo servizio viene svolto con modalità digitali o telematiche, dovrai descrivere questa caratteristica all’interno del tuo contratto.

Infatti il contratto di servizio è lo strumento migliore per presentare la tua attività professionale e per spiegare al cliente come eseguirai la prestazione.

Ad esempio, nei servizi di formazione e coaching a distanza, è molto importante concordare quali saranno i software da utilizzare per lo svolgimento del servizio (es. Skype, Zoom, Whereby).

I rapporti commerciali a distanza possono nascondere molte insidie se le parti non definiscono in modo dettagliato quale sarà l’oggetto del contratto.

Come regola generale ricorda che maggiore sarà la distanza fisica tra i due contraenti durante lo svolgimento del servizio, maggiore dovrà essere il grado di precisione nella descrizione della tua prestazione.

Ti spiego meglio il concetto con un esempio pratico.

Fabio è un consulente nel settore immobiliare, che svolge il proprio servizio di formazione durante alcuni seminari e incontri fisici in presenza degli iscritti ai suoi corsi.

Durante le lezioni in aula Fabio distribuisce dei fogli a colori in cui sono raffigurate le slide mostrate durante la lezione.

I partecipanti possono conservare le slide ricevute durante i corsi, a condizione di sottoscrivere una clausola contrattuale che li obbliga a non divulgare il materiale ricevuto.

In questo caso il contratto di servizio di Fabio descriverà la natura del servizio di formazione e potrà menzionare in modo generico che durante lo svolgimento del corso i partecipanti potranno ricevere una copia delle slide mostrate durante la lezione.

Tuttavia se Fabio decide di erogare il proprio servizio di formazione in modalità digitale, la distribuzione delle slide dovrà avvenire secondo modalità differenti rispetto a quelle utilizzate in precedenza.

In questo secondo caso (formazione a distanza), Fabio dovrà specificare nel suo contratto con quali modalità tecniche verrà erogato il servizio ed in che modo gli iscritti potranno scaricare le slide mostrate durante la lezione.

Come vedi maggiore è il livello di digitalizzazione del tuo servizio, maggiori informazioni dovrai fornire al tuo cliente all’interno del contratto.


Cosa descrivere nel contratto di servizio

Cosa descrivere nel contratto di servizio

Questo però non significa che dovrai rivelare alla tua controparte tutti gli strumenti che utilizzi per lo svolgimento del tuo lavoro.

E’ sufficiente che tu descriva in modo dettagliato:

l’oggetto del servizio;

quando il servizio si considera completato.

L’oggetto del servizio

Per tornare all’esempio di prima, se eroghi un servizio di formazione a distanza, non sarà sufficiente descrivere il servizio come un “servizio di formazione”, ma sarà necessario specificare che si tratta di un “servizio di formazione a distanza” e che il servizio verrà erogato tramite accesso in una stanza virtuale.

Ho visto troppe volte dei contratti di servizio che contenevano clausole generiche, frutto di operazioni di “copia e incolla”.

Se il contratto non descrive in modo specifico l’attività che dovrai svolgere, sarà più facile per la controparte contestare il tuo lavoro e sollevare eccezioni di inadempimento.

Quando il servizio si considera completato

Nei contratti di servizio erogati in modalità “smart working” è molto importante specificare quando il servizio si considererà completato.

Nei servizi di consulenza è spesso difficile individuare il momento conclusivo del servizio.

Il consulente infatti vende le proprie conoscenze elargendo dei consigli e delle informazioni su un determinato tema.

Se non descrivi il momento in cui avrai completato il servizio la controparte si sentirà legittimata a richiedere il tuo intervento anche dopo che tu avrai esaurito i tuoi compiti.

Questo scenario non è proprio negativo: se il cliente si rivolge a te per risolvere dei problemi significa che hai conquistato la sua fiducia e che ti ritiene un professionista affidabile.

Tuttavia è molto importante definire il momento in cui la tua consulenza è terminata, anche per evitare il rischio di dover svolgere attività lavorative gratuite.

Per questo motivo all’interno del tuo contratto ti consiglio di descrivere il momento in cui il servizio si deve considerare concluso.

Se vendi servizi consulenziali, potresti realizzare un documento di testo o una relazione conclusiva che contiene tutte le informazioni fornite alla controparte durante il lavoro.

La tua attività si potrà considerare completata nel momento in cui invierai al cliente la relazione conclusiva a mezzo email o pec.

In questo modo la controparte non potrà chiederti di svolgere attività aggiuntive dopo che tu avrai consegnato il documento finale.


Come recedere da un contratto di servizio

Come recedere da un contratto di servizio

A volte può succedere che la controparte non abbia rispettato le obbligazioni che nascono dal contratto.

In questo caso si parla di “inadempimento contrattuale”.

La legge (articolo 1453 del codice civile) stabilisce che nei contratti con prestazioni corrispettive, quando uno dei contraenti non adempie le sue obbligazioni, l’altro può a sua scelta chiedere l’adempimento o la risoluzione del contratto.

Se il tuo cliente non ha rispettato gli obblighi contenuti nel tuo contratto di servizio allora potrai chiedere l’adempimento o la risoluzione.

I presupposti per la risoluzione

Prima di chiedere la risoluzione del tuo contratto dovrai verificare che sia presente un presupposto fondamentale e cioè che tra le parti sia sorta una obbligazione.

Questo significa che se non sei in grado di dimostrare che il tuo cliente aveva raggiunto un accordo con te per lo svolgimento del tuo servizio, non avrai la possibilità di provare l’esistenza del rapporto con la controparte.

Di conseguenza, senza la prova sull’esistenza dell’obbligazione, non si sarà il presupposto dell’inadempimento.

Perché è importante questa precisazione?

Perché se chiederai la risoluzione del contratto per inadempimento potrai richiedere alla tua controparte anche il risarcimento del danno.

Questo è un ulteriore motivo per il quale devi possedere un contratto sottoscritto dal cliente, con il quale hai concordato le obbligazioni da svolgere.

L’inadempimento totale o parziale

Per chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento è necessario che il tuo cliente non abbia eseguito la sua prestazione.

In questo caso possiamo distinguere due tipologie di “inadempimento”:

l’inadempimento totale;

I’inadempimento parziale.

L’inadempimento si definisce totale quando il contraente non esegue la sua obbligazione in modo totale.

Invece l’inadempimento si definisce parziale quando il contraente esegue la sua prestazione in modo differente rispetto a quanto concordato nel contratto.

In questo caso si parla di “inesatto adempimento”.

Ti faccio un esempio pratico.

Se il tuo cliente ha deciso di non pagare integralmente il tuo compenso, dopo aver ordinato un servizio di consulenza, allora ti troverai di fronte ad un caso di inadempimento totale.

Se invece il cliente ha deciso di pagare solo parzialmente il tuo compenso (il 50%), allora ti troverai di fronte ad un caso di “inadempimento parziale” o “inesatto adempimento”.

Inadempimento contrattuale

Ci sono 3 criteri principali con cui possiamo classificare l’inadempimento parziale del tuo cliente.

Vediamo quali sono.

1) Criterio quantitativo

L’inadempimento parziale si verifica quando il contraente consegna di meno rispetto agli obblighi contrattuali.

Esempio: dopo lo svolgimento del tuo servizio, il cliente doveva versarti l’importo di 100 euro, e invece versa solo la cifra di 50 euro.

2) Criterio qualitativo

L’inadempimento parziale si verifica quando il contraente consegna un bene diverso rispetto a quanto previsto nel contratto.

Esempio: dopo lo svolgimento del tuo servizio, il cliente doveva versarti l’importo di 100 euro, e invece ti consegna un buono sconto presso il tuo store.

3) Criterio cronologico

L’inadempimento parziale si verifica quando il contraente esegue la sua prestazione in un tempo diverso rispetto a quanto previsto nel contratto.

Esempio: dopo lo svolgimento del tuo servizio, il cliente doveva versarti l’importo di 100 euro entro il termine di 15 giorni, e invece versa il tuo compenso dopo 90 giorni.

Come vedi prima di chiedere la risoluzione del contratto di servizio è importante capire qual è il comportamento che ha determinato l’inadempimento.

Come disdire un contratto di servizio

Una volta che avrai accertato qual è il motivo che ha determinato l’inadempimento del cliente ti consiglio di leggere con attenzione il contratto stipulato con la controparte.

Spesso all’interno dei contratti di servizio possono esserci delle clausole che limitano la responsabilità della controparte o che pongono dei limiti sull’azione di risoluzione.

Questo è il motivo per il quale non ti conviene usare dei modelli di contratto scaricati gratuitamente dalla rete (se hai bisogno di un contratto sicuro clicca qui ➜ TI CONTRATTO PRO).

Se hai difficoltà ad analizzare le clausole contenute in un contratto di servizio, chiedi l’aiuto di un legale per verificare come e quando chiedere la risoluzione.

Dopo aver analizzato tutte le clausole contenute nel contratto potrai comunicare la risoluzione al tuo cliente.


Come comunicare la risoluzione

Come comunicare la risoluzione del contratto di servizio

In genere la risoluzione del contratto può essere comunicata tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento o tramite messaggio di posta elettronica certificata (fai attenzione: la semplice email non basta).

Tuttavia devi sapere che la comunicazione di risoluzione del contratto potrebbe non essere sufficiente per definire la controversia con la controparte.

Succede spesso che tra le parti sorgano dei contenziosi giudiziali sulla corretta interpretazione del contratto.

In questo caso sarà necessario attendere la sentenza di un giudice affinché la risoluzione del contratto possa essere rispettata dalla tua controparte.

Sostenere i costi e lo stress di un contenzioso giudiziale può essere molto logorante.

Per questo motivo ti consiglio di sottoscrivere un accordo di risoluzione con il tuo cliente per definire in modo anticipato tutte le eventuali contestazioni sulla risoluzione.

Spesso questa è la soluzione più veloce e vantaggiosa per le parti.

In ogni caso se il tuo cliente non accetta di firmare l’accordo di risoluzione, e contesta il tuo lavoro, potrai comunque comunicare la risoluzione tramite pec, o raccomandata con ricevuta di ritorno, e far valere le tue ragioni davanti al Tribunale.

Quando comunicare la risoluzione

Tuttavia bisogna distinguere il motivo per il quale ti conviene richiedere la risoluzione del contratto.

Se hai già svolto il servizio e il tuo cliente si è reso inadempiente, non sarà necessario chiedere la risoluzione del contratto.

In questo caso potresti chiedere l’adempimento del contratto ed ottenere il pagamento del tuo compenso.

Al contrario, se hai svolto una parte del servizio, ed il tuo cliente si è reso inadempiente sul pagamento integrale della tua attività, comunicare la risoluzione del contratto può essere una buona scelta.

Ti faccio un esempio concreto.

Luca (imprenditore industriale) ha firmato un contratto con l’azienda “Alfa” per lo svolgimento di un servizio di installazione di un macchinario robotico.

Il contratto ha una durata di 5 mesi e prevede che l’azienda “Alfa” versi un compenso mensile a Luca per lo svolgimento del servizio.

Luca ha completato la sua attività nei primi due mesi.

Tuttavia l’azienda “Alfa” ha deciso di non rispettare l’obbligo di pagamento contenuto nel contratto.

Cosa dovrebbe fare Luca?

L’imprenditore non ritiene conveniente continuare ad erogare il servizio senza aver ricevuto il compenso da parte del cliente.

In questo caso però sospendere l’erogazione del servizio, senza fornire alcuna comunicazione alla controparte, potrebbe essere molto pericoloso.

Se Luca decidesse di sospendere lo svolgimento del servizio senza alcun avviso, si renderebbe inadempiente nei confronti della società “Alfa”.

La soluzione migliore in questo caso sarebbe quella di sollevare l’eccezione di inadempimento (articolo 1460 del codice civile).

Eccezione di inadempimento

Infatti sfruttando l’istituto dell’eccezione di inadempimento Luca può rifiutarsi di adempiere la sua obbligazione, se l’altro contraente (la società “Alfa”) non adempie gli obblighi contenuti nel contratto.

Come vedi non è sempre vantaggioso chiedere la risoluzione del contratto.

Prima di prendere una decisione in merito individua il motivo per cui vuoi interrompere il rapporto di collaborazione e chiedi il parere di un legale.


Conclusione

Sei arrivato al termine di questa guida.

Per proteggere il tuo lavoro da possibili contestazioni devi ottenere un contratto di servizio verificato da un legale.

Un buon contratto di servizio ti permette di prevenire il problema dei crediti insoluti.

Non utilizzare dei modelli gratuiti che trovi su Google; le clausole del contratto devono essere personalizzate e adattate alla tua situazione concreta.

Il contratto di servizio può essere uno splendido biglietto da visita che mostri al tuo cliente durante le trattative commerciali.

Grazie al tuo contratto potrai trasmettere maggiore fiducia alla controparte descrivendo con precisione tutti gli aspetti più delicati della transazione.

Leggi il riepilogo della guida cliccando sull’infografica qui sotto

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Contratto di servizio - 3 consigli per evitare errori

Contratto di servizio – 3 consigli per evitare errori


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Tino Crisafulli

Avvocato • Legal Advisor | Founder di Recupero Legale.

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