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In questa 3° puntata della serie ti parlo delle 3 fasi del recupero giudiziale.

1) La creazione del titolo esecutivo;

2) La notifica del precetto.

3) La notifica del pignoramento.

Se hai intenzione di promuovere una causa giudiziale per recuperare il tuo credito ti conviene prima conoscere cosa fare prima di pignorare il tuo debitore.

Ti parlo di questo e di altri temi nel video.


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Gli operatori delle società di recupero

In questa 2° puntata della serie dedicata al recupero stragiudiziale e giudiziale, ti parlo delle figure che lavorano nelle società di recupero crediti.

Se il tuo credito è insoluto può essere utile conoscere quali strumenti puoi utilizzare per avviare una trattativa stragiudiziale.

Phone collection, home collection e studi legali: ti spiego cosa fanno e come possono ispirare la tua strategia.


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Recupero stragiudiziale e giudiziale

Ho deciso di creare una serie di 4 video in cui ti parlerò dei servizi principali che vengono svolti dagli studi legali e dalle società di recupero crediti.

Quali sono le differenze tra il recupero stragiudiziale e giudiziale?

Ci sono ancora molte persone che non riescono ancora a comprendere bene le differenze tra queste due attività.

Con questa serie potrai comprendere alcuni concetti importanti per il recupero del tuo credito.


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Credit Vlog è una nuova rubrica video dedicata a tutti i creditori.

Ogni settimana troverai tutti i suggerimenti sul recupero crediti e tutte le news sul credit management.

In questo primo video ti presenteremo questa nuova trasmissione web e ti forniremo la prima notizia che riguarda un’operazione di cessione di crediti npl.

La Banca di Patavina ha ceduto un portafoglio di crediti deteriorati alla Società Hoist Finance.


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Perché dovresti scegliere il nostro servizio?

In questo breve video ti spieghiamo quali saranno i benefici della nostra consulenza.

Ti diremo con totale sincerità e senza nessun trucco se il tuo credito potrà essere concretamente recuperato.

Eviterai costi inutili in caso di elevata difficoltà nel recupero del credito.

L’azione legale sarà avviata solo in caso di altissima probabilità di recupero.

Grazie alla nostra innovativa convenzione recupererai non solo il tuo credito ma persino una somma maggiore rispetto ai costi della causa giudiziale.


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I problemi nella riscossione del credito possono paralizzare l’attività di ogni azienda.

Secondo le principali statistiche comunicate dall’ISTAT, la maggior parte delle aziende italiane riscontra annualmente difficoltà nella gestione dei propri crediti.

Il tuo cliente ha smesso di pagare e non riesci più a fargli versare la somma dovuta?

I pagamenti si moltiplicano, ma i tuoi incassi sono bloccati?

Non preoccuparti, stai attraversando una piccola crisi finanziaria.

In questo video ti spieghiamo come puoi risolvere il problema.


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Il nostro studio legale ha ideato un processo di recupero crediti denominato “Smart Recovery”, ovvero il recupero crediti intelligente.

Smart Recovery è la soluzione più adatta per risolvere le tue crisi finanziarie.

L’azione giudiziale viene avviata soltanto in caso di altissima probabilità di recupero.

Dimentica le spese inutili e le strategie della speranza.

Smart Recovery lancia uno sguardo sul futuro e ti suggerisce quale strumento utilizzare per incassare il tuo credito.

In questo video ti spieghiamo come funziona il nostro processo di recupero crediti intelligente.


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Cartolarizzazione npl

Quali sono le attività che precedono la cartolarizzazione npl

La cartolarizzazione npl è uno degli strumenti più utilizzati dalle banche per liberarsi dei crediti deteriorati.

Negli ultimi anni dopo le raccomandazioni fornite dalla Banca Centrale Europea, la maggior parte degli istituti di credito in Europa ha fatto ricorso allo strumento della cartolarizzazione per cedere i propri crediti npl.

Sin dall’anno 2015 l’Italia è divenuta la nazione in cui si è concluso il maggior numero di cessioni di crediti deteriorati.

Ma come funziona la cartolarizzazione npl? E soprattutto quali sono le fasi della procedura di acquisto?

In questo articolo ti spiegherò come si svolge la cessione di un credito npl e ti spiegherò quali sono i 4 momenti principali che precedono la cartolarizzazione npl.

Tuttavia prima di proseguire è necessario che ti spieghi il significato di alcuni termini fondamentali.


Che cos’è la cartolarizzazione?

La cartolarizzazione è uno strumento che viene utilizzato per la cessione dei crediti di una società.

La società che vuole cedere dei crediti ricorre allo strumento tecnico della cartolarizzazione per “trasformare” i crediti in titoli obbligazionari.

Grazie a questa tecnica il credito si trasforma in una obbligazione, cioè in un titolo che permette al suo possessore di ottenere il pagamento di una somma di denaro.

Cosa significa il termine “npl”?

Il termine “npl” è una sigla che contiene le 3 iniziali delle parole “non performing loans” che in inglese significano letteralmente “prestiti non performanti”.

Questa sigla viene utilizzata per descrivere i crediti deteriorati, cioè quei crediti che hanno subito un processo di deterioramento a causa del mancato pagamento (prolungato) del debitore (se vuoi avere maggiori informazioni sul processo di deterioramento dei crediti leggi questa pagina).

Attualmente, secondo le nuove direttive della Banca Centrale Europea, il termine “npl” è stato sostituito con il termine “npe”.

Quest’ultima sigla contiene le lettere delle parole “non performing exposures” (che in inglese significano letteralmente “esposizioni non performanti”).

Sebbene il termine “ufficiale” da utilizzare sia “npe” o “crediti npe” ancora oggi (per pigrizia o abitudine) si parla spesso di “npl” o “crediti npl”.

La cartolarizzazione npl

La cartolarizzazione npl non è altro che un’operazione di cessione di crediti npl (cioè crediti deteriorati) con cui una banca trasforma alcuni crediti insoluti in titoli obbligazionari.

Cartolarizzazione npl: cessione di crediti

Cartolarizzazione npl: cessione di crediti

I titoli obbligazionari saranno poi collocati sul mercato e consentiranno ai futuri acquirenti di poter incassare il diritto di credito contenuto nell’obbligazione.


Dopo averti spiegato qualcosa in più sulla cartolarizzazione npl, adesso possiamo analizzare le 4 fasi principali della procedura di acquisto dei crediti deteriorati.

FASE 1 – GLI ACQUIRENTI VENGONO INFORMATI DELLA CESSIONE

La prima fase della procedura di acquisto consiste nell’informare i potenziali acquirenti che la cedente (definita “originator”) ha intenzione di cedere i propri crediti.

Alla data odierna non esiste ancora una procedura istituzionale che consenta ai soggetti interessati all’acquisto di informarsi in modo trasparente sui crediti messi in vendita.

Più di una volta, nei meeting di settore, la BCE si è espressa su questo tema suggerendo agli operatori di creare una piattaforma digitale che favorisca la compravendita dei crediti npl.

In assenza di una piattaforma ufficiale, i fondi di investimento o le società interessate all’acquisto si informano sulle prossime operazioni di cessione tramite dei soggetti che svolgono il ruolo di intermediari.

Grazie all’attività degli “intermediari” gli acquirenti vengono informati:

  • sull’identità della cedente;
  • sul numero delle posizioni da cedere;
  • sulla tipologia dei crediti ceduti.

Si apre così la 2° fase.


FASE 2 –  SVOLGIMENTO DELLA DUE DILIGENCE

Dopo aver conosciuto i dati generali della cessione, gli acquirenti possono manifestare un interesse ad esaminare il portafoglio di crediti ceduti.

Inizia così la fase di “due diligence”.

La due diligence (che in inglese significa “dovuta diligenza”) è l’attività di analisi e raccolta dati con cui si valuta la convenienza dell’affare.

In questo modo la cedente consente ai soggetti interessati all’acquisto di esaminare una porzione del portafoglio prossimo alla vendita.

L’esame può avvenire sia attraverso un accesso presso gli archivi in cui sono contenuti i documenti delle singole pratiche, sia attraverso un accesso ad una stanza virtuale denominata “VDR” ovvero “virtual data room”.

Al termine della fase di due diligence gli acquirenti esaminano i dati delle pratiche analizzate e, attraverso delle proiezioni economiche, attribuiscono un prezzo al portafoglio.

Si apre così la 3° fase.


FASE 3 – PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE: OFFERTA NON VINCOLANTE ED OFFERTA VINCOLANTE

La 3° fase della cartolarizzazione npl prevede la presentazione delle offerte di acquisto.

Se un acquirente ha valutato positivamente il portafoglio messo in vendita, allora sarà interessato all’acquisto.

Per questo motivo si usa abitualmente fissare due termini temporali entro le quali gli acquirenti dovranno formulare le offerte.

1° termine: le offerte NON VINCOLANTI

Il primo termine consente agli acquirenti di formulare le offerte “non vincolanti”, cioè quelle offerte che non vincolano giuridicamente il proponente ad acquistare il portafoglio di crediti.

Si genera così un’asta in cui i vari pretendenti all’acquisto concorrono tra di loro per offrire la somma più alta per aggiudicarsi i crediti.

L’attività delle offerte non vincolanti è molto delicata e nasconde molte insidie.

Da un lato è necessario formulare un’offerta di acquisto che sia superiore alle altre pretendenti; dall’altro lato l’acquirente deve cercare di contenere la sua offerta per evitare di pagare eccessivamente (e oltre il valore stimato) un portafoglio.

L’acquirente si muove in uno spazio strettissimo per cercare di vincere la sfida con gli altri protagonisti.

2° termine: le offerte VINCOLANTI

Superato questo primo termine delle offerte non vincolante, si apre un secondo termine per la presentazione delle offerte vincolanti.

In genere questa è la fase più delicata, poiché l’acquirente che partecipa a questa attività si impegna giuridicamente a formulare un’offerta di acquisto per diventare il nuovo proprietario del portafoglio.

L’apertura delle buste

Dopo la presentazione delle offerte la cedente procede con “l’apertura delle buste”.

Una volta consegnate le offerte vincolanti la cedente esamina le offerte e solitamente accetta quella economicamente più vantaggiosa.

Si arriva così alla 4° e ultima fase.

DISCLAIMER (dichiarazione di esonero di responsabilità): Alcune di queste regole possono variare.

Non tutte le cessioni di crediti si svolgono seguendo queste fasi; tutto dipende dalla decisione dell’originator.


FASE 4 – REDAZIONE DEL CONTRATTO DI CESSIONE

Dopo aver aperto le buste, e dopo aver accettato l’offerta più vantaggiosa, i due protagonisti dell’operazione si impegnano reciprocamente attraverso la stesura di un contratto di cessione.

Il contratto di cessione viene stipulato attraverso delle procedure differenti, che variano molto a seconda dell’identità delle parti e della nazionalità dell’acquirente.

Infatti è molto frequente che l’acquirente del portafoglio sia una società o un fondo estero.

In genere la stesura del contratto è un’attività molto complessa e delicata.

All’interno dell’accordo vengono definiti tutti i dettagli dell’operazione, come il perimetro delle posizioni cedute ed il compenso per la conclusione dell’affare.

Inoltre dentro il contratto è possibile inserire le cosidette “clausole di retrocessione”, ovvero quelle clausole che consentono all’acquirente di ottenere il rimborso dell’importo speso per una singola pratica.

Anche questo è un argomento molto ampio che richiederebbe un lungo approfondimento.

Ma di questo tema ti parlerò in un’altra guida.


Sei giunto al termine di questo articolo. Eccoti un breve riepilogo:

Cartolarizzazione npl: quali sono le 4 fasi della procedura di acquisto?

  1. Gli acquirenti vengono informati della cessione;
  2. Svolgimento della due diligence;
  3. Presentazione delle offerte: offerta non vincolante ed offerta vincolante;
  4. Redazione del contratto di cessione.

Leggi il riepilogo cliccando sull’infografica qui sotto

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Cartolarizzazione npl: le 4 fasi della procedura di acquisto

Cartolarizzazione npl: le 4 fasi della procedura di acquisto


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Come recuperare crediti all'estero

La guida definitiva che ti suggerisce come recuperare crediti all’estero

Come recuperare crediti all’estero? Se hai concluso un contratto con un una società estera questo articolo guida può esserti utile.

Ti spiegherò quali regole dovrai seguire per ottenere il pagamento da parte di un debitore estero.

Il recupero crediti estero è uno dei temi più delicati del nostro settore: ci sono moltissime insidie e alcuni problemi tecnici da risolvere.

In questa guida troverai 4 regole fondamentali che ti indicheranno come recuperare crediti all’estero e quale strategia utilizzare per ottenere il pagamento del tuo cliente.

Tuttavia prima di spiegarti quali sono le regole da seguire ci sono alcune domande che devi porti prima di procedere con l’attività di recupero.


Esiste un contratto?

Per alcuni potrà sembrare una domanda banale, ma mi è capitato diverse volte di assistere dei creditori che avevano concluso degli affari internazionali con società estere senza predisporre un contratto.

Ricorda che, qualsiasi sia il settore in cui operi, concludere un affare senza un contratto è sempre un errore e una pessima scelta.

Senza contratto sarà molto più difficile provare l’esistenza del tuo credito, e non potrai utilizzare il procedimento d’ingiunzione per ottenere un titolo esecutivo.

Ti ricordo che il procedimento di ingiunzione è un procedimento speciale che ti permette di ottenere un provvedimento giudiziale di condanna in tempi più ridotti rispetto ad un causa ordinaria.

Quale legge applicare in caso di mancato pagamento?

Predisporre un contratto non è la sola raccomandazione da seguire.

Quando concludi una transazione con un cliente estero ricorda di inserire una clausola con cui le due parti scelgono la legge italiana come legge da applicare in caso di mancato pagamento.

Hai verificato l’identità ed i dati fiscali del cliente estero?

Quando concludi un affare con un cliente estero è molto importante verificare la sua identità ed i suoi dati fiscali.

Come recuperare crediti all'estero i dati fiscali

Come recuperare crediti all’estero: i dati fiscali

Nel nostro ordinamento italiano puoi verificare i dati di una società richiedendo una visura camerale presso la Camera di Commercio.

Anche negli altri ordinamenti stranieri le società hanno l’obbligo di registrazione.

Pertanto quando concludi un affare con una società estera fatti consegnare un documento che indichi:

  • la forma giuridica della società;
  • la sua sede legale;
  • i suoi dati fiscali.

Ti consiglio di rispondere a queste tre domande prima di capire come recuperare crediti all’estero.

Concentrati sul contratto, sulla legge da applicare in caso di controversie, e sulla verifica dei dati del cliente estero.


Adesso possiamo passare alla parte pratica di questa guida, in cui ti indicherò 4 regole fondamentali per ottenere il pagamento dal tuo cliente estero.

Come recuperare crediti all’estero?

1. INDIVIDUA LA LEGGE APPLICABILE ALLE CONTROVERSIE

Cosa succede se il contratto che hai firmato non indica qual è la legge applicabile alle controversie?

In questo caso puoi applicare le legge italiana sfruttando il diritto internazionale privato.

Il diritto internazionale privato (contenuto nella legge n. 218/1995) è quell’insieme di norme che disciplina i rapporti tra persone o società che appartengono a stati differenti.

Lo scopo di questa legge è quello di stabilire delle regole che consentano di individuare la legge applicabile a determinate situazioni giuridiche.

Queste regole vengono definite “criteri di collegamento”, ovvero dei criteri che permettono di “collegare” delle situazioni giuridiche reali ad una determinata legislazione nazionale.

Ti faccio un esempio concreto parafrasando la parte iniziale di alcune celebri barzellette: cosa succede se un francese ed un tedesco concludono un contratto in Italia?

Ecco il diritto internazionale privato serve per risolvere delle questioni di questo tipo: individuare il diritto applicabile ad una fattispecie in cui sono coinvolte tante nazioni diverse (nel nostro esempio, la Francia, la Germania e l’Italia).

L’art. 57 della legge n. 218/1995 stabilisce che la legge applicabile in materia di contratti è quella del luogo in cui deve essere eseguita l’obbligazione.

Pertanto se l’obbligazione principale del contratto deve essere eseguita in Italia, la legge applicabile sarà quella italiana.

Se non hai firmato un contratto con il cliente straniero, ti consiglio di concordare che l’obbligazione principale dovrà essere eseguita nel territorio italiano.

In questo modo, in caso di insoluto, potrai applicare la legge italiana per richiedere il pagamento del tuo credito.


2. DIFFIDA IL DEBITORE NELLA SUA LINGUA MADRE

Una volta individuata la legge applicabile alla controversia, è necessario inviare una diffida al debitore estero.

Sia che si tratti di una società, o di un professionista, è sempre preferibile inviare una diffida nella lingua madre del tuo cliente.

Facciamo un esempio concreto: se hai concluso un affare con un cliente tedesco, per prima cosa ti consiglio di predisporre una diffida in lingua italiana.

Successivamente rivolgiti ad un traduttore specialista (o ad un studio legale internazionale) e chiedi di far tradurre la tua diffida nella lingua tedesca.

Entrambe le diffide (quella in lingua italiana e quella in lingua tedesca) dovranno essere inviate al debitore attraverso un servizio postale estero.

Perché devi inviare anche la diffida in italiano?

Perché se deciderai di promuovere una causa giudiziale presso un Tribunale italiano, potrai dimostrare al Magistrato che deciderà la causa che la diffida è stata inviata in entrambe le versioni, facilitando ovviamente il suo lavoro.


3. ESEGUI DELLE INDAGINI PATRIMONIALI ESTERE

Dopo l’invio della diffida, non hai ricevuto alcuna risposta? Ti conviene programmare un’azione giudiziaria.

Tuttavia prima di rivolgerti al Tribunale ti consiglio di eseguire delle indagini patrimoniali sul cliente estero.

L’indagine patrimoniale su un soggetto estero ha un costo maggiore rispetto a quelle su un soggetto italiano, ma ti permetterà di individuare eventuali beni mobili o immobili che potranno soddisfare il tuo credito.

Prima di avventurarti in una causa giudiziale, accerta con precisione se i beni del tuo cliente estero si trovano in Italia.

Solo con queste informazioni complete puoi stabilire la strategia di recupero più adatta per il tuo caso.


4. SCEGLI UNO STUDIO LEGALE INTERNAZIONALE

Cosa succede però se la legge applicabile in caso di controversie è diversa da quella italiana?

La prima cosa che devi fare è individuare uno studio legale internazionale: cioè uno studio legale italiano che offre assistenza legale anche all’estero.

In questo modo potrai contare su dei professionisti italiani che cureranno il tuo contenzioso all’estero tramite degli avvocati stranieri.

Tuttavia prima di avventurarti in questa azione, ti consiglio di richiedere un preventivo iniziale e una stima sui possibili tempi di incasso.

Un processo all’estero può essere molto costoso e potrebbe avere una durata più lunga di quella che ti aspetti.


Sei giunto al termine di questo articolo. Eccoti un breve riepilogo:

Come recuperare crediti all’estero: quali sono le regole fondamentali da seguire?

  1. Individua la legge applicabile alle controversie;
  2. Diffida il debitore nella sua lingua madre;
  3. Esegui delle indagini patrimoniali estere;
  4. Scegli uno studio legale internazionale.

Leggi il riepilogo cliccando sull’infografica qui sotto

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Come recuperare crediti all'estero 4 regole da seguire

Come recuperare crediti all’estero: 4 regole da seguire


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Come recuperare crediti professionali: 4 consigli utili per tutti i professionisti

La guida definitiva per scoprire come recuperare crediti professionali

Se sei un professionista e ti stai chiedendo come recuperare crediti professionali, questa guida può esserti utile.

In questo articolo ti fornirò dei consigli applicabili a tutte le tipologie di professionisti del nostro sistema produttivo.

Il recupero crediti è un’attività mista che prevede una serie di regole che possono essere applicate a diversi settori.

Tuttavia esistono dei principi che possono essere applicati solo ad alcune categorie di professioni, e che possono modificare la strategia di recupero.

Con questa guida non ti spiegherò le regole generali del recupero crediti, ma piuttosto ti suggerirò dei consigli pratici per ridurre al minimo il rischio di insolvenza del tuo cliente e per scongiurare una possibile crisi economica.

Ogni consiglio è stato concepito per risolvere un problema che si verifica frequentemente in diversi settori professionali.

Prima di proseguire, però, è doveroso spiegare meglio alcuni concetti.


Che cosa sono i crediti professionali?

Nel nostro ordinamento giuridico non esiste una definizione che descrive in modo preciso cosa siano i crediti professionali.

Esistono molti riferimenti a questi termini sia in alcune norme giuridiche sia in alcune sentenze della giurisprudenza.

Tuttavia se analizziamo in modo letterale queste due parole potremmo certamente dire che il credito si definisce “professionale” quando nasce da una prestazione “professionale” e cioè una prestazione svolta da un libero professionista.

Come recuperare crediti professionali: la citazione

Come recuperare crediti professionali: la citazione

Le caratteristiche del libero professionista

Il libero professionista è un lavoratore autonomo, non soggetto ad un vincolo di subordinazione, che svolge servizi prevalentemente di natura intellettuale.

La nostra legge (art. 2229 del codice civile) prevede inoltre che determinate professioni possono essere svolte solo se si è iscritti in appositi albi professionali (come ad esempio gli avvocati, i commercialisti, i medici, gli architetti).


Dopo aver definito il significato del termine “credito professionale”, possiamo passare alla parte pratica di questa guida.

Per scoprire come recuperare crediti professionali, ti elencherò 4 consigli legati alla principali professioni del nostro ordinamento.

Ogni consiglio ha lo scopo di risolvere un problema che si verifica frequentemente in alcuni settori professionali, e va sommato a tutte le regole generali che si applicano al recupero crediti.

In altre parole per recuperare il tuo credito non sarà sufficiente seguire questi singoli consigli ma dovrai anche applicare alcune regole generali che abbiamo trattato in altre guide.


Come recuperare crediti professionali?

1. CONCORDA IL PREZZO PER ISCRITTO

Uno dei motivi principali che spinge i clienti a non pagare è quello di ritenere troppo oneroso il compenso da riconoscere in favore del libero professionista.

Nella mia esperienza professionale, ho notato che molte volte alcuni consulenti accettano gli incarichi dei nuovi clienti senza specificare quale sarà la misura dei loro compensi.

Questa cattiva prassi può generare molte frizioni al momento del pagamento di una fattura, e spesso sfocia nel mancato pagamento.

Per evitare di correre questo rischio è sempre preferibile concordare il prezzo prima di svolgere l’attività.

Predisponi un accordo o un preventivo che indichi il prezzo per la tua prestazione.

Se nel corso della tua attività dovessero sorgere spese impreviste, e tu sei già in grado di prevederle, informa il cliente.

Ti assicuro che le contestazioni sul importo finale da riconoscere al professionista sono molto frequenti.


2. FRAMMENTA IL TUO COMPENSO IN PICCOLE PARTI

Se il compenso per la tua attività è molto elevato, il rischio di mancato pagamento è reale.

Le statistiche ci dicono che più cresce l’importo del tuo credito, più cresce la probabilità di insolvenza.

Come rimediare?

Cerca di frammentare il tuo compenso in piccole parti, e fissa delle scadenze intermedie per il pagamento del cliente.

La soluzione migliore sarebbe quella di frammentare anche la tua prestazione.

Mi spiego meglio: alla scadenza della prima rata, tu dovresti interrompere il lavoro per attendere il pagamento del cliente.

Se il cliente non salda il suo debito, tu non continuerai a svolgere la tua prestazione.

Prevenire è meglio che curare: prima di pensare come recuperare crediti professionali è meglio tutelare il tuo lavoro.

Ti assicuro che questa è la soluzione migliore; puoi inserire una clausola nel tuo contratto che ti autorizza a sospendere il tuo lavoro in caso di mancato pagamento.


3. VERIFICA LA SERIETÀ DELLA TUA CONTROPARTE

Molti liberi professionisti stipulano degli accordi senza valutare la solidità della controparte.

Capita spesso di svolgere prestazioni per delle società in liquidazione o per degli imprenditori poco seri.

Per questo motivo è molto importante che tu verifichi la serietà della tua controparte prima di impegnarti a svolgere una prestazione.

Richiedi una visura camerale sulla tua controparte per verificare lo stato di salute dell’azienda.

Puoi anche richiedere una visura protesti per accertare se il tuo cliente è stato già un debitore inadempiente.

Più informazioni conosci sulla controparte più sarai avvantaggiato.

Se i tuoi accertamenti dimostrano che il tuo cliente è pluriprotestato, accetteresti mai un pagamento tramite assegno? Credo proprio di no…


4. STABILISCI PER ISCRITTO COME ESEGUIRE IL LAVORO

Prima di svolgere qualsiasi attività stabilisci per iscritto come eseguire il lavoro.

Capita spesso che molti clienti contestino la tua prestazione con motivazioni del tutto infondate.

Se non possiedi un documento scritto che descrive come dovevi eseguire il lavoro, o quale risultato dovevi raggiungere, ti sarà difficile smentire le osservazioni della tua controparte.

In questo caso ti consiglio di preparare un documento che indichi in modo molto dettagliato tutte le attività da compiere.

La presenza di un documento simile ti permette di provare in modo oggettivo la qualità del tuo lavoro e di tutelare il tuo credito professionale.


Sei giunto al termine di questo articolo. Eccoti un breve riepilogo:

Come recuperare crediti professionali: quali sono i consigli utili per tutte le professioni?

  1. Concorda il prezzo per iscritto;
  2. Frammenta il tuo compenso in piccole parti;
  3. Verifica la serietà della tua controparte;
  4. Stabilisci per iscritto come eseguire il lavoro.

Leggi il riepilogo cliccando sull’infografica qui sotto

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Come recuperare crediti professionali: 4 consigli

Come recuperare crediti professionali: 4 consigli


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