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Pignoramento dello stipendio

Oggi parliamo di pignoramento dello stipendio ➙ leggi il nostro consiglio veloce:

Pignoramento dello stipendio

Ricorda che puoi pignorare fino ad 1/5 dello stipendio netto (non si applica il minimo vitale previsto per le pensioni)


I consigli di Recupero Legale ➙ La rubrica settimanale che offre suggerimenti veloci per gestire i propri crediti in modo intelligente.

I ritmi frenetici e gli impegni di lavoro ci costringono a dedicare sempre meno tempo per approfondire argomenti delicati.

Siamo troppo impegnati a far funzionare la nostra professione o la nostra impresa e spesso leggere un articolo sul web è troppo dispendioso.

Per questo motivo abbiamo ideato una rubrica diversa che ti suggerisce in modo veloce e pratico alcuni accorgimenti per tutelare il tuo credito insoluto.

Ogni settimana parleremo di credit management, recupero crediti, diritto, innovazione, produttività e smart working, con un format diverso e veloce.

Pubblicheremo una locandina che ti suggerirà in modo diretto come comportarti.

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A chi è rivolta la nostra rubrica?

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Lo sapevi che molti crediti diventano difficili da recuperare poiché i creditori non conoscono alcune regole fondamentali o poiché si commettono alcuni errori evitabili?

Il mondo degli affari è pieno di relazioni redditizie, ma spesso nasconde spiacevoli sorprese.

Non sempre puoi prevedere se il tuo cliente ti pagherà, ma grazie ai nostri consigli puoi mettere al sicuro il tuo business e puoi gestire in modo intelligente un credito.

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Hyperloop

Scopri hyperloop, la tecnologia che sfrutterà la velocità del suono

Hai mai sentito parlare di hyperloop? Se leggi molte notizie di tecnologia non ti sarà sfuggito questo termine; dal 2012 i forum ed i media specializzati hanno pubblicato molti articoli e video su questa nuova tecnologia esponenziale che potrebbe cambiare radicalmente il settore dei trasporti e in generale tutto il mondo del business.

Ma andiamo con ordine e vediamo innanzitutto che cos’è questa tecnologia.

Che cos’e’ hyperloop?

Hyperloop è una tecnologia “futuribile”, e cioè non ancora del tutto sviluppata, che si occupa del trasporto ad altissima velocità di persone e merci. Lo scopo di questa nuova tecnologia è quello di permettere all’uomo di spostarsi velocemente da due punti geografici molto distanti sfruttando velocità molto elevate.

La parola inglese hyperloop significa letteralmente “iper anello” o “iper ciclo” e descrive sommariamente il modo in cui si sviluppa la tecnologia: con “hyper” si vuole indicare la velocità, con “loop” si indica invece il sistema su cui correrà la velocità.

Il “loop” (ovvero l’anello) costituisce il cuore pulsante del funzionamento di hyperloop; infatti l’idea originaria descritta nei primi prototipi prevede la creazione di tubi meccanici di grandissime dimensioni che avranno il compito di ospitare delle capsule aereodinamiche alimentate da “motori lineari”. Il motore lineare è un motore elettrico che funziona in modo diverso rispetto ai classici motori a rotori; il motore lineare infatti non produce un movimento meccanico (come il ruotare di un’elica) ma produce una forza elettromagnetica.

Per comprendere il funzionamento dei motori lineari guarda questo video

freccia rossa

Per semplificare enormemente il concetto, il “loop” costituisce una sorta di rete ferroviaria all’interno della quale saranno installati dei vagoni (ovvero le capsule con i motori lineari) che si spostano ad elevata velocità sfruttando la forza elettromagnetica.

Ma questi “vagoni” come potranno spostarsi a velocità iperboliche? Grazie ai motori lineari che sfruttano la forza elettromagnetica generata nei rotori e grazie ad un cuscino d’aria generato dentro il “loop”.

Hyperloop di Camilo Sanchez

Immagine denominata “Concept art of Hyperloop inner works” – 28 settembre 2015 – Autore: Camilo Sanchez

Chi ha parlato per la prima volta di hyperloop?

La prima persona ad aver parlato ufficialmente della tecnologia hyperloop è stato l’imprenditore sudafricano (naturalizzato statunitense) di nome Elon Musk.

Nel 2012 infatti Elon Musk ha pubblicato grazie alla sua azienda “Space X” un progetto denominato “Hyperloop Alfa” spiegando in linea generale il concept della tecnologia e svelando i primi bozzetti delle capsule (per consultare o scaricare il progetto “Hyperloop Alfa” clicca qui).

Oggi hyperloop non è più un semplice progetto ma una realtà davvero vicina ad essere lanciata nel mercato globale; le aziende che stanno continuando a sviluppare il progetto sono 4:

  • Space X di Elon Musk;
  • Hyperloop One (già Hyperloop Technologies Inc.) società del gruppo Virgin di Richard Branson;
  • Hyperloop Transportation Technologies (HTT);
  • Transpod Hyperloop.

Una competizione speciale

Nel 2017 è stata lanciata una competizione ufficiale tra gli sviluppatori della tecnologia hyperloop che prende il nome di “Hyperloop Pod Competition”. Lo scopo della gara è premiare il prototipo più veloce e più innovativo che sfrutta questo nuovo sistema di propulsione.

In questo video bellissimo puoi capire a quale livello sia arrivato lo sviluppo dei ricercatori.

Allaccia le cinture e trattieni il fiato (min. 01,30)

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Ma perché hyperloop può cambiare il settore del credito?

Ora che sai cos’è hyperloop, puoi immaginare le incredibili conseguenze che potrà avere nella società del futuro. Una mobilità così elastica e futuristica rischia di stravolgere incredibilmente gli equilibri di ogni business e di ogni settore produttivo.

Ma una tecnologia che riguarda i trasporti come può rivoluzionare, indirettamente, il settore del credito e delle transazioni commerciali?

Scopriamolo in questi 3 spunti:

  1. GRAZIE AD HYPERLOOP CRESCERA’ IL NUMERO DI TRANSAZIONI INTERNAZIONALI ➙ Se possiamo spostarci alla velocità del suono e se potremo raggiungere città lontanissime in pochissimo tempo, le transazioni commerciali internazionali si moltiplicheranno e coinvolgeranno anche le imprese più piccole. Vuoi stipulare una transazione con una società brasiliana che produce una nuova tecnologia utile per la tua azienda? La grande distanza ti scoraggia? Non preoccuparti, prenoti un viaggio Hyperloop e raggiungi una meta lontanissima in poche ore; conosci l’azienda di persona e acquisisci le informazioni necessarie per la transazione. Entro la sera sei di nuovo nel tuo ufficio per discutere con i tuoi collaboratori se il progetto è sostenibile. Rivoluzionario davvero.
  2. GRAZIE AD HYPERLOOP NASCERA’ UN NUOVO SISTEMA ECONOMICO TRANSFRONTALIERO ➙ La crescita esponenziale delle transazioni commerciali farà nascere un nuovo sistema economico internazionale; questo probabilmente richiederà l’introduzione di una moneta universale che possa semplificare gli scambi e velocizzare le transazioni. Fantascienza? E’ un argomento controverso, e ci sono molti articoli che trattano questo tema (anche in modo molto critico). Non esprimo giudizi in merito, ma mi limito a segnalarti che si tratta di un tema molto discusso. C’era già un personaggio molto famoso che ne parlava nel 2009 (scopri chi è cliccando qui).
  3. GRAZIE AD HYPERLOOP SARA’ NECESSARIO CREARE NUOVE REGOLE E NUOVI ORGANI PER LE TRANSAZIONI ➙ L’incremento delle transazioni commerciali internazionali (che potrebbe coinvolgere anche le imprese più piccole) potrebbe fisiologicamente far aumentare il numero di contenziosi in materia creditizia. Hai acquistato un servizio da una società australiana la settimana scorsa? Bene, hai effettuato il pagamento del servizio ma l’azienda australiana si è resa inadempiente? Adesso hai un credito insoluto, ma il tuo credito è un … insoluto internazionale. Come puoi ottenere una tutela precisa e veloce in caso di contenzioso? A quale organo di giustizia ti dovrai rivolgere per risolvere la controversia? Nel nostro ordinamento esistono le norme del diritto internazionale privato, che indicano i criteri di collegamento con cui individuare le norme giuridiche da applicare. Si tratta però di norme di legge che sono state scritte nel 1995 e poi aggiornate nel 2013. Siamo sicuri che queste regole saranno sufficienti a regolare i rapporti futuri? Non è necessario rispondere adesso, ma in futuro questi possibili problemi richiederanno una soluzione veloce.

Prepariamoci al futuro

In questo articolo ti ho illustrato degli esempi estremi ed un po’ distopici; nessuno sa davvero cosa ci riserverà il futuro. Ma la chiave centrale è sempre la stessa: la tecnologia corre veloce, mentre invece la legislazione e la codificazione delle regole è sempre molto lenta.

Abbiamo bisogno invece di risposte e strumenti di tutela più veloci per proteggere la stabilità dei nostri affari e delle nostre professioni: hyperloop è una grande risorsa, ma dobbiamo arrivare preparati all’appuntamento.


Sei arrivato al termine di questo articolo. Leggi il riepilogo

Perché hyperloop può cambiare il settore del credito?

  1. Crescerà il numero di transazioni internazionali;
  2. Nascerà un nuovo sistema economico transfrontaliero;
  3. Sara’ necessario creare nuove regole e nuovi organi per le transazioni.

Leggi il riepilogo cliccando sull’infografica qui sotto

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Hyperloop: come cambia il settore del credito

Hyperloop: come cambia il settore del credito


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Tino Crisafulli ➜ avvocato e Founder di RecuperoLegale.it

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Inquilino moroso

La guida breve che ti spiega come recuperare il credito nei confronti di un inquilino moroso

Come sfrattare un inquilino moroso: questa è una delle domande più frequenti a cui mi capita di rispondere. In questo articolo ti spiegherò come devi comportarti se il tuo inquilino non paga più l’affitto.

In questi casi la legge prevede un procedimento speciale diverso dal giudizio ordinario che ti permette di raggiungere 2 obiettivi differenti.

Ma prima di proseguire lascia che ti spieghi un concetto importante.


Che cos’è la mora?

La mora, nel linguaggio giuridico indica l’ingiustificato ritardo nell’adempimento di un’obbligazione.

Il tuo inquilino è moroso quando è in ritardo con i pagamenti dei canoni di affitto.

Il padrone di casa (locatario) che affitta un immobile all’inquilino (conduttore) è creditore nei sui confronti del corrispettivo pattuito per il godimento della casa.


Molto spesso chi affitta il proprio immobile a terzi si può trovare in una situazione spiacevole.

Infatti il mancato pagamento dell’inquilino non solo produce un danno economico, ma genera anche un problema pratico: come liberare l’appartamento e “riconquistare” la piena disponibilità del bene.

Se ti trovi in questa situazione non sempre riuscirai a raggiungere i tuoi obiettivi in via stragiudiziale; nella maggior parte dei casi sarai costretto a ricorrere alle vie legali per “sfrattare” l’inquilino moroso che non paga, e per obbligarlo ad abbandonare l’appartamento.

COME DEVI COMPORTARTI

Distinguiamo due ipotesi:

1) È SCADUTO IL CONTRATTO (art. 657 c.p.c.);

2) L’INQUILINO NON PAGA I CANONI MENSILI (art. 658 c.p.c.).

In entrambi i casi ti consiglio di rivolgerti ad un avvocato portando i seguenti documenti:

  1. la copia del contratto (il contratto deve essere regolarmente registrato);
  2. la copia delle ricevute che dimostrano i pagamenti effettuati dall’inquilino;
  3. la copia dei solleciti di pagamento che hai inviato al debitore/inquilino.

IL PROCEDIMENTO PER LA CONVALIDA DELLO SFRATTO

Nel procedimento speciale per la convalida dello sfratto dovrai:

  • CITARE IN GIUDIZIO IL TUO INQUILINO MOROSO ➙ Ricorda che il giudice competente è quello del luogo in cui si trova l’immobile.
  • INTIMARE ALL’INQUILINO MOROSO DI LASCIARE LIBERO L’IMMOBILE ➙ Grazie ad un atto giudiziario (redatto da un avvocato) puoi chiedere al giudice la convalida dello sfratto per morosità o per finita locazione.
  • CHIEDERE AL GIUDICE DI CONVALIDARE LO SFRATTO ➙ Il giudice emetterà un’ordinanza che obbligherà l’inquilino a rilasciare l’immobile.

In tutti questi casi si verifica la risoluzione del contratto di locazione; cioè il vincolo contrattuale si scioglie.

La morosità dell’inquilino determina una fase patologica del credito; se il debitore non paga allora sarà necessario avviare una separata procedura esecutiva.

DUE OBIETTIVI CON LO STESSO ATTO

Nell’atto introduttivo del giudizio di convalida puoi chiedere che il giudice si pronunci contemporaneamente su due temi:

  1. La convalida dello sfratto;
  2. L’ingiunzione di pagamento per i canoni scaduti (art. 658 c.p.c.).

DECRETO INGIUNTIVO PER I CANONI SCADUTI

Quando chiedi l’ingiunzione di pagamento il giudice, oltre a convalidare lo sfratto può emettere un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo (art. 664 c.p.c. ) che consente al creditore di avviare un pignoramento presso terzi nei confronti dell’inquilino moroso in tempi molto brevi.

Quando un decreto ingiuntivo è provvisoriamente esecutivo significa che puoi notificare direttamente l’atto di precetto al debitore senza aspettare il termine di 40 dalla notifica del titolo esecutivo.

PIGNORAMENTO DELL’INQUILINO

Con la procedura esecutiva potrai ottenere il pagamento dei canoni scaduti e di quelli a scadere fino al rilascio dell’immobile.

Ricorda che in questo caso il Tribunale competente è quello del luogo di residenza del tuo inquilino.

Se quest’ultimo lavora puoi pignorare il suo stipendio, se è pensionato la sua pensione. E’ possibile pignorare anche il suo conto corrente o i suoi beni mobili registrati. Se è intestatario di case, puoi valutare insieme ad un professionista l’opportunità di procedere con un pignoramento immobiliare (questa scelta dipende dall’entità del credito).

Infine, ti segnalo 2 cose che devi assolutamente sapere:

  • L’INQUILINO PUO’ OPPORSI ALLO SFRATTO ➙ In questo caso si apre un altro giudizio (art. 667 c.p.c.) che avrà certamente una durata più lunga;
  • IN CASO DI OPPOSIZIONE DA PARTE DEL TUO INQUILINO DEVI AVVIARE LA PROCEDURA DI MEDIAZIONE ➙ In questa ipotesi la mediazione è obbligatoria (art. 5 Dlgs. 28/2010) e va avviata dopo la prima udienza. Se ciò non accade la procedura di sfratto si blocca e potresti anche essere condannato alle spese legali.

Sei arrivato al termine di questo articolo: leggi il riepilogo.

Quali sono i documenti necessari per sfrattare l’inquilino?

  1. Copia del contratto;
  2. Copia delle ricevute che dimostrano i pagamenti dell’inquilino;
  3. Copia dei solleciti di pagamento inviati.

Quali sono le 3 richieste che dovrai formulare della procedura di sfratto?

  1. Dovrai citare in giudizio il tuo inquilino;
  2. Dovrai intimare al tuo inquilino moroso di lasciare libero l’immobile;
  3. Dovrai chiedere al giudice di convalidare lo sfratto.

Cosa devi fare per pignorare l’inquilino moroso?

  1. Chiedi al giudice la convalida dello sfratto;
  2. Chiedi al giudice l’ingiunzione di pagamento per i canoni scaduti.

Leggi il riepilogo cliccando sull’infografica qui sotto

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Inquilino moroso: come sfrattarlo

Inquilino moroso: come sfrattarlo


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Teresa Rossi ➜ avvocato e Founder di RecuperoLegale.it

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Diffida via pec

Oggi parliamo di diffida via pec ➙ leggi il nostro consiglio veloce:

Diffida via pec

Se invii una diffida via pec, ricorda di conservare le ricevute di accettazione e consegna. Senza questi due documenti non puoi dimostrare di aver interrotto il termine di prescrizione


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Certificazione notarile

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Certificazione notarile

Ricorda che dal deposito dell’istanza di vendita hai 60 giorni di tempo per depositare la certificazione notarile (art. 567 cpc, 2° comma)


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I rapporti tra assegnazione della casa coniugale e ipoteca: quando conviene pignorare l’immobile?

Hai mai sentito parlare dell’assegnazione della casa coniugale? Per “assegnazione della casa coniugale” si definisce il provvedimento di un giudice che, dopo una sentenza di separazione o divorzio, assegna l’abitazione della coppia soltanto ad uno dei due coniugi.

Sono numerosi i casi in cui l’assegnazione della casa coniugale e l’ipoteca incrociano il destino del creditore che intende avviare un pignoramento immobiliare.

Si tratta di un argomento molto tecnico a cui molti esperti non riescono a rispondere.

Ma cosa succede se devi pignorare un immobile che non è abitato dal tuo debitore, ma dal suo coniuge?

Le sorti dell’immobile, in questi casi, riguardano anche il coniuge separato o divorziato che abita proprio nella casa che vuoi mettere all’asta.

La vicenda si complica ulteriormente se il tuo debitore non abita l’immobile. Un esempio classico: il marito intestatario del  mutuo non paga le rate ma l’immobile è abitato dalla ex moglie e dai figli.

Non preoccuparti risponderò alla domanda, ma prima di proseguire è necessario fare alcune premesse molto importanti.


Quando viene assegnata la casa coniugale ?

Innanzitutto in caso di separazione o divorzio, il giudice, tenendo conto delle condizioni economiche dei coniugi, assegna la casa coniugale in presenza di 2 presupposti (art. 337 sexies c.c.):

  • l’affidamento dei figli minorenni;
  • la convivenza con i figli maggiorenni non economicamente autosufficienti.

Il provvedimento di assegnazione, infatti, è finalizzato esclusivamente alla tutela della prole.

Per essere opponibile ai terzi, inoltre, il provvedimento di assegnazione della casa coniugale deve essere trascritto nel pubblici registri immobiliari (art. 2643 del Codice civile).

Pertanto, per risolvere il conflitto tra iscrizione ipotecaria sull’immobile e trascrizione del provvedimento di assegnazione, trattandosi entrambi di atti aventi data certa, si applica il principio delle priorità temporale (art 2644 c.c.).

Cosa significa atto “opponibile a terzi

Quando si parla di atto “opponibile a terzi” si intende un atto che ha efficacia sia tra le persone che vi hanno dato vita, sia nei confronti dei terzi che non hanno partecipato alla creazione dell’atto.

In altre parole se il tuo atto è “opponibile ai terzi” significa che tu puoi utilizzarlo e pertanto “opporlo” anche nei confronti dei terzi.

Allo stesso stesso modo se un atto è “opponibile a te” significa che l’atto avrà efficacia anche nei tuoi confronti, nonostante tu non lo abbia materialmente creato. Dunque l’atto potrà essere utilizzato contro di te.


E’ possibile pignorare la casa in cui vive il coniuge assegnatario?

Se sei un creditore ipotecario ti conviene ricordare questi 3 consigli.

  1. HAI ISCRITTO IPOTECA PRIMA DELLA TRASCRIZIONE DEL  PROVVEDIMENTO DI ASSEGNAZIONE? Allora puoi pignorare l’immobile come se fosse libero; il diritto del coniuge assegnatario trascritto dopo l’iscrizione dell’ipoteca non può pregiudicare i diritti del titolare della garanzia reale (se vuoi approfondire l’argomento consulta la sentenza della Corte di Cassazione n. 2016 n. 7776);
  2. HAI ISCRITTO IPOTECA DOPO LA TRASCRIZIONE DEL PROVVEDIMENTO DI ASSEGNAZIONE? Allora non puoi pretendere il rilascio dell’immobile in quanto l’assegnazione è a te opponibile.
  3. IL PROVVEDIMENTO DI ASSEGNAZIONE NON E’ STATO TRASCRITTO? Allora la tua ipoteca è opponibile al coniuge assegnatario senza limiti di tempo (cioè ha efficacia anche nei confronti del coniuge assegnatario senza limiti di tempo).

Pertanto se hai iscritto ipoteca prima della trascrizione del provvedimento giudiziale di assegnazione puoi legittimamente avviare l’esecuzione forzata. Il coniuge assegnatario non può opporsi al pignoramento immobiliare.

Se invece hai iscritto ipoteca dopo la trascrizione del provvedimento giudiziale di assegnazione e decidi di avviare l’esecuzione forzata, il coniuge assegnatario può opporsi al pignoramento immobiliare. L’eventuale aggiudicazione dell’immobile non avrà efficacia.


I consigli di Recupero Legale

Prima di avviare il pignoramento analizza l’ispezione ipotecaria dell’immobile.

Se risultano provvedimenti giudiziali conseguenti ad una separazione o divorzio verifica la data in cui sono stati trascritti prima di avviare l’esecuzione forzata.

Se hai intenzione di iscrivere ipoteca o avviare il pignoramento immobiliare non farti scoraggiare dalla preesistenza del provvedimento di assegnazione della casa coniugale; verifica la data della sua trascrizione ma anche e soprattutto l’età dei figli e la situazione familiare nel suo complesso. Il provvedimento di assegnazione non dura per sempre ma viene revocato quando vengono meno i presupposti previsti dalla legge.


Sei arrivato al termine di questo articolo. Leggi il riepilogo qui sotto:

Se hai iscritto ipoteca, puoi pignorare l’immobile assegnato dal giudice al coniuge affidatario?

Si, solo se hai iscritto ipoteca prima della trascrizione del provvedimento di assegnazione della casa coniugale.

Cosa succede se il provvedimento di assegnazione non viene trascritto?

L’ipoteca è sempre opponibile al coniuge assegnatario.

Cosa succede se il provvedimento di assegnazione è stato trascritto prima dell’iscrizione di ipoteca?

Non puoi pignorare l’immobile fino alla revoca del provvedimento di assegnazione.

Leggi il riepilogo cliccando sull’infografica qui sotto

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Assegnazione della casa coniugale: 3 consigli

Assegnazione della casa coniugale 3 consigli


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Competenza del pignoramento

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Ricorda che il tribunale competente è quello del luogo in cui risiede il debitore


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Gli ostacoli che si incontrano quando devi recuperare un credito su fatture non pagate

Ti è mai capitato di vantare un credito su fatture non pagate? Fammi indovinare: probabilmente ti sei chiesto se le fatture non pagate costituiscono una prova sufficiente per instaurare una causa giudiziale e per recuperare il tuo credito.

Non preoccuparti: la fattura è certamente un documento idoneo che puoi utilizzare per sollecitare il tuo cliente ad effettuare il pagamento. Tuttavia possono sorgere alcuni problemi per l’attività di recupero.

Nella pratica commerciale molti imprenditori concludono accordi con i propri clienti senza avere un contratto scritto; sono numerosi i casi in cui i clienti lasciano un acconto, chiedono l’emissione della fattura e successivamente non saldano il debito.

Questa circostanza si verifica quotidianamente per chi vende beni o fornisce servizi. Se il tuo credito è fondato su fatture l’attiva di recupero non è impossibile ma diventa più difficile.

I principali rischi che puoi incontrare sono 3:

  1. NESSUNA CONCESSIONE DELLA PROVVISORIA ESECUZIONE ➙ La fattura è ritenuta dai giudici un documento idoneo per ottenere l’emissione del decreto ingiuntivo. Anche in mancanza di un accordo scritto quindi, il creditore può ottenere un decreto contro il debitore che non ha pagato la fattura. Questo accade perché in questa fase il giudice è chiamato a verificare la fondatezza della pretesa creditoria e, basandosi sui documenti esibiti per provare l’esistenza del credito, emette l’ingiunzione di pagamento. La fattura commerciale quindi rappresenta idonea prova scritta sempre che ne risulti la regolarità amministrativa e fiscale (art. 634 c.p.c.). In questi casi però il decreto ingiuntivo non viene emesso provvisoriamente esecutivo (art. 642 c.p.c.). La provvisoria esecuzione consente al creditore di iniziare direttamente l’attività esecutiva senza aspettare il decorso del termine di 40 giorni previsto per l’opposizione. Se il creditore non ha un contratto sottoscritto dal debitore il giudice difficilmente emetterà un decreto esecutivo. Devi sapere però che puoi risolvere il problema nella fase che precede il deposito del ricorso. Prima di iniziare l’attività legale puoi provare ad avviare un’azione stragiudiziale di risoluzione della controversia. Se riesci a fare firmare al tuo debitore un accordo scritto (che ha come oggetto un piano di rientro del debito o un saldo a stralcio) hai comunque in mano quello che ti mancava prima: un documento sottoscritto dal debitore che prova l’esistenza del debito. In questi casi la legge prevede che il giudice può concedere la provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo se il creditore produce documentazione sottoscritta dal debitore, comprovante il diritto fatto valere (art. 642 c.p.c. 2° comma).
  2. POSSIBILE OPPOSIZIONE DEL DEBITORE ➙ Se ottieni un decreto ingiuntivo fondato su fatture il debitore può facilmente presentare opposizione (art. 645 c.p.c.) contestando l’esistenza del rapporto. In questa ipotesi in mancanza di un accordo scritto per te potrebbe essere difficile provare l’origine del credito. Infatti la fattura costituisce un documento unilaterale proveniente dal creditore ed in sede di opposizione non è considerata una prova documentale sufficiente. Essa rappresenta un mero indizio della stipulazione del contratto e dell’esecuzione della prestazione indicata (se vuoi approfondire questo argomento clicca qui). Pertanto, dovrai produrre ulteriori prove per dimostrare l’esistenza del rapporto con il tuo debitore. Ad esempio puoi avvalerti di testimoni, produrre delle email o dei messaggi whatsapp (quest’ultimi sono considerati prove atipiche).
  3. POSSIBILE CONTESTAZIONE DELL’ IMPORTO DELLA FATTURA Può accadere che il debitore si opponga al decreto ingiuntivo contestando l’importo della fattura e non l’esistenza del rapporto. La mancanza di un accordo scritto rende per te più difficile dimostrare il corrispettivo pattuito con il tuo cliente. Poiché in fase di opposizione la fattura non è considerata una prova documentale sufficiente sarai costretto a dimostrare con altri mezzi la fondatezza della tua pretesa. Anche in questo caso ad esempio puoi produrre lo scambio di email con il tuo cliente dove concordate l’importo della retribuzione pattuita. Tieni presente inoltre che il giudice può decidere di nominare un consulente tecnico d’ufficio (meglio conosciuto come “ctu”) affidandogli il compito di accertare effettivamente a quanto ammonta il credito effettivo.

Sei arrivato alla fine di questo articolo. Leggi il riepilogo qui sotto:

Fatture non pagate: quali sono i 3 pericoli per il tuo credito?

  1. Nessuna concessione della provvisoria esecuzione;
  2. Possibile opposizione del debitore;
  3. Possibile contestazione dell’ importo della fattura.

Leggi il riepilogo cliccando sull’infografica qui sotto

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Fatture non pagate: 3 pericoli per il tuo credito

Fatture non pagate: 3 pericoli per il tuo credito


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Teresa Rossi ➜ avvocato e Founder di RecuperoLegale.it

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Trattativa telefonica

La guida pratica per gestire in modo corretto una trattativa telefonica di recupero

La trattativa telefonica è uno degli strumenti più utilizzati per recuperare un credito in fase stragiudiziale. Non sempre è possibile fissare un incontro personale con il debitore per definire il contenzioso; anzi in certi casi è preferibile mantenere una certa distanza con la controparte per evitare di farsi coinvolgere emotivamente durante la discussione.

Avviare una trattativa telefonica è sempre un buon metodo per saggiare se il debitore è disponibile ad effettuare il pagamento senza l’instaurazione di una causa giudiziale. Tuttavia non è sempre facile gestire in modo efficace una trattativa; ci sono molte insidie e parecchi ostacoli da superare.

Quello che ti serve è una guida pratica che ti aiuti a condurre in modo corretto la trattativa telefonica verso l’obiettivo prefissato.

Ecco 5 consigli pratici che ti aiuteranno a recuperare il credito:

  1. IDENTIFICA E STUDIA IL DEBITORE ➙ Prima di contattare telefonicamente il debitore cerca di identificarlo in modo corretto. Se sei il creditore sarà facile identificare il debitore: avrai già un suo recapito telefonico o lo avrai già incontrato di persona. Diversamente se stai gestendo una trattativa per recuperare il credito di un’altra persona ti conviene raccogliere il maggior numero di informazioni sul debitore: dove abita, quanti anni ha, dove lavora (se lavora), perché non ha effettuato il pagamento, quanti soldi deve corrispondere, quanto ha già versato, se vi sono contestazioni sul prezzo o sulla fornitura del bene. Tutte queste informazioni ti aiuteranno a delineare un quadro completo della vicenda e ti permetteranno di comprendere i motivi del mancato pagamento: se è sorta una contestazione sul bene acquistato o sulla fornitura, occorre essere preparati per replicare in modo tempestivo alle eventuali eccezioni del debitore. Se sei già informato partirai con una marcia in più e potrai gestire in modo più consapevole la trattativa telefonica.
  2. EVITA DI COMUNICARE A SOGGETTI DIVERSI DAL DEBITORE IL MOTIVO DELLA TELEFONATA ➙ Uno degli errori più comuni che si commettono in fase di trattativa stragiudiziale è quello di comunicare a soggetti diversi dal debitore il motivo della telefonata. Se parli con un parente del debitore devi assolutamente evitare di comunicargli che stai chiamando per sollecitare il pagamento di un debito. Infatti parlare del debito con una persona diversa del debitore può farti commettere un illecito civile; divulgare a terzi che il sig. Rossi è debitore di te o del tuo cliente può causare la violazione del codice della privacy e ti espone ad una responsabilità civile. La Giurisprudenza ha affrontato molte volte questo tema cambiando spesso orientamento; ad esempio nel corso di un’assemblea condominiale se affermi che un condomino è moroso potresti anche essere considerato colpevole del reato di diffamazione (di recente però l’orientamento della Cassazione è mutato: se vuoi approfondire l’argomento clicca qui). Se non riesci a parlare direttamente con il debitore il nostro suggerimento è quello di evitare di comunicare il motivo della telefonata. Qualificati con il tuo nome e cognome (se hai un titolo professionale o sei un avvocato dillo pure), lascia un tuo recapito, e chiedi di essere chiamato per comunicazioni urgenti. Se il tuo interlocutore è curioso e chiede maggiori approfondimenti dovrai dire che non sei autorizzato a rilasciare ulteriori informazioni, ma comunicherai il motivo della telefonata al diretto interessato. Presta molta attenzione: alcune persone registrano le telefonate con il proprio smartphone. Evita di commettere errori che si ritorceranno contro di te.
  3. DURANTE LA TELEFONATA MOSTRATI CORDIALE MA DECISO ➙ Non appena ti sarai presentato in modo corretto cerca di essere disponibile con la tua controparte. Se mostri una certa empatia iniziale potresti indirizzare la trattativa verso il tuo obiettivo. Cerca di essere professionale e non aggredire il tuo interlocutore; ascoltalo e lascialo parlare. Però non mostrarti troppo disponibile: il debitore deve accorgersi di avere di fronte un professionista cortese ma deciso. Non cedere alle sue provocazioni ed ai suoi possibili insulti; ricorda che se ti fai trascinare nella rissa verbale la trattativa potrebbe essere compromessa. Cerca di far rilassare la controparte e invitalo a trovare una soluzione: ricordagli che stai telefonando per trovare una soluzione ragionevole per entrambi. Tu recuperi un credito, lui si toglie un debito ed una seccatura.
  4. CERCA DI STRAPPARE UNA PROMESSA DI PAGAMENTO ➙ Se hai gestito la trattativa in modo corretto e se il debitore ha compreso che è meglio estinguere il suo debito devi cercare di strappargli una promessa di pagamento. Invitalo a formulare una proposta di pagamento; ricordagli che in questo modo potrebbe uscire da una situazione difficile. Una promessa di pagamento costituisce una buona base per proseguire la trattativa: non illuderti però, le chiacchiere sono inutili se non vengono seguite dai fatti. Tuttavia se il debitore ha promesso il pagamento di una cifra, possono esserci buoni margini per chiudere il contenzioso ed incassare il tuo credito.
  5. FISSA UN NUOVO APPUNTAMENTO ➙ Se il debitore non ha ancora promesso un pagamento, ma ti accorgi che è favorevole ad estinguere il debito ti conviene interrompere quella telefonata e fissare un nuovo appuntamento. A volte rinviare la discussione di qualche giorno può sbloccare la trattativa verso il risultato sperato; il debitore potrà meditare sulla situazione critica e potrà organizzarsi per trovare la liquidità necessaria per formulare un’offerta transattiva. Questa tecnica non offre garanzie di successo, ma è un modo per rinviare la decisione finale ad un momento successivo. Ti conviene fissare un nuovo appuntamento telefonico anche quando il debitore rifiuta ogni pagamento; molte persone reagiscono in modo impulsivo al primo contatto, ma successivamente possono mostrarsi più favorevoli ad una transazione. Se fissi un nuovo appuntamento il debitore avrà più tempo di pensare, e magari sarà più disponibile a trovare una soluzione.

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Trattativa telefonica: sai quali sono i 5 consigli pratici per sfruttarla nel recupero crediti?

  1. Identifica e studia il debitore;
  2. Evita di comunicare a soggetti diversi dal debitore il motivo della telefonata;
  3. Durante la telefonata mostrati cordiale ma deciso;
  4. Cerca di strappare una promessa di pagamento;
  5. Fissa un nuovo appuntamento.

Puoi leggere il riepilogo di questo articolo cliccando sull’infografica qui sotto

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Trattativa telefonica: 5 consigli

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Tino Crisafulli ➜ avvocato e Founder di RecuperoLegale.it

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Prescrizione del credito

Tutto quello che non ti è mai stato detto sulla prescrizione

La prescrizione è il nemico con il quale un professionista del recupero crediti si confronta giornalmente; tra le tante insidie da affrontare per conservare la qualità di un credito, la prescrizione costituisce il problema più delicato. Se sbagli qualcosa non ci sarà nessun rimedio.

Che cos’è la prescrizione?

La prescrizione consiste nella perdita di un diritto che si verifica a causa dell’inerzia del suo titolare. In altre parole: se non eserciti il tuo diritto di credito per un determinato periodo di tempo, allora perderai definitivamente la possibilità di poter ricevere il pagamento in futuro. In questa pagina puoi leggere i diversi termini di prescrizione che sono stati fissati dal nostro ordinamento giuridico: in base al tipo di diritto, la legge fissa un termine di prescrizione differente.

Ma a volte conoscere le norme di legge non basta per evitare dei possibili rischi.

Sei sicuro di sapere tutto sulla prescrizione?

Ricorda che la prescrizione del credito determina la cancellazione del debito: il creditore non può più richiedere al debitore il pagamento di quanto dovuto.

Cosa puoi fare per evitarlo?

I creditori più attenti sanno che per interrompere la prescrizione è molto importante inviare una lettera di diffida, fare firmare al debitore delle cambiali o degli accordi stragiudiziali.

Ma non sempre tutto questo è sufficiente per salvaguardare il tuo credito.

L’attività di recupero crediti presenta a volte delle insidie che, se non vengono gestite in modo corretto, pregiudicano irrimediabilmente la pretesa creditoria. E’ vero che inviare una diffida o notificare un atto giudiziario allunga l’esigibilità del credito per i prossimi dieci anni (a volte anche per un periodo inferiore), ma possono esserci alcuni casi in cui il tuo credito è in pericolo.

Ecco 3 casi particolari in cui il tuo credito è a rischio:

1) IN CASO DI CESSIONE DEL CREDITO ➙ Accade molto spesso che i crediti vengano ceduti dal creditore originario (cedente) ad un altro soggetto (cessionario); il trasferimento può avvenire a titolo oneroso o gratuito (art. 1260 c.c.). E’ importante sapere che la cessione di un credito ha effetto nei confronti del debitore ceduto solo se questi l’ha accettata o quando gli è stata notificata (art. 1264 c.c.). Pertanto, il creditore che acquista un credito altrui deve comunicarlo al debitore ceduto il prima possibile. Nella maggior parte dei casi lo strumento utilizzato è quello della raccomandata con avviso di ricevimento (“raccomandata A/R”) che deve contenere anche la richiesta di pagamento e l’origine del credito. L’obbligo di informazione è fondamentale non solo per l’efficacia della cessione ma anche e soprattutto per interrompere la prescrizione.

IL PERICOLO: In caso di cessione del credito succede spesso che molti crediti siano prossimi alla prescrizione. In queste situazioni è necessario esaminare, al più presto, la documentazione fornita dal cedente per verificare se il credito ceduto è a rischio prescrizione. Ti consiglio di inviare immediatamente la raccomandata; se non lo farai metterai a repentaglio non solo la validità della cessione ma anche l’esigibilità del credito acquistato.

2) IN CASO DI ESTINZIONE DELL’ESECUZIONE IMMOBILIARE  Accade molto spesso che per recuperare un credito sia necessario avviare un’esecuzione immobiliare o intervenire in una già in corso.

I pignoramenti immobiliari che si concludono con la vendita del bene messo all’asta, ovviamente non rappresentano un problema per la prescrizione del tuo credito.

Ma non sempre le esecuzioni immobiliari si concludono in questo modo. Infatti il giudice può estinguere la procedura perché le parti non hanno mostrato interesse alla prosecuzione (art. 630 c.p.c.), hanno rinunciato agli atti (art. 629 c.p.c.) oppure non si sono presentate in udienza (art. 631 c.p.c.). Può accadere, inoltre, che il creditore procedente non rinnovi la trascrizione del pignoramento (art. 2668 ter c.c.); in questi casi il pignoramento diventa inefficace e viene travolto l’intero processo esecutivo.

La domanda che in questi casi il creditore deve porsi è la seguente: da quale momento decorre la prescrizione?

E’ pacifico che la notifica del pignoramento immobiliare interrompe la prescrizione (art. 2943 c.c.) e che per tutta la durata della procedura esecutiva i termini non decorrono (art. 2945 c.c.). Il nuovo periodo di prescrizione va calcolato dalla data del provvedimento che dichiara la chiusura del processo: si tratta del decreto di approvazione del piano di riparto attraverso il quale vengono distribuite le somme ricavate dalla vendita dell’immobile. L’approvazione definitiva del progetto di distribuzione viene equiparata alla sentenza passata in giudicato (art. 2943 c.c. 2° comma).

Ma cosa succede quando l’esecuzione si conclude con un provvedimento di estinzione (mancata comparizione, rinuncia agli atti…)?

In questo caso la legge non si esprime in modo chiaro. La Corte di Cassazione tuttavia si è espressa in un caso simile con una sentenza piuttosto importante (Cass. n. 21733/2006) dove si afferma che, in caso di estinzione, il termine di prescrizione del credito decorre dalla data di deposito del provvedimento finale con cui il Giudice dichiara il termine della procedura.

Nel caso in cui la procedura esecutiva si estingua per la mancata comparizione delle parti, o per rinuncia, molti autori consigliano di inviare una diffida prima che sia pronunciato il provvedimento di estinzione.

IL PERICOLO: Sebbene alcune sentenze di 1° grado hanno confermato l’orientamento della Cassazione (la prescrizione decorre dal provvedimento di estinzione), permangono molti dubbi sull’applicazione letterale del principio enunciato dalla Suprema Corte a tutti i casi di estinzione. Pertanto inviare una diffida in corso di esecuzione (per quanto assurdo possa sembrare) può essere una soluzione che ti farà dormire sogni tranquilli.

3) IN CASO DI ISCRIZIONE DI IPOTECA ➙ In caso di trasferimento di un bene immobile gravato da ipoteca la legge prevede una scissione tra il diritto di credito e la garanzia reale; il creditore può fare valere il diritto di credito nei confronti del debitore originario e l’ipoteca nei confronti dell’acquirente.

Ti faccio un esempio: Tizio acquista un immobile grazie ad un mutuo; la banca eroga il mutuo a Tizio ed iscrive ipoteca sulla casa. Tizio in un secondo momento vende l’immobile a Caio. Se Tizio non paga più le rate del mutuo, la banca può pignorare l’immobile divenuto di proprietà di Caio.

La compravendita del bene, quindi, non pregiudica i diritti dei creditori ipotecari (art. 2808 c.c.). In questi casi il termine di prescrizione dell’ipoteca (20 anni) decorre dalla data di trascrizione dell’atto di compravendita.

IL PERICOLO: Nel caso in cui hai iscritto ipoteca su un bene che poi è stato trasferito ad una persona diversa dal debitore, ricorda che la lettera di diffida inviata al debitore non interrompe il termine di “prescrizione dell’ipoteca”.


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Prescrizione: quali sono i 3 casi particolari in cui il tuo credito può essere a rischio?

  1. In caso di cessione del credito;
  2. In caso di estinzione dell’esecuzione immobiliare;
  3. In caso di iscrizione di ipoteca.

Leggi il riepilogo cliccando sull’infografica qui sotto

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Prescrizione: 3 casi particolari

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