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Crediti deteriorati e riserve bancarie

Scopri i motivi che spingono una banca a liberarsi dei crediti deteriorati

Crediti deteriorati: da qualche anno questo termine viene largamente utilizzato dai media per descrivere la crisi del sistema bancario italiano.

Ti sei mai chiesto quali sono i principali motivi che hanno messo in ginocchio le Banche italiane? In molti rispondono con le solite motivazioni: l’Euro, le direttive restrittive della Banca Centrale Europea, la recessione, il vincolo del 3% previsto dal patto di stabilità. Il sistema bancario è stato costretto a ridurre gli investimenti nell’economia italiana a causa di diversi fattori: i crediti deteriorati sono probabilmente il motivo principale.

Che cos’è il credito deteriorato?

Secondo i nuovi criteri suggeriti dalla Banca D’Italia, il credito si definisce “deteriorato” quando il debitore non esegue il pagamento entro il periodo di 90 giorni; tale termine decorre dalla data di scadenza della transazione. Per intenderci meglio: se il sig. Rossi deve restituire alla Banca la somma di 10 euro entro la data del 01.01.2018, il credito si considererà deteriorato quando il sig. Rossi non avrà pagato 10 euro alla Banca, e quando saranno trascorsi 90 giorni dalla data del 01.01.2018 (in questa pagina abbiamo descritto in modo approfondito il processo di deterioramento del credito).

Il credito deteriorato viene anche definito come credito “NPL” o credito “NPE”; la sigla NPL indica le iniziali delle parole “NON PERFORMING LOAN” (“prestito non performante”), mentre invece la sigla “NPE” indica le iniziali della parole “NON PERFORMING EXPOSURE” (“esposizione non performante”).

Credito deteriorato

Credito: quando si considera deteriorato?

Perché i crediti deteriorati mettono in crisi le Banche italiane?

Ecco i 4 motivi principali:

  1. I CREDITI DETERIORATI COSTITUISCONO UN MANCATO GUADAGNO  I crediti deteriorati costituiscono un mancato guadagno per la Banca. Il motore principale dell’attività bancaria è costituita dall’erogazione di servizi bancari (ad esempio i contratti di finanziamento); tuttavia il mancato pagamento del servizio bancario entro il termine di scadenza genera una minusvalenza e dunque una sofferenza bancaria. Il mancato guadagno generato da una sofferenza bancaria riduce il flusso di denaro incassato dall’istituto di credito; in questo modo diminuiscono i fondi con cui la Banca può finanziare le imprese e le famiglie nell’economia reale. Secondo le ultime statistiche della BCE, nell’anno 2017 le sofferenze bancarie in Italia sono diminuite rispetto ai precedenti anni; le Banche italiane si sono riorganizzate riducendo il numero di crediti insoluti. Tuttavia siamo ancora lontani dalla risoluzione del problema; nel 2017 l’Italia risulta ancora prima nella speciale classifica dei paesi europei con il maggior numero di crediti deteriorati. Il sistema bancario italiano ha prodotto crediti NPL per 276 miliardi di euro; segue la Francia con un totale di € 148,4 miliardi di NPL, mentre al terzo posto si colloca la Spagna con 141,2 miliardi di euro.
  2. I CREDITI DETERIORATI OBBLIGANO LE BANCHE A TRATTENERE DELLE RISERVE  ➙ Secondo quanto prevede la legge, una Banca che possiede crediti deteriorati è obbligata a trattenere delle somme che vengono definite “riserve”; tali somme non potranno essere utilizzate per nessuna operazione bancaria e saranno destinate a coprire le perdite dei crediti deteriorati. Nel 2018 la BCE ha richiesto a tutte le banche europee di aumentare gli accantonamenti sui crediti NPL fissando dei parametri più severi rispetto agli anni passati. Secondo le ultime indicazioni che arrivano dai media, gli istituti di credito dovranno coprire l’intera perdita “potenziale” per i prestiti deteriorati che non sono assistiti da garanzie (e che dunque non hanno strumenti alternativi di recupero) entro il periodo di due anni. Per tutti i crediti garantiti (e cioè assistiti da garanzie personali) l’obbligo di coprire l’intera perdita potenziale dovrà essere effettuato entro il periodo di 7 anni.
  3. I CREDITI DETERIORATI SONO CEDUTI CON DIFFICOLTA’ Sebbene l’Italia sia stata definita come il “supermercato degli NPL”, le Banche riscontrano spesso delle difficoltà nella cessione dei crediti deteriorati. Gli investimenti in questo settore stanno crescendo e moltissimi fondi stranieri hanno acquistato i crediti in sofferenza delle principali banche italiane. Tuttavia la richiesta di acquisto è ancora troppo bassa rispetto alle aspettative delle Banche, poiché il sistema di cessione è troppo opaco e con poche regole conosciute. Per l’investitore medio non è semplice reperire le informazioni giuste per valutare la solidità della Banca cedente e per valutare correttamente i crediti oggetto di cessione. Per ovviare a questo problema la BCE ha proposto l’introduzione di una piattaforma digitale che possa rendere la cessione dei crediti NPL più trasparente e che faciliti lo scambio delle informazioni tra i vari investitori. Un sistema che possa agevolare l’attività degli investitori (desiderosi di acquisire il maggior numero di informazioni sull’asset su cui investire) e che possa permettere alla Banche di cedere con maggiore facilità i crediti deteriorati.
  4. IN ITALIA CI SONO COSTI DI RECUPERO ALTI E TEMPI DI RECUPERO LUNGHI ➙ Il credito deteriorato può essere convertito in denaro tramite l’attività di recupero crediti stragiudiziale o giudiziale. Tuttavia secondo le ultime indicazioni fornite dalla BCE in Italia le spese giudiziali di recupero crediti sono le più alte d’Europa. Il motivo di questa differenza non è dovuto ai compensi che le Banche devono riconoscere agli studi legali incaricati dell’attività di recupero (i compensi dei legali italiani invece sono tra i più bassi in Europa); ma bensì ai tributi e alle spese “vive” che un creditore deve versare allo Stato per recuperare il credito in via giudiziale. Inoltre l’eccessiva durata dei processi esecutivi italiani (in particolare le esecuzioni immobiliari) impedisce alle Banche di recuperare i crediti in sofferenza in tempi celeri.

E’ per questi motivi che gli istituti di credito preferiscono cedere i crediti NPL; in questo modo la Banca realizza immediatamente un incasso parziale, svincola le riserve economiche accantonate, e trasferisce a terzi il rischio di recupero del credito.


Sei arrivato al termine di questo articolo; per ricordare meglio quali argomenti abbiamo trattato leggi questo breve riepilogo.

Perché i crediti deteriorati mettono in crisi le Banche italiane?

  1. Costituiscono un mancato guadagno;
  2. Obbligano le banche a trattenere delle riserve;
  3. Sono ceduti con difficoltà;
  4. In italia ci sono costi di recupero alti e tempi di recupero lunghi.

Puoi leggere il riepilogo dell’articolo cliccando sull’infografica qui sotto.

Crediti deteriorati: perché mettono in crisi il sistema bancario

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Mediazione civile

Perché può essere utile avviare una mediazione civile per il recupero del tuo credito

La mediazione civile è un istituto giuridico che è stato introdotto per alleggerire il carico di lavoro dei tribunali e favorire la definizione stragiudiziale dei contenziosi. In alcuni casi la mediazione è obbligatoria: la legge, infatti, prevede che in certe materie (quelle considerate più “litigiose”) la parte che intende promuovere una causa civile ha l’obbligo di avviare la mediazione prima dell’instaurazione del contenzioso.

Se hai intenzione di rivolgerti ad un giudice per definire una controversia ricorda che dovrai avviare obbligatoriamente la mediazione nelle seguenti materie:

  • condominio;
  • diritti reali;
  • divisione;
  • successioni ereditarie;
  • patti di famiglia;
  • locazione;
  • comodato;
  • affitto di aziende;
  • risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti;
  • risarcimento del danno derivante da responsabilità medica;
  • risarcimento del danno derivante da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità;
  • contratti assicurativi, bancari e finanziari.

Dopo la sua introduzione (avvenuta con il decreto legislativo n. 28/2010) sono ancora molte le persone che non amano questo strumento; molti avvocati ed operatori del diritto lo utilizzano con grande scetticismo e solo se sono obbligati dalla legge o invitati dal Giudice. In effetti in alcune città d’Italia avviare una mediazione è un’attività molto fastidiosa, poiché richiede lo svolgimento di diversi adempimenti burocratici che mandano in tilt anche il più paziente degli avvocati.

In ogni caso la mediazione civile può rappresentare uno strumento alternativo di recupero e può permetterti di ricevere il pagamento in tempi più celeri rispetto ad una causa giudiziale.

Ecco 3 motivi per cui ti conviene avviare una mediazione civile per recuperare il tuo credito:

  1. RAFFORZA LA TUA POSIZIONE DAVANTI AL GIUDICE ➙ Se vuoi recuperare un credito attraverso un’azione legale, e hai deciso di non avviare una mediazione volontaria, il Giudice potrebbe comunque richiederti di esperire il tentativo. Capita molte volte che nel corso dei contenziosi civili il Giudice ordini alle parti di avviare una mediazione anche se il giudizio non ricade nelle materie obbligatorie. Lo scopo della magistratura è quello di diminuire il numero di contenziosi pendenti, esortando così le parti a transigere la controversia in mediazione. Se hai già promosso una mediazione civile prima di instaurare la causa, e la mediazione si è conclusa senza la comparizione della tua controparte, il Giudice potrebbe valutare positivamente il tuo comportamento; in questo modo stai dimostrando che avevi voglia di transigere la controversia prima di avviare la causa, ma la mancata comparizione del debitore ti ha costretto a rivolgerti al Giudice. In molti casi, se dimostrerai di aver tentato una mediazione alla quale il tuo avversario non si è presentato, le possibilità di vittoria nel giudizio potrebbero aumentare moltissimo.
  2. I COSTI DI AVVIO DELLA MEDIAZIONE SONO BASSI ➙ Se decidi di avviare una mediazione, devi sapere che le spese da versare in favore dell’Organismo sono piuttosto basse rispetto ai costi di una causa giudiziale. Se il tuo credito è inferiore ai 250.000 euro le spese di avvio ammontano ad € 40,00 + iva; se, invece, il tuo credito è superiore ai 250.000 euro le spese che dovrai versare ammontano ad € 80,00 + iva. Se il tuo debitore si presenterà al primo incontro e deciderà di proseguire la trattativa, dovrai versare un compenso all’Organismo in base all’esito del procedimento. Se invece la controparte dovesse ignorare il tuo invito alla mediazione, allora non dovrai versare ulteriori somme oltre a quelle sostenute per l’avvio. Se intendi promuovere un giudizio cerca di capire se il Tribunale al quale ti rivolgerai è veloce nella trattazione della causa; nei fori meno virtuosi, nei quali i contenziosi durano più a lungo, avviare una mediazione può essere una scelta saggia. Le spese di avvio sono basse, e forse il tuo debitore potrebbe convincersi a sedersi al tavolo delle trattative.
  3. I COSTI DI REGISTRAZIONE DELL’ACCORDO DI MEDIAZIONE SONO BASSI ➙ Se raggiungi un accordo con la controparte durante la mediazione, potrai beneficiare di un’importante agevolazione fiscale. Infatti tutti i provvedimenti giudiziali di condanna (sentenze o decreti ingiuntivi) sono soggetti alla tassazione da parte dello Stato; ma il provvedimento finale che definisce la mediazione (verbale di mediazione) ti permetterà di sfruttare una deroga molto vantaggiosa. Se l’importo della tua transazione è inferiore ad € 50.000 non dovrai pagare nessuna imposta di registro presso l’Agenzia delle Entrate; se invece l’importo della transazione dovesse essere superiore ad € 50.000,00 potrai comunque beneficiare dei 50.000 euro di franchigia e l’imposta sarà dovuta per la parte eccedente secondo le norme tributarie. Diversamente se ottieni un provvedimento giudiziale di condanna, l’imposta che dovrai pagare sarà sicuramente più alta.

Un consiglio: prima di avviare una causa civile verifica se il Tribunale in cui devi presentare la domanda è veloce nella trattazione dei contenziosi. Un sistema giudiziario celere è una garanzia di giustizia per i creditori insoddisfatti; tuttavia se il Tribunale è troppo lento nella definizione del procedimento, valuta seriamente di transigere prima la controversia. La mediazione potrebbe essere uno strumento utile.

Mediazione civile: 3 motivi per avviarla

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Fallimento società di capitali - copertina

Fallimento Società di Capitali: cosa fare e come conviene comportarsi

Il fallimento di una società di capitali è un evento complesso che può avere implicazioni significative per i creditori coinvolti.

Le società di capitali sono entità giuridiche create con lo scopo di condurre attività commerciali e possono assumere forme come le società per azioni (S.p.A.) o le società a responsabilità limitata (S.r.l.).

Le società di capitali si differenziano dalle società di persone, come le società in nome collettivo (S.n.c.) o le società in accomandita semplice (S.a.s.), in quanto il patrimonio delle società di capitali è distinto dal patrimonio dei soci (che possono essere sia persona fisiche sia persone giuridiche, ovvero altre società).

Infatti in caso di debiti contratti da una società di capitali, il creditore potrà procedere contro quest’ultima colpendo il patrimonio societario e non già il patrimonio dei singoli soci.

Questo principio si definisce “autonomia patrimoniale”.

Recuperare un credito da una società di capitali che è stata dichiara fallita può essere complesso, ma non è impossibile.

Nel corso della mia esperienza professionale sono riuscito a raggiungere dei risultati molto vantaggiosi da questa situazione delicata.

Per questo motivo voglio fornirti alcuni consigli da seguire se vuoi recuperare un credito da una società di capitali fallita o prossima al fallimento.

Iniziamo subito.

1) Analizza il Bilancio della Società

Per prima cosa ti suggerisco di analizzare il bilancio della Società.

Il bilancio è l’insieme dei documenti contabili che certifica lo stato patrimoniale e finanziario di un’impresa.

Il bilancio di esercizio è un documento pubblico che puoi scaricare dal Registro Imprese.

Attraverso l’esame del bilancio puoi scoprire a quanto ammonta l’importo dei debiti dell’impresa e se quest’ultima rischia il fallimento.

2) Verifica chi sono i Soci

Verifica chi sono i soci dell’impresa e come è diviso il capitale sociale.

Per completare questo accertamento ti consiglio di estrarre una visura camerale della società di capitali.

Identificare i soci dell’impresa ti consentirà di effettuare un’analisi molto dettagliata della tua controparte.

In questo modo potrai programmare la strategia di recupero più efficace e potrai verificare si ci sono i presupposti per promuovere un’azione legale nei confronti dei soci.

3) Ottieni maggiori informazioni sulle attività passate

Effettua degli accertamenti e cerca di ottenere tutte le informazioni sulle attività passate della società di capitali.

Per prima cosa puoi esaminare i debiti che sono presenti nel bilancio dell’impresa per capire da dove ha origine l’esposizione debitoria.

In seguito effettua un’indagine patrimoniale per capire quali sono i beni di proprietà della società di capitali.

In questo modo potrai accertare la consistenza del patrimonio della tua controparte e potrai verificare come comportarti per recuperare il tuo credito.

Se l’impresa possiede dei beni immobili, il recupero del tuo credito potrebbe essere più semplice.

Tuttavia prima di ipotizzare un possibile successo dovrai verificare il numero dei creditori della società di capitali in fallimento.

4) Richiedi assistenza legale per il Fallimento

Dopo aver accertato che la società di capitali è sottoposta a un fallimento, ti consiglio di richiedere assistenza a un avvocato specializzato in credit management.

In questo modo potrai conoscere tutte le informazioni sulla procedura concorsuale e potrai stimare un’eventuale data di incasso.

Infatti il tuo legale potrà contattare il Curatore Fallimentare per chiedere se è stato emesso lo “stato passivo” e per verificare se vi sono prospettive di recupero.

Lo “stato passivo” è un atto processuale, che viene emesso nel corso del giudizio e che include l’elenco di tutti i debiti che la società ha accumulato fino al momento del fallimento.

Dall’esame dello “stato passivo” potrai verificare l’ammontare dei debiti accumulati dalla società fallita e potrai stabilire l’ordine di priorità dei crediti.

5) Presenta la domanda di ammissione al passivo

Dopo aver verificato lo stato passivo, potrai presentare la domanda di ammissione nel corso del fallimento.

La domanda di ammissione (disciplinata dall’art. 93 della Legge Fallimentare) è un atto con cui il creditore comunica al tribunale l’entità del credito vantato nei confronti della società fallita e ne chiede l’inserimento nello stato passivo.

All’interno della domanda dovrai descrivere i fatti e gli elementi di diritto su cui si fonda il tuo credito e che costituiscono il motivo per presentare la tua richiesta.

Insieme alla domanda dovrai esibire tutti i documenti che dimostrano l’esistenza e la validità del tuo credito (es. fatture, contratti sottoscritti con la società fallita, eventuali atti giudiziari di condanna, come sentenze e/o decreti ingiuntivi).

Una volta presentata la domanda di ammissione al passivo, il tribunale fallimentare valuterà e verificherà le tue richieste dei creditori per assicurarsi che siano legittime e conformi alla legge fallimentare.

Gli organi della procedura potrebbero richiederti ulteriori informazioni o prove, prima di decidere se accettare o respingere la richiesta di insinuazione.

In caso di accoglimento della domanda, il tuo credito verrà incluso nello stato passivo del fallimento e verrà considerato per il pagamento durante il processo di liquidazione.


Conclusione

Prima di avviare un’azione legale nei confronti di una società di capitali effettua un’indagine patrimoniale e legale sulla controparte.

Nel caso in cui l’impresa abbia maturato numerosi debiti, il rischio di apertura del fallimento è molto concreto.

Se la società di capitali è stata sottoposta a una procedura fallimentare, il recupero del tuo credito sarà più difficile ma non sarà impossibile.

Per non commettere errori ti consiglio di chiedere il parere di uno specialista di credit management per elaborare una strategia di recupero efficace.

Alcuni giudizi di fallimento si possono concludere con un riparto e con una distribuzione di denaro nei confronti dei creditori.

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Pignoramento della Pensione: consigli per non commettere errori

Il pignoramento della pensione è una forma di pignoramento utilizzata come strumento di recupero crediti.

Il pignoramento della pensione si effettuata tramite un pignoramento presso terzi in cui il terzo pignorato è l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale).

Grazie a questo strumento il creditore può ottenere il pagamento del suo credito insoluto attraverso l’accantonamento di una porzione della pensione del debitore.

L’ordine di pagamento in favore del creditore è eseguita grazie ad un provvedimento del Tribunale, denominato “ordinanza di assegnazione”, nel quale il terzo pignorato è autorizzato a prelevare una quota specifica dalla pensione del debitore.

Il procedimento inizia con la notifica formale al debitore di un atto di pignoramento presso terzi, nel quale è contenuto l’avvertimento che si procederà con la notifica nei confronti del soggetto che eroga la pensione (ovvero l”INPS).

Successivamente, al termine del giudizio, il Giudice indicherà quale percentuale dalla pensione del debitore, detratto il minimo vitale, ovvero la somma che la legge considera impignorabile per garantire al pensionato un’esistenza dignitosa.

Tuttavia non sempre il pignoramento della pensione si rivela uno strumento vantaggioso.

In alcuni casi l’importo pignorabile di una pensione è molto basso e i costi di avvio della causa giudiziale potrebbero rendere antieconomica questa soluzione.

Per questo motivo voglio fornirti alcuni consigli da seguire se vuoi recuperare un credito tramite il pignoramento della pensione.

1) Analisi Patrimoniale

Prima di avviare il pignoramento, effettua un’analisi patrimoniale sul debitore.

Conoscere in anticipo quali sono i beni pignorabili della controparte ti aiuterà ad elaborare una strategia di recupero efficace.

2) Verifica sulla presenza di ulteriori Creditori

Nel corso dell’indagine patrimoniale verifica se il debitore ha maturato altri debiti nei confronti di terzi.

Non è semplice sapere se la tua controparte è debitrice per ulteriori debiti.

Tuttavia puoi raccogliere informazioni su tutti i beni di proprietà del debitore, in particolare sui beni immobili (in questo modo potrai scoprire se altri creditori vantano diritti di prelazione sui beni).

3) Analisi Costi e Benefici

Effettua un’analisi “costi e benefici” per capire quanto ti costerà avviare un pignoramento della pensione.

Calcola le spese legali (compensi per gli avvocati; spese di giustizia) e ipotizza la data in cui verrà emesso il provvedimento del Giudice per l’assegnazione delle somme.

Ipotizzare la data di definizione di un contenzioso è molto completo ma non impossibile; chiedi il parere di un avvocato specializzato in recupero crediti (il nostro studio effettua un’analisi preventiva sui possibili tempi di durata del contenzioso).

Incrociando questi dati (spese legali – data del possibile incasso) potrai capire se l’azione giudiziale di pignoramento della pensione ti farà recuperare il tuo credito insoluto.

4) Sollecito al Terzo

Nel corso della procedura esecutiva di pignoramento della pensione, sollecita il terzo pignorato e ricordagli di inviare la dichiarazione di quantità (la dichiarazione con cui il terzo comunica l’importo della pensione).

Alcuni uffici dell’INPS potrebbero ritardare nel comunicare al creditore la dichiarazione di quantità.

In questi casi ti conviene sollecitare periodicamente il terzo pignorato via pec; suggerisci al tuo legale di inviare diverse comunicazioni di sollecito all’INPS.

5) Trattativa Stragiudiziale

Nel corso del giudizio di pignoramento della pensione valuta la possibilità di avviare una trattativa stragiudiziale con il debitore.

In molti casi la controparte formulerà una proposta transattiva per evitare di subire il pignoramento della pensione.

In questo modo potrai ottenere il pagamento in un tempo più ridotto e senza sostenere ulteriori spese giudiziarie.

6) Pignoramento del Conto Corrente

Verifica tramite un’indagine patrimoniale se il debitore possiede somme di denaro sufficienti a saldare l’importo del tuo credito.

Oltre al pignoramento della pensione valuta la possibilità di effettuare un pignoramento presso terzi sul conto corrente della controparte.

Ricorda che il pignoramento della pensione e il pignoramento del conto corrente presentano molte analogie ma perseguono scopi diversi.

7) Rinegoziazione del Debito

Prima di intraprendere azioni di pignoramento della pensione, cerca opzioni di rinegoziazione del debito con il debitore.

Un accordo transattivo può essere preferibile a procedure giudiziali, e permetteranno al debitore di adempiere agli obblighi di pagamento con termini più flessibili.

Tuttavia valuta il comportamento della controparte per individuare eventuali bluff e offerte che non verranno rispettate.

8) Valutazione sull’Età del Debitore

Valuta l’età del debitore durante il processo di pignoramento.

Questi fattori possono influenzare la capacità del pensionato di generare reddito aggiuntivo o affrontare situazioni finanziarie complesse.

9) Supporto di Esperti in Pianificazione Pensionistica

Coinvolgi esperti in pianificazione pensionistica per effettuare una proiezione dei futuri incassi del debitore.

In questo modo potrai quantificare l’importo pignorabile e potrai valutare quale strategia ti conviene applicare per ottenere il pagamento del tuo credito.


Conclusione

Ricorda che il pignoramento della pensione costituisce uno strumento di recupero molto efficace che può nascondere diverse insidie.

Non sempre l’avvio di una causa giudiziale è la soluzione migliore per ottenere il pagamento del debitore.

Una corretta pianificazione delle spese e un’analisi della situazione patrimoniale della controparte ti permetteranno di capire se il pignoramento della pensione è conveniente per il recupero del tuo credito insoluto.

Pignoramento della pensione - consigli lista


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Pec recupero crediti

Pec e Recupero Crediti: 4 suggerimenti su come utilizzarla

La Posta Elettronica Certificata (PEC) costituisce un mezzo sicuro e giuridicamente riconosciuto per le comunicazioni digitali.

La sua importanza risiede nella capacità di fornire prova certa di avvenuta trasmissione e ricezione di documenti, conferendo affidabilità e tracciabilità alla corrispondenza online.

Nell’ambito legale, la PEC diventa un alleato prezioso per i privati, i professionisti e le imprese che voglio dare una validità giuridica alle proprie comunicazioni.

In particolare, nel settore del recupero crediti, l’utilizzo della PEC assume un ruolo cruciale.

La sua natura certificata contribuisce a rendere le comunicazioni relative al recupero crediti più tempestive, tracciabili e legalmente valide, facilitando il flusso di informazioni tra creditori e debitori.

PEC: la definizione

La PEC (posta elettronica certificata) è un sistema di posta elettronica avanzato e sicuro che garantisce la trasmissione di messaggi e documenti con valore legale equiparabile a quello della raccomandata con ricevuta di ritorno.

La PEC è caratterizzata dalla presenza di un sistema di certificazione digitale che offre la possibilità di confermare in modo inequivocabile l’invio e la ricezione di comunicazioni, assicurando la validità giuridica degli scambi digitali.


Come usare la PEC nel Recupero Crediti

Pec recupero crediti come usarla

La PEC è divenuta ormai uno strumento di lavoro indispensabile per gli avvocati e per tutti i professionisti che operano nel settore del credit management.

L’informatizzazione della pubblica amministrazione ha introdotto nuovi servizi telematici a cui è possibile accedere solo attraverso un indirizzo di posta elettronica certificata.

Nel campo del recupero crediti la PEC rappresenta una risorsa preziosa che viene utilizzata per la gestione e la riscossione del credito.

Oltre ad essere utilizzata dagli avvocati per il deposito degli atti giudiziari nel processo civile telematico, la PEC può essere utilizzata anche dalle società di recupero per ottenere dei vantaggi molto importanti.

Ecco i 4 metodi più utili e produttivi per usare la PEC nel recupero crediti.

1) Inviare una Diffida al Debitore

Grazie alla PEC puoi inviare una diffida di pagamento nei confronti del debitore senza dover ricorrere al servizio postale.

Se possiedi una pec puoi richiedere il pagamento del debito tramite un messaggio di posta elettronica certificata.

Se invece vuoi effettuare la notifica della diffida in una forma più solenne, puoi sfruttare la pec del tuo avvocato.

Infatti secondo quanto previsto dalla legge (Decreto Legge n. 90/2014, convertito con la legge n. 114/2014) l’avvocato può effettuare la notifica “in proprio”, utilizzando il proprio indirizzo di posta elettronica certificata.

Nel caso in cui la parte debitrice sia una società o un’impresa individuale puoi richiedere il pagamento del debito inviando una PEC all’indirizzo di posta visibile sul “REGINDE”, ovvero il Registro Generale degli Indirizzi Elettronici.

II sito web “INIPEC” realizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico costituisce un altro strumento utile per conoscere l’indirizzo pec di un’impresa o di un professionista: si tratta del sito web

Inserendo la partiva iva della società o il codice fiscale del professionista, il sistema sarà in grado di trovare il corrispondente indirizzo PEC.

Diversamente se la parte debitrice è una persona fisica non potrai usare la posta elettronica certificata; in questo caso dovrai inviare una diffida tramite il servizio postale (le persone fisiche non sono obbligate a possedere un indirizzo mail certificato).

2) Comunicare con il Terzo Pignorato

Nel caso in cui tu abbia promosso un pignoramento presso terzi, avrai bisogno della dichiarazione di terzo per ottenere l’assegnazione delle somme.

Con la dichiarazione di quantità il terzo comunica ufficialmente al creditore se esistono crediti del debitore che possono essere pignorati.

Capita però molto spesso che il terzo non invii in modo tempestivo la dichiarazione di quantità al creditore, costringendo quest’ultimo a ritardare fino agli ultimi giorni l’iscrizione a ruolo dell’atto di pignoramento (la legge prevede dei termini molto stringenti per l’iscrizione a ruolo del pignoramento).

In questi casi ti consiglio di utilizzare la PEC per sollecitare il terzo pignorato a rendere la dichiarazione; se userai questo strumento nel modo corretto la pec di “sollecito” avrà un’efficacia straordinaria poiché aumenterà moltissimo le possibilità di ricevere la dichiarazione entro il termine previsto dalla legge per iscrivere a ruolo il pignoramento.

3) Ricevere informazioni sul giudizio

I consulenti legali nel settore dei crediti NPL (crediti deteriorati) sanno bene che prima di costituirsi in giudizi immobiliari pendenti è molto importante acquisire preventivamente delle informazioni sul procedimento.

Se cerchi di recuperare il tuo credito attraverso la costituzione in un giudizio immobiliare già pendente, ti converrà conoscere in anticipo l’importo dei crediti della parti già costituite.

Grazie alla consultazione del “PST” (ovvero il portale dei servizi telematici del Ministero della Giustizia), potrai acquisire delle informazioni parziali; tuttavia con l’utilizzo della PEC puoi richiedere dei chiarimenti ai legali dei creditori già costituiti o al professionista delegato alla vendita.

Se usi un testo convincente e se ti presenti nel modo giusto, potresti acquisire moltissime informazioni preziose; potrai scoprire l’intero andamento del giudizio ed in alcuni casi potrai conoscere persino l’ultima quotazione del bene immobile.

4) Concludere una trattativa stragiudiziale

La PEC può essere utilizzata anche per concludere una trattativa stragiudiziale con la controparte evitando di spedire materialmente l’atto di transazione.

Dopo aver raggiunto l’accordo, le parti potranno utilizzare la PEC per scambiarsi reciprocamente l’atto firmato e definire in via stragiudiziale il contenzioso.

Una volta che avrai ricevuto la transazione a mezzo pec, dovrai conservare le ricevute di “accettazione” e “consegna” per custodire la prova di perfezionamento dell’accordo.

In questo modo potrai dimostrare la data certa in cui si è conclusa la transazione.

Infatti le ricevute di “accettazione” e “consegna” sono dei messaggi automatici che vengono inviati direttamente dal sistema di posta elettronica certificata e non possono essere alterati.

All’interno di ogni ricevuta è presente un codice seriale (espresso in lettere e numeri generati dal sistema) che costituisce la prova di notifica del messaggio.


Conclusione

L’utilizzo della PEC nel settore del recupero crediti si rivela vantaggioso per moltissimi aspetti.

La certezza giuridica conferita dalla Posta Elettronica Certificata contribuisce a rendere le comunicazioni più affidabili e tempestive, riducendo i rischi di contestazioni e garantendo la validità legale delle informazioni.

La tracciabilità delle comunicazioni, unita alla conferma digitale di invio e ricezione, facilita una gestione più efficiente e trasparente del processo di recupero crediti.

Pertanto, la rapidità con cui le informazioni possono essere scambiate attraverso la PEC, accelera il flusso di lavoro, consentendo un recupero crediti più rapido ed efficace.

Pec come usarla nel recupero crediti


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Pignoramento immobiliare - copertina

Pignoramento Immobiliare e vendita forzata

Il pignoramento immobiliare è una procedura giudiziale che consente a un creditore di vendere in modo forzato un immobile di proprietà di un debitore che si è reso inadempiente di un’obbligazione di pagamento.

Vendendo l’immobile all’asta, il ricavato della vendita forzata potrà essere utilizzato per saldare il debito.

Attraverso questa procedura esecutiva è possibile recuperare crediti di alto importo.

In particolare l’avvio del pignoramento può esercitare una pressione psicologica significativa sul proprietario del bene.

Infatti la possibilità di perdere l’immobile di proprietà può spingere il debitore a rispettare l’obbligazione pagamento o a contattare il creditore per verificare la possibilità di transigere la controversia.

Il procedimento di pignoramento immobiliare di solito segue diverse fasi.

Fasi principali del Pignoramento Immobiliare

Inizialmente il creditore deve ottenere un titolo esecutivo, che può essere rappresentato da un decreto ingiuntivo o da una sentenza.

Successivamente, il creditore richiede il pignoramento dell’immobile notificando un atto di pignoramento al debitore e iscrivendo a ruolo il giudizio.

Una volta instaurato il giudizio di pignoramento immobiliare, l’immobile verrà messo all’asta al fine di venderlo tramite un procedura di incanto.

Il ricavato dalla vendita verrà utilizzato per soddisfare il credito, comprensivo dei costi legali e delle spese di esecuzione.

Se il ricavato sarà superiore ai crediti, il residuo verrà restituito al debitore.

Consigli sul Pignoramento Immobiliare

Il pignoramento immobiliare è un’azione che viene solitamente intrapresa quando altre opzioni di recupero crediti sono risultate infruttuose.

Il pignoramento immobiliare rappresenta uno strumento molto utile da sfruttare se il tuo credito è di importo elevato o se il debitore non possiede ulteriori beni pignorabili.

Tuttavia l’instaurazione di un pignoramento immobiliare è un’attività molto complessa che richiede tanta preparazione e esperienza.

Per questo motivo voglio suggerti 15 consigli utili per affrontare con successo il pignoramento immobiliare.

Iniziamo subito.

1) Valutazione dell’Immobile

Prima di iniziare il processo di pignoramento, esegui una valutazione accurata dell’immobile in questione.

Questa valutazione può influenzare la strategia complessiva di recupero crediti.

2) Ispezione Ipotecaria

Verifica la presenza di ipoteche e trascrizioni sull’immobile attraverso un’ispezione ipotecaria.

Queste informazioni possono influenzare il posizionamento del creditore nel processo di pignoramento.

3) Iscrizione di Ipoteca

Se sull’immobile non sono trascritti diritti di prelazione, ti consiglio iscrivere ipoteca per garantire il tuo credito.

In questo modo diventerai un creditore ipotecario di primo grado e potrai recuperare il tuo credito con il ricavato della vendita dell’immobile.

4) Trattativa per un Accordo

Prima di procedere al pignoramento, valuta la possibilità di raggiungere un accordo con il debitore.

Una soluzione amichevole potrebbe essere vantaggiosa per entrambe le parti.

5) Alternative al Pignoramento

Prima di procedere con il pignoramento, valuta attentamente se esistono alternative più vantaggiose per entrambe le parti.

La rinegoziazione del debito o altre soluzioni concordate potrebbero evitare il processo di pignoramento e preservare i rapporti tra creditore e debitore.

6) Valutazione del Patrimonio del Debitore

Valuta attentamente il patrimonio del debitore, inclusi beni mobili registrati, prima di intraprendere il pignoramento immobiliare.

Questa analisi può influenzare la strategia di recupero crediti.

7) Quantificazione delle le Spese

Calcola con precisione tutte le spese associate al pignoramento immobiliare, inclusi costi di giustizia, spese legali, e compensi per gli ausiliari che saranno nominati nella procedura.

Assicurati che tali spese siano adeguatamente coperte dal ricavato della vendita dell’immobile.

8) Assistenza Legale Specializzata

Richiedi assistenza legale specializzata da avvocati specializzati nel campo del pignoramento immobiliare.

Il recupero crediti tramite pignoramento immobiliare è molto più complesso rispetto alle procedure di pignoramento mobiliare.

La preparazione del tuo legale può fare la differenza in situazioni complesse.

9) Ricorso a Periti Tecnici

Coinvolgi periti tecnici, come ingegneri o esperti in valutazione immobiliare, per ottenere una valutazione accurata della proprietà soggetta a pignoramento.

Questa perizia può rafforzare la tua posizione durante il processo.

10) Studio del Mercato Immobiliare

Mantieniti informato sulle tendenze del mercato immobiliare locale in cui si trova l’immobile pignorato.

Questa conoscenza può influenzare le decisioni relative alla vendita dell’immobile e massimizzare il rendimento finanziario.

11) Esame dei Vincoli

Prima di procedere con il pignoramento, effettua una valutazione sui vincoli paesaggistici che gravano sull’immobile.

Questo accertamento potrebbe far emergere potenziali problemi nell’esecuzione di lavori ristrutturazione che potrebbero influenzare il valore di rivendita dell’immobile.

12) Strategia di Vendita

Elabora una strategia di vendita dettagliata per l’immobile pignorato, vivacizzando l’asta immobiliare.

Valuta i tempi di mercato, il posizionamento competitivo e adotta un approccio che massimizzi il rendimento finanziario.

13) Assegnazione dell’Immobile

Se durante l’asta giudiziaria il valore dell’immobile si abbassa al di sotto del valore del tuo credito, valuta l’opportunità di chiedere l’assegnazione diretta del bene.

In questo modo potrai diventare il proprietario dell’immobile per valorizzarlo e venderlo ad un prezzo maggiore.

14) Collaborazione del Debitore

Cerca di collaborare con il debitore e invitalo a partecipare alla vendita stragiudiziale dell’immobile.

In questo modo il valore dell’immobile potrebbe essere maggiore rispetto al prezzo di aggiudicazione fissato nel corso dell’asta giudiziaria.

Questo approccio può favorire una chiusura più rapida del processo e ridurre i costi associati al pignoramento.

15) Attività Post Pignoramento

Dopo il pignoramento immobiliare, analizza attentamente le opportunità di recupero aggiuntive se dopo la vendita dell’immobile il tuo credito non è stato integralmente soddisfatto.

In questa fase dovrai ripetere la ricerca e valutazione di beni o redditi del debitore, per verificare se le condizioni patrimoniali del debitore sono mutate.


Conclusione

Il pignoramento immobiliare è uno strumento molto valido per recuperare un credito di alto importo.

Tuttavia i costi giudiziali e i tempi di durata del procedimento espropriativo suggeriscono di valutare con attenzione il ricorso a questa procedura esecutiva.

In molti casi il pignoramento immobiliare viene considerato come l’ultima risorsa dopo aver esaurito tutte le opzioni alternative di recupero stragiudiziale e giudiziale.

In conclusione, prima di utilizzare questo strumento processuale, valuta con attenzione il bene immobile da pignorare e stima i possibili tempi di incasso.

Pignoramento immobiliare - consigli lista


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Come recuperare un credito - copertina

Come recuperare un credito: gli strumenti più utilizzati

Gli studi legali e le società specializzate nel recupero crediti svolgono un ruolo cruciale nell’affrontare la sfida del recupero crediti, impiegando una vasta gamma di tecniche e strategie mirate.

Attraverso la stesura di accordi transattivi e la negoziazione di piani di rientro personalizzati è possibile ottenere dei risultati vantaggiosi per la tua crisi finanziaria.

L’uso di strumenti legali (come avvisi formali e azioni giudiziarie), nonché l’adozione di approcci di mediazione e conciliazione, possono aiutarti a massimizzare le possibilità di recupero dei crediti in modo efficiente ed eticamente responsabile.

Un avvocato specializzato in recupero crediti deve occuparsi di gestire le relazioni con i debitori, favorendo la collaborazione e individuando soluzioni che soddisfino entrambe le parti coinvolte, nel rispetto delle normative vigenti.

Come recuperare un credito

Se hai un credito insoluto e non conosci gli strumenti per poterlo recuperare probabilmente ti sei chiesto come fare prima di rivolgerti ad un professionista.

Per questo motivo conoscere in anticipo i rimedi più utilizzati dagli avvocati e dalle società che operano in questo settore ti potrà essere utile per compiere la scelta giusta.

Nel recupero crediti ci sono molti strumenti giudiziali e stragiudiziali che ti permettono di ricevere il pagamento della somma dovuta; l’uso della tecnologia può velocizzare l’azione di recupero e può garantirti risultati in tempi brevi.

Tuttavia, non tutti i crediti possono essere recuperati, e non tutti gli strumenti possono essere adatti per il tuo caso.

In questo articolo ti spiegherò come recuperare un credito e quali sono gli strumenti più utilizzati dai professionisti per obbligare il debitore a effettuare il pagamento.


Gli strumenti per recuperare un credito

Come recuperare un credito - strumenti

I 5 strumenti più utilizzati dai professionisti che ti permetteranno di capire come recuperare un credito sono i seguenti.

Azione Stragiudiziale tramite Phone Collection

La phone collection è un gruppo di persone che ha il compito di contattare il debitore in via telefonica; durante la chiamata si cerca di avviare un trattativa stragiudiziale che ha la finalità di definire il contenzioso senza il ricorso alla giustizia ordinaria.

La phone collection utilizza alcuni software gestionali con cui è possibile inoltrare chiamate automatiche senza necessità di digitare il numero.

In particolare grazie alla tecnica del “preview” ed alla tecnica del “predictive” il computer compone automaticamente i numeri da chiamare seguendo un ordine di priorità assegnato dal gestore.

In questo modo il tempo di attesa tra una telefonata e l’altra si riduce moltissimo e permette all’operatore (“collector”) di contattare centinaia di persone in poche ore.

Quando conviene scegliere la Phone Collection

La Phone Collection viene solitamente utilizzata nelle grandi società di recupero crediti.

Di solito questo strumento è adatto per gestire in modo veloce numerosi contenziosi e per verificare se vi sono prospettive di recupero stragiudiziale.

Se hai numerosi crediti insoluti e se vuoi evitare di sostenere le spese di un giudizio esecutivo, la Phone Collection è lo strumento migliore.

La Phone Collection è uno strumento versatile che, quando utilizzato con competenza, può favorire la risoluzione delle controversie in modo rapido ed efficace, offrendo un’alternativa più amichevole rispetto alle procedure legali più formali.

La Mediazione Civile

La mediazione civile è una tecnica di recupero crediti stragiudiziale.

In molte materie, infatti, è necessario avviare il tentativo obbligatorio di mediazione prima di instaurare una causa civile (D.Lgs. 28/2010).

Se la procedura di mediazione non viene avviata nei casi previsti dalla legge il Tribunale potrebbe bocciare la tua domanda dichiarandola improcedibile.

La mediazione può essere proposta volontariamente mediante richiesta presso gli Organismi abilitati dal Ministero della Giustizia.

Grazie alla tecnica delle videoconferenze e grazie alla famosa applicazione di messaggistica Skype è possibile svolgere mediazioni su tutto il territorio nazionale con controparti che risiedono in città differenti.

Quando conviene avviare una Mediazione

In alcuni casi la mediazione civile può essere uno strumento molto incisivo per definire il tuo contenzioso.

Hai già avviato una trattativa stragiudiziale con il debitore ma l’accordo non è stato raggiunto per un soffio?

La mediazione probabilmente è proprio quello che ti serve perché l’invito alla mediazione da parte di un Organismo ufficiale potrebbe convincere il debitore a riprendere la trattativa per raggiungere un accordo.

La mediazione offre un contesto strutturato e neutrale, consentendo alle parti coinvolte di esplorare vie di accordo senza dover ricorrere al giudizio legale.

Tale approccio, basato sulla collaborazione e sulla comunicazione assistita da un mediatore imparziale, offre spesso risultati più celeri ed economici rispetto alle lunghe e costose procedure giudiziarie.

Il Decreto Ingiuntivo

Il decreto ingiuntivo è uno strumento di recupero di carattere giudiziale.

Il creditore per mezzo di un avvocato, deposita un ricorso di ingiunzione presso il Tribunale competente ed il giudice, dopo aver esaminato la domanda, può condannare la parte debitrice al pagamento di quanto dovuto.

Grazie al processo civile telematico (PCT) l’avvocato può depositare il ricorso direttamente dal proprio computer e può monitorare la controversia attraverso la consultazione del fascicolo informatico.

Quando conviene richiedere l’emissione di un Decreto Ingiuntivo

Se il debitore ha rifiutato in tutti i modi di transigere la controversia, non ti resta che rivolgerti all’autorità giudiziaria.

In molti casi la notifica di un decreto ingiuntivo è lo strumento migliore per ricevere il pagamento di quanto dovuto.

La notifica di un atto giudiziario ha un’efficacia persuasiva molto forte rispetto alla notifica di una semplice diffida.

La diffida, infatti, rappresenta una mera richiesta formale di adempiere a determinati obblighi, il decreto ingiuntivo, invece, è un provvedimento giuridico emanato da un’autorità giudiziaria che attesta l’esistenza di un credito certo, liquido ed esigibile.

La notifica di un atto giudiziario implica una concreta volontà dell’autorità giudiziaria di intervenire e sanzionare legalmente la situazione, conferendo al decreto ingiuntivo un’autorità e una forza probante notevolmente più incisiva.

Il Pignoramento presso Terzi

Il Pignoramento presso Terzi è una tecnica di recupero di carattere giudiziale attraverso la quale è possibile recuperare un credito pignorando il conto corrente o la retribuzione del debitore.

Il codice di procedura civile (art. 492 bis c.p.c) consente al creditore di effettuare la ricerca telematica dei beni da pignorare.

Attraverso questo mezzo è possibile accedere all’anagrafe tributaria dell’Agenzia delle Entrate dopo aver depositato un’ apposita istanza.

Quando conviene avviare un Pignoramento presso Terzi

Se hai effettuato indagini patrimoniali sul debitore (e se hai esaminato correttamente il loro esito grazie all’aiuto di un consulente legale) ti conviene promuovere un pignoramento presso terzi.

Fai attenzione però alla solidità economica e alla serietà del datore di lavoro del tuo debitore: se non riceverai la dichiarazione del terzo, il pignoramento presso terzi potrebbe trasformarsi in un percorso molto tortuoso.

Ti consiglio, infatti di verificare con anticipo l’identità del terzo pignorato poiché il datore di lavoro, come soggetto terzo coinvolto nel processo di esecuzione, è la fonte primaria dei redditi soggetti a pignoramento.

Conoscere l’identità del datore di lavoro permette di individuare con precisione la fonte del reddito del debitore e di inoltrare correttamente gli atti di pignoramento, garantendo così una procedura di esecuzione efficace.

La corretta identificazione del datore di lavoro costituisce dunque un passo preliminare indispensabile per garantire la validità e l’efficacia del pignoramento presso terzi nello specifico contesto dello stipendio.

Il Pignoramento Immobiliare

Il pignoramento immobiliare è uno strumento di recupero di carattere giudiziale attraverso il quale Il creditore che vanta un titolo esecutivo (decreto ingiuntivo) può richiedere l’espropriazione forzata degli immobili che appartengono al debitore.

Questo procedimento è largamente utilizzato quando si cerca di recuperare un credito di notevole entità perché di solito la vendita forzata di un immobile consente di incassare una cifra abbastanza alta in grado di soddisfare anche i crediti più grossi.

Grazie ai nuovi strumenti tecnologici nel settore immobiliare, la vendita degli immobili può avvenire in tempi più rapidi.

Quando conviene avviare un Pignoramento Immobiliare

Se hai un credito insoluto di importo elevato, il pignoramento immobiliare può essere lo strumento di recupero più adatto per il tuo caso.

Fai attenzione però a valutare in anticipo la qualità dell’immobile.

Ti consiglio, inoltre, di verificare se l’abitazione è gravata da diritti di prelazione (come un’ipoteca); questo è uno degli aspetti più sottovalutati quando si decide di avviare un pignoramento immobiliare.

Moltissime abitazioni sono già gravate da ipoteche e pignorarle può essere una pessima scelta.

Infatti, se riuscirai a vendere l’immobile all’asta, molto probabilmente dovrai fare i conti con l’ipoteca iperbolica di una Banca ed in molti casi l’importo ricavato dalla vendita del bene non ti permetterà di recuperare il tuo credito.

Pertanto stai attento a chi ti promette risultati certi con il pignoramento immobiliare.


Conclusione

Nell’ambito del recupero crediti, la scelta degli strumenti giusti può fare la differenza tra un successo rapido ed efficace e un percorso complesso e lungo.

La varietà di strumenti a disposizione, ognuno con caratteristiche e implicazioni specifiche, sottolinea l’importanza di una scelta ponderata e la natura unica di ogni situazione richiede una valutazione accurata per determinare l’approccio più adatto.

L’adozione di un metodo stragiudiziale, la mediazione, il ricorso a un decreto ingiuntivo o il pignoramento, rappresentano opzioni strategiche che devono essere selezionate in base alle circostanze peculiari del caso.

Questo approccio su misura non solo ottimizza le possibilità di successo, ma contribuisce anche a garantire un recupero crediti efficiente, rispettando la proporzione e la complessità delle sfide che ogni situazione presenta.

In sintesi, la chiave del successo risiede nell’analisi attenta delle circostanze specifiche, consentendo una scelta strategica degli strumenti più idonei al contesto, per un recupero crediti efficace, tempestivo e proporzionato alle sfide del caso singolo.

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Fallimento del Debitore - consigli copertina

Fallimento del Debitore e Recupero Crediti

Lo stato di fallimento rappresenta una situazione finanziaria in cui un soggetto (che risulta debitore nei confronti di terzi) si trova nell’impossibilità di onorare i propri obblighi di pagamento verso i creditori.

Il Fallimento è una procedura concorsuale che consente al debitore, generalmente un’impresa o un individuo, di liquidare i propri beni in modo equo tra i creditori al fine di soddisfare il debito complessivo.

Per i creditori, il fallimento può rappresentare una sfida nel recupero dei crediti insoluti, poiché la distribuzione degli attivi avviene secondo una gerarchia stabilita dalla legge fallimentare, e il risultato dipende dalla complessità del caso e dalle risorse disponibili nella massa fallimentare.

Il fallimento di un debitore può causare il mancato incasso del credito; tuttavia con una strategia ben pianificata e una comprensione approfondita delle leggi e delle procedure di recupero crediti, è possibile ottenere risultati vantaggiosi per la tua impresa.

Per questo motivo ho deciso di fornirti 15 consigli utili da seguire in caso di fallimento del debitore.

1) Conferma lo Status del Fallimento

Prima di intraprendere qualsiasi azione, è essenziale confermare ufficialmente lo status del fallimento del debitore.

Verifica presso il tribunale competente e ottieni la documentazione ufficiale che attesa l’effettivo stato di insolvenza.

2) Individua i Creditori Privilegiati

Identifica e valuta i creditori privilegiati che potrebbero avere priorità nel recupero dei fondi.

Comprendere la gerarchia dei creditori può aiutarti a pianificare una strategia più efficace.

3) Analizza la Documentazione

Analizza attentamente tutti i documenti contrattuali, inclusi contratti, garanzie e accordi di pagamento.

La comprensione approfondita di tali documenti può essere cruciale per individuare la strategia più efficace per la controversia.

4) Quantifica l’importo del tuo Credito

Quantifica con precisione l’importo del tuo credito inserendo anche gli interessi maturati e le spese.

Ricorda che puoi depositare istanza di fallimento solo se il tuo credito è pari o superiore a euro 30.000 (trentamila).

5) Deposita l’Insinuazione al Passivo

Deposita istanza di insinuazione al passivo nella procedura concorsuale di fallimento.

L’Insinuazione al passivo è la domanda con cui un creditore chiede di ammettere il proprio credito al passivo fallimentare.

6) Nomina un Avvocato

Nomina un avvocato specializzato in recupero crediti e diritto fallimentare per garantire che tutti i tuoi interessi siano adeguatamente rappresentati e difesi nel processo.

La presenza di un avvocato ti aiuterà a scegliere la migliore strategia processuale.

7) Partecipa alle Riunioni dei Creditori

Partecipa alle riunioni dei creditori e alle udienza fissate nella procedura di fallimento.

In questo modo avrai l’opportunità di ottenere informazioni aggiornate sullo stato finanziario del debitore e sugli sviluppi del processo di fallimento.

8) Monitora la Procedura Fallimentare

Monitora la procedura e consulta i provvedimenti giudiziali emessi dal Giudice.

In questo modo potrai ricevere informazioni in tempo reale sulle attività processuali e potrai scegliere come agire in giudizio per tutelare i tuoi diritti.

9) Comunica con il Curatore

Comunica tempestivamente al curatore fallimentare qualsiasi credito che potrebbe essere incluso nel fallimento e presentane la richiesta di pagamento.

10) Proteggi i Tuoi Diritti in Tribunale

Se necessario, avvia azioni legali per proteggere i tuoi diritti e interessi nei confronti del debitore fallito. Un avvocato esperto può guidarti attraverso questo processo.

11) Preparati per le Assemblee dei Creditori

Partecipa alle assemblee dei creditori con tutte le informazioni necessarie.

Queste riunioni offrono l’opportunità di discutere la situazione finanziaria del debitore e di influenzare le decisioni chiave che potrebbero influenzare il recupero del tuo credito insoluto.

12) Rispetta le Scadenze del Tribunale

Assicurati di rispettare rigorosamente tutte le scadenze stabilite dal tribunale durante il processo di fallimento.

La puntualità è fondamentale per garantire che un eventuale atto di opposizione o reclamo sia considerato e trattato correttamente.

13) Preparati per le Audizioni e le Verifiche

Nel caso in cui siano previste audizioni o verifiche durante il processo di fallimento, prepara accuratamente la tua documentazione.

Assicurati di essere pronto a rispondere a domande dettagliate sul tuo credito; la preparazione anticipata può aiutarti a gestire correttamente la fase processuale.

14) Esplora Possibili Asset Nascosti

Indaga per individuare possibili asset nascosti del debitore che potrebbero essere trascurati.

Ciò potrebbe includere beni non dichiarati o transazioni finanziarie sospette che potrebbero influire sul recupero dei tuoi crediti.

15) Agisci su casi di Presunta Frode

Se sospetti attività fraudolente da parte del debitore, agisci prontamente.

Comunica le tue preoccupazioni alle autorità competenti e consulta il tuo avvocato per proteggere i tuoi interessi durante la procedura fallimentare.


Conclusione

Seguendo questi 15 consigli essenziali, potrai affrontare in modo più efficace la sfida del recupero crediti dopo il fallimento di un debitore.

Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un avvocato specializzato per adattare queste linee guida alla tua situazione specifica.

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Pignoramento presso terzi - copertina

Consigli per avviare un Pignoramento presso Terzi

Il pignoramento presso terzi è una procedura giudiziale mediante la quale un creditore ottiene l’autorizzazione del tribunale a pignorare i beni del debitore che si trovano nella disponibilità di un terzo soggetto, noto come “terzo pignorato”.

Questa procedura esecutiva viene avviata quando il debitore non adempie agli obblighi di pagamento di un debito e il creditore ha già ottenuto un titolo esecutivo (decreto ingiuntivo o sentenza di condanna) in suo favore.

Una volta ottenuto il titolo esecutivo, il creditore può richiedere a un ufficiale giudiziario di procedere al pignoramento dei beni del debitore che si trovano in possesso del terzo pignorato.

Questi beni possono includere, ad esempio, conti bancari, stipendi, o altre somme di denaro che il terzo deve al debitore.

Il terzo pignorato è quindi obbligato a trattenere o trasferire al creditore la somma dovuta, contribuendo così al recupero del credito.

Il pignoramento presso terzi rappresenta uno strumento legale attraverso il quale il creditore cerca di soddisfare il proprio credito sfruttando le risorse finanziarie del debitore custodite da terzi, riducendo così le possibilità di sottrazione fraudolenta dei beni.

Il pignoramento presso terzi

Questa procedura è soggetta a specifiche regole e richiede l’intervento di un avvocato per l’instaurazione del giudizio.

Se devi recuperare un credito e stai considerando l’avvio di un pignoramento presso terzi, è cruciale adottare una strategia ben ponderata per massimizzare le possibilità di successo.

Oltre ai consigli tradizionali che potresti già conoscere, ecco 15 suggerimenti che possono aiutarti a non commettere errori nel recupero del tuo credito.

1) Analisi sulla Situazione Debitoria

Prima di avviare un contenzioso, non limitarti alla mera analisi finanziaria.

Approfondisci l’analisi indagando sulla situazione debitoria della tua controparte.

In questo modo potresti scoprire informazioni preziose che potrebbero influenzare la tua strategia di recupero.

2) Analisi sui Rapporti di Lavoro

Verifica se la controparte percepisce uno stipendio in forza di un regolare contratto di lavoro.

Ricorda che l’affidabilità del datore di lavoro (che rivestirà la qualità di “terzo pignorato”) è fondamentale per il buon esito del pignoramento presso terzi.

3) Analisi sui Conti Correnti

Indaga sui conti correnti e sui rapporti bancari intestati al debitore.

Se la controparte possiede fondi o somme di denaro giacenti su un conto corrente puoi utilizzare la procedura di pignoramento presso terzi per recuperare il tuo credito insoluto.

4) Analisi sui Protesti

Verifica se il debitore ha avuto dei protesti attraverso una visura protesti.

Non limitarti a considerare solo la presenza o l’assenza di protesti.

Analizza il contesto delle segnalazioni, comprendendo le ragioni dei protesti e la loro data di registrazione.

In questo modo potrai avere un quadro più completo della situazione finanziaria del debitore.

5) Collaborazione con Agenzie di Investigazione Patrimoniale

Considera la possibilità di collaborare con agenzie di investigazione patrimoniale.

In questo modo potresti ottenere informazioni dettagliate e aggiornate sulla situazione finanziaria del debitore.

Un’indagine accurata può rivelare l’esistenza di beni che non conoscevi e potrebbe semplificare la verifica dei beni pignorabili e ridurre il rischio di occultamento di patrimoni.

6) Analisi della Reputazione Online

Prima di intraprendere azioni legali, effettua un’analisi della reputazione online del debitore.

In alcuni casi potresti trovare informazioni pubbliche che ignoravi sulla tua controparte.

In questo modo potrai avere maggiori elementi per individuare la tua strategia di recupero.

7) Mediazione Online

Valuta di ricorrere alla procedura di mediazione per definire la controversia prima di avviare il pignoramento presso terzi.

Ti consiglio di utilizzare piattaforme di mediazione online per cercare una soluzione stragiudiziale.

La risoluzione attraverso la mediazione potrebbe essere più rapida ed economica.

8) Risposte del Debitore

Cerca di effettuare delle simulazioni per prevedere le possibili risposte del debitore alla procedura di pignoramento.

Questo ti consentirà di adattare la tua strategia di comunicazione e negoziazione per recuperare più velocemente il tuo credito.

9) Tendenze Economiche di Settore

Mantieniti informato sulle tendenze economiche del settore professionale in cui opera il debitore.

Le fluttuazioni del mercato possono influenzare la disponibilità di risorse finanziarie e, di conseguenza, il successo dell’attività di recupero.

10) Intelligenza Artificiale

Sfrutta l’intelligenza artificiale per analizzare casi simili e per prevedere potenziali contestazioni da parte del debitore.

Una preparazione accurata può neutralizzare rapidamente eventuali opposizioni.

11) Pianificazione Finanziaria

Pianifica le spese giudiziali che dovrai sostenere per avviare il pignoramento presso terzi.

Inserisci i costi vivi, le spese di giustizia (come il contributo unificato e le spese di notifica) per valutare la convenienza dell’azione giudiziaria.

Una causa giudiziale è come un investimento: se non controlli le spese, potresti recuperare una somma minore rispetto ai costi sostenuti.

12) Tempi di Lavorazione del Tribunale

Cerca di verificare quali sono i tempi di lavorazione del Tribunale al quale ti rivolgerai per l’avvio del pignoramento presso terzi.

In alcune città i giudizi di pignoramento presso terzi possono essere lenti a causa dell’elevato numero di cause iscritte a ruolo.

Se conosci in anticipo i tempi di lavorazione del Tribunale potrai capire se il contenzioso si definirà in tempi brevi.

13) Verifica sul Terzo Pignorato

Verifica l’identità del Terzo Pignorato.

Se la tua controparte percepisce uno stipendio, verifica se il terzo pignorato è una società o un ente pubblico.

Se il terzo è un istituto di credito (nel caso in cui il debitore sia titolare di rapporti bancari), verifica se dopo la notifica dell’atto di pignoramento è stata inviata la “dichiarazione di quantità” (è la dichiarazione con la quale il terzo comunica al creditore quanto denaro è presente nel conto corrente).

14) Gestione dello Stress

L’avvio di una procedura di pignoramento presso terzi può essere stressante.

Impara a gestire lo stress nel caso in cui il terzo pignorato dovesse mostrarsi poco collaborativo.

15) Previsione degli Scenari

Prepara il tuo team per affrontare scenari estremi, inclusi i casi in cui il debitore potrebbe cercare di trasferire i beni a terzi per evitare il pignoramento.

Rivolgiti ad un avvocato esperto in recupero crediti per evitare che la controparte possa occultare i suoi beni.


Conclusione

L’evoluzione tecnologica e la complessità delle situazioni richiedono un approccio dinamico e innovativo al pignoramento presso terzi.

Integrando questi consigli nella tua strategia, potrai affrontare le sfide con maggiore efficacia e ottenere risultati più favorevoli nel recupero crediti.

Pignoramento presso terzi - consigli con lista


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Pignoramento mobiliare - copertina e consigli

Consigli per avviare un Pignoramento Mobiliare

Se devi avviare un pignoramento mobiliare per recuperare un credito, è importante conoscere alcune regole fondamentali per non commettere errori.

Il recupero di un credito richiede una pianificazione attenta e una conoscenza approfondita degli strumenti processuali.

Per questo motivo voglio fornirti 15 consigli utili (e non convenzionali). che possono rendere il tuo percorso di recupero crediti più efficace e all’avanguardia.

1) Mappa del Debitore

Prima di avviare il contenzioso giudiziale, crea una “mappa” dettagliata che descrive la situazione finanziaria del tuo debitore.

Questa analisi approfondita ti darà una visione chiara dei beni pignorabili.

2) Checklist Operativa

Elabora una checklist operativa che contenta l’elenco di tutti i passaggi necessari per il pignoramento.

Una guida pratica può facilitare il processo e ridurre potenziali errori.

3) Supporto Legale

Richiedi supporto legale e collabora con un avvocato esperto in recupero crediti.

Ti consiglio di utilizzare tecnologie moderne e strumenti digitali per velocizzare i tempi di attesa.

Anche il diritto si è evoluto.

4) Documenti e Tecnologia

Sfrutta le tecnologia per semplificare la gestione della documentazione e la conversazione degli atti più importanti.

Utilizza strumenti per pianificare i tempi di recupero e per prevedere l’esito del contenzioso.

Privilegia gli strumenti di comunicazione asincrona (email; chat) per comunicare con il tuo team.

5) Calcolo dei Costi

Valuta i costi dell’intera procedura di pignoramento, inclusi gli onorari legali, le spese di ufficiale giudiziario e le tasse.

Stabilisci un budget realistico e prevedi uno scenario di incasso.

Utilizza strumenti di pianificazione per stimare con precisione i costi associati al pignoramento e garantire una gestione finanziaria ottimizzata.

6) Analisi dei Beni del Debitore

Prima di procedere con il giudizio esegui una valutazione accurata dei beni del debitore che intendi pignorare.

Questa valutazione influenzerà la decisione sulla strategia da seguire.

7) Comunicazione Empatica

Comunica con il debitore in modo empatico, cercando soluzioni alternative prima di avviare la procedura.

Spesso un approccio cordiale può favorire una risoluzione positiva della controversia.

8) Verifica sul Tribunale

Analizza i tempi di conclusione della procedura e stima i tempi di lavorazione del Tribunale al quale rivolgerai la tua richiesta.

Prevedi una possibile data di conclusione del giudizio e verifica se puoi sostenere i relativi costi giudiziali.

9) Attenzione ai Veicoli

Prima di pignorare un veicolo, effettua una valutazione accurata del bene.

Il pignoramento mobiliare di un veicolo può essere molto insidioso se non conosci con precisione lo stato di usura del mezzo.

Accerta qual è l’anno di immatricolazione della vettura prima di avviare il pignoramento.

10) Indagine sui Redditi Periodici

Effettua un’indagine sui redditi periodici percepiti dal debitore.

Ricorda che tra i redditi periodici rientrano non soltanto lo stipendio o la pensione, ma anche le rendite e i proventi da investimenti e locazioni.

11) Monitoraggio Costante

Implementa sistemi di monitoraggio continuo sulle condizioni finanziarie del debitore.

L’accesso in tempo reale alle informazioni può prevenire complicazioni durante il processo.

12) Negoziazione con il Debitore

Durante il pignoramento mobiliare, cerca di negoziare con il debitore.

Le trattative svolge durante un contenzioso legale possono concludersi con esito molto vantaggioso per il creditore (se sai come gestire la relazione con la controparte).

13) Soluzioni Alternative

Prima di procedere al pignoramento, valuta la possibilità di soluzioni alternative al contenzioso.

In alcuni casi il pagamento rateale o l’incasso di una somma inferiore può essere più conveniente rispetto ai risultati che otterrai tramite una causa giudiziale.

14) Preparazione su Potenziali Contestazioni

Preparati a gestire eventuali contestazioni o opposizioni da parte del debitore durante la procedura.

Un approccio strategico può prevenire complicazioni.

15) Prove del Credito

Custodisci tutte le prove che dimostrano l’esistenza del tuo credito.

Se il tuo credito non può essere provato in forma scritta, raccogli le testimonianze delle persone informate sui fatti.


Conclusione

Il pignoramento mobiliare è uno strumento molto vantaggioso che nasconde alcune insidie.

Per evitare errori è necessario effettuare un’analisi preliminare dettagliata per stimare i costi giudiziali e per prevedere l’esito della controversia.

Utilizzando la tecnologia e scegliendo la giusta strategia di negoziazione, puoi massimizzare le tue probabilità di successo tramite un pignoramento mobiliare.

Pignoramento mobiliare - consigli con lista


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Tino Crisafulli

Avvocato • Legal Advisor • Founder di Recupero Legale

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