Estratto conto: come utilizzarlo nel recupero crediti

Estratto conto - copertina

Estratto conto: introduzione

L’estratto conto rappresenta uno strumento documentale di grande importanza nell’amministrazione aziendale.

Tale documento contabile permette la ricostruzione analitica di tutti i movimenti economici intercorsi tra l’impresa e i suoi interlocutori commerciali.

Nelle attività di credit management, l’estratto conto fornisce una panoramica dettagliata delle posizioni creditorie aperte e dei pagamenti ricevuti.

La consultazione periodica dell’estratto conto consente di identificare tempestivamente eventuali insoluti o ritardi nei pagamenti.

Di conseguenza, l’imprenditore può attuare strategie di recupero crediti tempestive, riducendo il rischio di perdite economiche.

La consultazione di un estratto conto accurato può aiutarti a quantificare correttamente l’importo del credito insoluto.

Infatti l’estratto conto assume valenza probatoria nelle controversie legali relative ai rapporti di collaborazione.

La corretta conservazione dell’estratto conto diventa presupposto imprescindibile per una gestione efficace del portafoglio clienti.

Tuttavia, nelle imprese più strutturate, è necessario applicare una specifica procedura aziendale per consultare e sfruttare questo prezioso documento.

In questa guida ti spiegherò come sfruttare l’estratto conto per tutelare la tua posizione creditoria e prevenire un possibile contenzioso legale.

Prima di proseguire voglio fornirti alcune definizioni preliminari.

Il conto corrente: definizione

Il rapporto di conto corrente rappresenta un accordo contrattuale tra istituto di credito e cliente per la gestione delle operazioni finanziarie quotidiane.

Tale negozio giuridico consente il deposito di somme, l’esecuzione di pagamenti e la ricezione di accrediti mediante uno strumento finanziario digitale.

La normativa bancaria disciplina dettagliatamente questo rapporto, conferendogli caratteristiche peculiari rispetto ad altri servizi simili.

Per il monitoraggio efficace dei crediti commerciali, l’estratto conto costituisce uno strumento imprescindibile nella gestione aziendale.

L’estratto conto fornisce periodicamente una rendicontazione puntuale di tutte le movimentazioni economiche intercorse sul conto corrente bancario.

Mediante l’analisi dell’estratto conto, l’imprenditore può verificare tempestivamente l’avvenuto pagamento delle fatture emesse verso clienti.

Inoltre, l’estratto conto permette di identificare eventuali anomalie nel ciclo degli incassi, facilitando interventi correttivi immediati.

La consultazione regolare del conto corrente consente una gestione ottimale del cash flow aziendale e una pianificazione finanziaria accurata.

L’estratto conto: definizione

L’estratto conto rappresenta un documento contabile di fondamentale rilevanza nell’ambito dei rapporti bancari.

Tale documento costituisce una rendicontazione dettagliata di tutte le operazioni effettuate su un conto corrente in un determinato periodo temporale.

Gli istituti di credito predispongono l’estratto conto con cadenza periodica, generalmente trimestrale, in ottemperanza agli obblighi informativi previsti dal Testo Unico Bancario (D.Lgs. n. 385/1993).

La consultazione dell’estratto conto permette al correntista di verificare movimenti, addebiti e accrediti registrati sul proprio conto.

In particolare, questo strumento contiene data, causale e importo di ciascuna transazione effettuata nel periodo di riferimento.

A seguito della digitalizzazione bancaria, gli istituti di credito rendono disponibile l’estratto conto all’interno dell’area riservata dei servizi di home banking.

Il correntista può accedere al documento mediante autenticazione sul portale dell’istituto o tramite applicazione mobile dedicata.

La normativa vigente impone agli istituti di conservare gli estratti conto digitali per un periodo non inferiore a dieci anni.

Di conseguenza, il cliente ha facoltà di consultare la documentazione storica completa dei propri rapporti finanziari.

L’estrazione dell’estratto conto in formato digitale consente inoltre l’archiviazione personale dei documenti per eventuali necessità future.

Differenza tra estratto conto e salda conto

L’estratto conto rappresenta un documento contabile di carattere periodico rilasciato dal fornitore al cliente.

Tale documento elenca dettagliatamente tutte le operazioni intercorse tra le parti in un determinato arco temporale.

Il fornitore vi registra fatture emesse, pagamenti ricevuti e note di credito, fornendo un quadro delle transazioni commerciali.

In particolare l’estratto conto assume particolare rilevanza per la verifica della corrispondenza tra le registrazioni contabili del cliente e quelle del fornitore.

Il saldaconto, invece, è quel certificato nel quale la banca indica il saldo finale del conto senza evidenziare in modo dettagliato tutti i rapporti intercorsi con il cliente (come fa nell’estratto conto).

Tale documento viene utilizzato principalmente per confermare ufficialmente il debito residuo del cliente verso il fornitore.

L’estratto conto rappresenta uno strumento di verifica più completo rispetto al saldaconto.

Infatti i credit manager sfruttano l’estratto conto bancario come strumento di monitoraggio continuativo dei crediti commerciali.

Di conseguenza ti consiglio di esaminare periodicamente l’estratto conto per individuare tempestivamente eventuali discrepanze.

Al contrario, il saldaconto può essere consultato successivamente per una verifica formale del saldo finale giacente sul conto.

L’utilizzo integrato di entrambi i documenti garantisce un controllo efficace dei flussi finanziari aziendali.


Estratto conto e quantificazione del credito Estratto conto e quantificazione del credito

L’estratto conto rappresenta lo strumento probatorio fondamentale per una corretta determinazione del credito in ambito commerciale.

La documentazione bancaria fornisce elementi oggettivi per verificare l’esatto ammontare delle somme dovute dal debitore.

Per quantificare adeguatamente un credito, è necessario analizzare l’estratto conto attraverso una metodologia rigorosa e sistematica.

I movimenti registrati nel conto corrente aziendale consentono di ricostruire con precisione l’evoluzione del rapporto obbligatorio tra le parti.

Infatti la corretta interpretazione delle voci presenti nell’esatto conto permette di individuare eventuali addebiti non contabilizzati.

In sede giudiziale, tale documento può assumere valore di prova nel caso in cui sia necessario analizzare la sequenza dei pagamenti effettuati dal debitore.

La completa verifica dei movimenti bancari periodici risulta indispensabile per individuare tempestivamente eventuali rischi di insolvenza.

Adesso voglio suggerirti una specifica procedura aziendale per una corretta quantificazione del credito grazie all’estratto conto.

Diritto di credito e accordo

In via preliminare ti ricordo che la tutela del diritto di credito richiede una gestione documentale rigorosa e ordinata.

In molti casi i reparti amministrativi di un’impresa non adottano una procedura specifica per la classificazione e custodia dei documenti.

Per questo motivo è necessario conservare i contratti e le comunicazioni che attestano l’esistenza del credito mediante archivi digitali protetti.

Un sistema cloud dotato di crittografia avanzata rappresenta la soluzione ottimale per la salvaguardia di tali documenti.

Nella gestione dei crediti commerciali, la prova del credito assume valenza determinante anche per prevenire eventuali contestazioni in sede giudiziale.

Di conseguenza ti consiglio di adottare procedure di archiviazione che prevedono l’autenticazione a due fattori.

La normativa vigente riconosce pieno valore probatorio ai documenti digitali correttamente archiviati.

In altre parole, un sistema cloud configurato secondo gli standard di sicurezza informatica garantisce l’integrità dei documenti aziendali.

La gestione del credito necessita di procedure di conservazione che assicurino reperibilità immediata e inalterabilità nel tempo.

Pertanto ti suggerisco di utilizzare software progettati per la conservazione sicura dei contratti che dimostrano l’esistenza del credito.

Diritto di credito e fatture insolute

In seguito è necessario procedere con l’archiviazione delle fatture e dei documenti contabili che consentono una corretta quantificazione della sorte capitale del credito.

Ti ricordo che il nostro ordinamento impone dei precisi adempimenti fiscali per tutti i soggetti obbligati alla fatturazione elettronica.

Il processo di conservazione delle fatture deve garantire l’integrità, l’autenticità e la leggibilità dei documenti nel tempo (secondo quanto stabilito dal D.M. 17 giugno 2014).

Inoltre l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che le fatture elettroniche devono essere custodite entro i termini di presentazione delle dichiarazioni fiscali.

A tal fine il Sistema di Interscambio consente l’archiviazione automatica dei documenti transitati, dopo la loro consegna ai destinatari.

Tuttavia è possibile affidarsi a sistemi tecnologici di archiviazione differenti (accreditati presso l’Agenzia per l’Italia Digitale), garantendo così la validità legale dei documenti fiscali.

Infatti l’accreditamento AgID garantisce che il sistema di conservazione sia conforme alle norme e alle misure di sicurezza previste dalla legge.

Dopo aver custodito il contratto e le fatture, dovrai quantificare in modo corretto la sorte capitale del credito insoluto.

Estratto conto e pagamenti parziali

L’analisi dell’estratto conto rappresenta un adempimento determinante per l’individuazione dei pagamenti parziali della controparte.

La corretta quantificazione della sorte capitale richiede un esame analitico della documentazione contabile disponibile.

In primo luogo, occorre individuare con precisione le fatture insolute mediante verifica incrociata con la contabilità aziendale.

Successivamente, si deve procedere all’imputazione dei pagamenti parziali ricevuti, applicando i principi dettati dalla legge.

Infatti l’articolo 1193 del codice civile stabilisce che il debitore, qualora risulti vincolato da molteplici obbligazioni omogenee verso un unico creditore, conserva la facoltà di indicare, al momento dell’adempimento, a quale specifico debito intende attribuire il versamento effettuato.

In assenza di esplicita dichiarazione, si applica un criterio d’imputazione gerarchico:

  • la priorità spetta all’obbligazione già giunta a scadenza;
  • tra più debiti esigibili, prevale quello con minori garanzie;
  • a parità delle summenzionate condizioni, si privilegia il debito maggiormente gravoso per l’obbligato;
  • in ultima ipotesi, tra debiti di pari importo, l’imputazione va effettuata a quello più antico.

Qualora persiste un’equivalenza tra i vincoli, l’estinzione si ripartisce in proporzione alle singole obbligazioni.

I pagamenti parziali vanno ordinati in modo cronologico, distinguendo quelli imputati direttamente dal debitore da quelli privi di imputazione.

Per quantificare il credito residuo, si sottraggono i pagamenti parziali dall’ammontare originario delle fatture scadute.

La legge (articolo 1194 del codice civile) prevede che, in assenza di diversa indicazione, i pagamenti parziali estinguono prima gli interessi e le spese.

Pertanto, nella determinazione dell’effettivo capitale residuo, risulta necessario considerare tale meccanismo di imputazione.

Durante la fase di verifica, ti consiglio di predisporre un prospetto riepilogativo che elenca i pagamenti parziali ricevuti.

Tale documento facilita l’individuazione del reale ammontare del credito ancora esigibile.

Errata quantificazione del credito

L’errata quantificazione del credito può determinare conseguenze giuridiche negative nella sfera giuridica del creditore.

La determinazione inesatta dell’ammontare dovuto può configurare una violazione degli obblighi di correttezza e buona fede (previsti dall’articolo 1175 del codice civile).

In caso di pagamenti parziali, eventuali errori impediscono la corretta imputazione delle somme ricevute (ai sensi dell’articolo 1193 del codice civile).

Inoltre, in caso di contenzioso giudiziario, se viene richiesto un importo superiore al dovuto, il creditore rischia di:

  • essere condannato al pagamento delle spese legali sostenute dalla controparte;
  • incorrere nella responsabilità processuale aggravata.

I pagamenti parziali, se accettati senza riserve rispetto a una pretesa eccessiva, possono determinare effetti estintivi non voluti dall’obbligato.

Il nostro ordinamento sanziona la negligenza del creditore nella quantificazione, tutelando l’affidamento del debitore.

In ambito commerciale, l’errata quantificazione del credito può influire negativamente nei rapporti tra imprese.

Infatti, nelle transazioni complesse, la corretta determinazione del quantum rappresenta un elemento essenziale per la validità degli accordi.

La giurisprudenza ha confermato la responsabilità del creditore in caso di pagamenti parziali gestiti impropriamente.


Conclusione

La determinazione corretta dell’ammontare del credito costituisce il presupposto imprescindibile per ogni efficace azione di recupero.

L’errata quantificazione può compromettere irrimediabilmente l’esito della controversia giudiziale, con potenziali ricadute economiche significative.

Nell’ambito della gestione del credito commerciale, l’analisi dettagliata dell’estratto conto rappresenta una fase preliminare di straordinaria importanza.

Per questo motivo ti consiglio di chiedere il supporto di un legale specializzato in credit management al fine di verificare scrupolosamente ogni voce contabile.

L’imputazione dei pagamenti parziali richiede particolare attenzione e una discreta competenza con le operazioni di calcolo.

Infatti le norme civilistiche prevedono criteri specifici per l’attribuzione dei versamenti a capitale, interessi e spese.

Un’errata applicazione di tali parametri può alterare sostanzialmente l’entità del credito residuo.

La consulenza specialistica risulta determinante per evitare contestazioni che potrebbero rallentare o vanificare le azioni di recupero.

Estratto conto e quantificazione del credito - infografica


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Autore

Teresa Rossi

Avvocato • Credit Advisor | Founder di Recupero Legale.

Specializzata in: Crediti • Immobiliare • Due Diligence.

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